moderni di ceramica multicolore di Gualdo, di Bassano, di Pordenone, di Colonnata, di Bologna, di Toscana, sono molto adatti per una colazione e punto
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Gualdo di Macerata, 1 Aprile 1907.
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Paolo Gualdo: “Nell’ottobre scorso ero in un piccolo paese chiamato Belgentier quando mi accorsi della nuova stella vicino a Giove, a occidente
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, ma la inermezza sua, la folla delle nemiche armi, e Gualdo era stretto da un'inesprimìbile angoscia. Gualdo, la prima volta in sua vita, si sentiva
odii tu? - Gualdo, stupito, il fisò, mentre gli si componèa nel capo il senso della domanda; poi: - Odiarti ... io? epperchè? ... Io non odio nessuno
ecco, due femminili forme venire correndo verso di loro, svolazzanti le gonne, seguìte da un grosso cane al galoppo. Era Tecla, la prima. - Gualdo
virtù di parola, nè di pennello e neppure di realtà! ... Molte ne avèa Gualdo vedute; era la prima ch'egli sentisse. Perocchè, ora, lo specchio
Gualdo il Beccajo svegliossi. L'acuta brezza ferìvagli la somma pelle; l'ànimo, la sorpresa. Chè, assuefatto a svegliarsi in un ambiente bujo, più
devote a cuori, non di lepre o di lupo. --- In questa calma da temporale, si trascinàrono cinque mesi. Già si attendeva la messe dai campi, e Gualdo
. Pòvera Nera! su lei biancheggiava un rosajo. Ma, mentre il sole e il lavoro fervèa, mentre Gualdo, mietendo, sospirava ai mietuti, Forestina la Bionda, si
gruppi, e, tra essi quello spiccava del Nebbioso e di Gualdo, ritti in pie', mano in mano, silenti, intanto che Forestina, in mezzo assisa su 'n cespo
E la pace fu, e, in gran parte, si dovette al Beccajo. Caso nuovo! quel Gualdo, cui, nell'offesa, mal soccorreva, per la tardità della idèa e la
selvaggio, con ambo le mani, il capo dal mozzo crine, v'impresse un bacio schioccante, dicendo: Gualdo assassino! - Evviva il Beccajo! - si applaudì
, una smania rasentante lo spàsimo, di rigustare la riconoscenza, ch'èrasi pinta nella faccia di Gualdo, e i baci, che sulle labbra di Forestina èrano
, Emilio Praga, Arrigo Boito, Luigi Gualdo; e nell'avvicinarsi di quegli ingegni che si affiatavano a vicenda, senza nulla perdere delle proprie
Gualdo e Navarro della Miraglia e Sogliani e Ghislanzoni e Giarelli e Borghi e Pozza e Colombo e De-Marchi e Barbavara e Guarnerio e Barbiera, e come
suo prodigioso talento: la severità e la bizzarria. * Uno degli intimi suoi è Luigi Gualdo, il romanziere gran signore, che non pensa a ricavar guadagni