chiamate, col Calabresi e il Leigheb, a tutti gli attori, signora Zucchini-Maione e Leigheb, signorina Cristina, signori Carini e Guasti.Don
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Voglio andarmene subito. Dormirò, per questa notte, da Cristina...
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Grazie. Ed è finita! Le chiavi son là. Per gli affari di casa, la governante è informatissima, meglio di me. Domani, dopo la mia partenza, Cristina
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Come sei cambiata, Cristina!
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Cristina! Sei tu?
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Cristina! Ed io che non ti riconoscevo! Ma come mai riconoscerti?
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Povera Cristina, tu sei vedova...
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Che matta son io! Ciarlo, ciarlo!... Mia cara, mia buona Cristina, vorrai perdonarmi?
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No, Cristina: ho fatto male. Poverina, chi sa quanto avrai sofferto! Tuo marito ti ha lasciato almeno da vivere?
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! Torvaldo gli deve la vita. Però quanti quattrini, Cristina mia!
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(Si siede su uno sgabellino a lato di Cristina e si appoggia ai suoi ginocchi).
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Mio Dio, mio Dio, Cristina, che dolcezza, che delizia vivere ed essere felici. Ah! Ma è un orrore! Io non parlo d'altro che dei miei affari!
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Tu mi parli dall'alto della tua grandezza, Cristina, e non dovresti fare così. Sei orgogliosa di aver lavorato lungo tempo per tua madre.
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E sarà così, cara Cristina. Io preparerò il terreno delicatamente, troverò qualcosa di assai gentile da ben disporre Torvaldo. Sarei così contenta di
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Certamente. Ed ora, ascolta, Cristina. Anch'io ho un egual motivo di gioia e d'orgoglio.
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Signore! Che felicità al solo pensarlo! Cristina! Tranquilla! Poter essere tranquilla, assolutamente tranquilla, far il chiasso coi bambini, arredar
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Sì, ma questi me li ha dati Cristina.
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Anche tu, Cristina. Io ne mangerò soltanto uno, il più piccino o... due, al più.
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Posso presentarti? Cristina che è venuta qui...
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Cristina? Scusami, veramente non so...
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La signora Linde, la mia cara Cristina Linde...
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Senti: Cristina è così abile per lavorare a un banco e poi desidera così ardentemente di essere sotto la direzione di un uomo di mente elevata e di
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giovare a Cristina, è vero? Per far piacere anche a me.
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Anche tu, Cristina, vai via?
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Amore mio! Guarda, Cristina: non sono carini?
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Ah sei tu, Cristina! Non c'è altri con te? Giungi a proposito.
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Cristina!
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No, era Cristina. Mi aiuta a riparare il mio costume. Vedrai che effettone farò!
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Spero che non sarà, geloso di quella povera Cristina.
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Cristina, vieni qui!
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Ascoltami bene, Cristina: ascolta quello che sto per dirti; così potrai testimoniare...
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Cristina, sii testimone che dirà una falsità. Io non vaneggio; ho piena intelligenza di quel che dico, e perciò ti ripeto: - Nessuno ne seppe nulla
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Sì, un terribile prodigio! E non deve accadere, a qualunque costo, Cristina!
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Tu arrivi in un momento di follia, Cristina.
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Sì, Torvaldo, sì. Intanto entra là; e lei anche, dottore. Tu, Cristina, mi aiuterai a ravviarmi i capelli.
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Cristina!
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Grazie, Cristina! Grazie! Ora si tratta di redimermi agli occhi del mondo! E mi redimerò. Ah!... mi dimenticavo...
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Cristina!... Ha ben riflettuto su quello che dice? Sì, glielo leggo in faccia. E così lei avrebbe il coraggio?....
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Cristina!
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Grazie Cristina. Ora so quello che mi rimane da fare. Zitta!
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Le chiese di S. Cristina e di S. Carlo.
Le due sole statue che vi si vedono furono regalate da re Carlo Alberto e dalla regina Maria Cristina.
Sono quelle di Santa Cristina e di Santa Teresa: le statue originali, lavoro del francese Pietro Le Gros, stanno nella cattedrale all'altare del
Zambonini; prima donna Roberta Ficozzi davanti ad Alice Di Simone e Cristina Barcolla.
coordinatore sanitario dottor Luigi Capello e il caporipartizione personale dottoressa Maria Cristina Sirchia.
, Cristina Gaioni. Le accoglienze, all'anteprima dell'altra sera, entusiastiche.
Nel giugno 1927 GUGLIELMO MARCONI sposava a Roma col rito cattolico e con quello civile la nobile Donna MARIA CRISTINA Contessina BEZZI- SCALI che
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rassicurare gli scettici c’è la “expertise” di Paolo Galluzzi, direttore del Museo, e della soprintendente al Polo Museale fiorentino Cristina
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domande. Un tal Ginziotti, del comune di Santa Cristina, ha presentato i documenti in perfetta regola nello scorso giugno e non ha mai ricevuto risposta.
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