marittima e la terraferma veneta. I nuovi abitanti presero il nome di Venetici, per essere distinti dagli altri, e si mantennero fedeli all'esarca di
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La vecchia madre dell’Esarca, la patrizia Eudossia, siede vigilando il lavoro delle ancelle; al suo fianco, china anch’essa e intenta all’ago, è la
I seguaci dell’Esarca si inchinano alla Patrizia, e fan atto di allontanarsi.
Un’ancella viene, accende i candelabri, esce in silenzio. Ora Silvana e l'Esarca sono soli.
Entra l'esarca Basilio, stanco il passo, malato in aspetto: l'uomo che poco tempo innanzi era nella robusta maturità, ora appare precocemente
in avanti, poi si accascia, con le braccia inerti. Silvana non ha subito capito, e guarda forsennata i vitrei occhi dell’Esarca morto; dubita; vuol
viso, e lentamente si avvicina all’Esarca, che sta col gomito appoggiato alla spalliera dello scanno e la fronte reclinata nella palma.
Una villa dell’Esarca Basilio, fra la marina e la pineta spessa e viva. La scena fingerà uno spazio chiuso da tre lati e aperto verso il fondo, a
Imperiosa, tende il braccio, e l’altra a capo chino piangendo risale i gradini e va. Due silenziari aprono la tenda centrale; appare l’Esarca Basilio
assoluta nelle cose spirituali e nelle attribuzioni temporali, tranne quella del fisco, rappresentato dal duca greco in Roma o dall'esarca di Ravenna
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