Bernini, Ministro dei trasporti
DEL MEDESIMO AUTORE (in collaborazione con GIUSEPPE LIPPARINI) Il Bernini, commedia storica in 4 atti in versi; Goffredo Mameli, dramma epico in 5
Volendo meglio precisare la divergenza tra i due maestri, si può dire che lo spazio del Bernini dimensione, quello del Borromini situazione. La
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Così si spiega perché l’antitesi e la continua tensione tra la tecnica estensiva del Bernini e la tecnica restrittiva del Borromini siano anche
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primo del ciborio alla tribuna, alle navate e alla facciata (per dilagare, di lì a poco, nella piazza antistante), Bernini ha interpretato e
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Pietro da Cortona era pittore ed architetto, il Bernini architetto e scultore, il Borromini soltanto architetto. Tra questi tre maestri si dibatte
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Bernini), gli rimproverasse di non avere «l’anima grande», confessa che il suo solo rammarico è di «non aver saputo più nella professione della pittura
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urbanistica dell’architettura del Cortona, nettamente diversa da quella del Bernini e del Borromini. Il Bernini tende a sovrapporre in modo
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tipologie: quelle, cioè, su cui si fondava la progettazione classica, fino al Bernini e allo stesso Borromini.
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scultura, ad esempio, all’impetuosa immaginazione di Bernini si contrappone il più controllato e composto Classicismo barocco di Alessandro Algardi
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’Avila (fig. 57) di Gian Lorenzo Bernini: un sublime sarcofago di marmo sotto il quale esplodono carne e spirito, orgasmo ed estasi religiosa.
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urbano sviluppando così la funzione urbanistica del monumento: più tardi il Bernini, aggiungendo alla chiesa il colonnato e studiando il collegamento
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La chiamata del Bernini a Parigi per studiare il progetto del Louvre dimostra che Luigi XIV voleva dare alla propria residenza un valore di
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Ciò che il Bernini, operando in pieno Barocco, riprende e svolge nella spazialità aperta del colonnato è il nucleo plasticosimbolico della cupola
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formazione di Bernini come di Pietro da Cortona, fino a costituire uno dei poli della dialettica interna al Barocco romano.
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Tornato a Roma, cercherà invano di emulare il Bernini nella Veronica di San Pietro; gli sarà più facile contraddirlo nelle lunghe, patite, spirituali
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GIAN LORENZO BERNINI (1598-1680) è stato architetto, scultore, pittore, autore di teatro e scenografo. I contemporanei hanno riconosciuto e celebrato
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Già Annibale Carracci aveva indicato nell’immaginazione la via dell’universale, della salvezza: per il Bernini è l’universale che si realizza, entra
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maggiore quanto più vasta e profonda e la prospettiva della storia. Tutta l’opera del Bernini mira a fare di Roma una città immaginaria realizzata
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Non solo nel Bernini ma in tutta la cultura del secolo alla prospettiva universalistica e ottimistica fa riscontro l’angoscia di una realtà ben
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Il Bernini parte dal centro, dal punto più sacro della chiesa: inventa il ciborio sotto la cupola; decora i quattro pilastri; passa a definire la
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prospetta al Bernini. Prima di affrontarlo progetta i due campanili laterali alla facciata: progetto già del Maderno, che a sua volta l’aveva ripreso dal
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Benché in San Pietro non possa fare a meno di misurarsi con Michelangiolo, la radice dell’architettura del Bernini è soprattutto bramantesca: lo
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L’unità che il Bernini ha dato a San Pietro non è soltanto visiva: da nessun punto di vista si doveva vedere tutto l’edificio (la sciagurata via
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, restauri. Bernini vorrebbe poter modellare tutta la città con le sue mani, come fosse un’immensa scultura. Le chiese progettate nella sua maturità
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FRANCESCO BORROMINI (1599-1667) è il grande avversario del Bernini; con la propria opera ne contesta, punto per punto, la poetica universalistica. E
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Per il Borromini è ricerca, tensione, rifiuto del mondo, volontà di trascenderlo. Il Bernini si esprime per larghi discorsi allegorici, mira alla
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: lo stesso Bernini attraversa un periodo «classicista», mentre Borromini si forma addirittura nel cantiere vaticano, collaborando con il Bernini all
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funebri o festivi, canonizzazioni, quarantore, di cui non disdegnano farsi registi architetti celebri quali Bernini, Pietro da Cortona, Rainaldi
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La scultura romana del Seicento e naturalmente dominata dal Bernini, nella cui bottega, che si aggiudica le commissioni più importanti, lavorano
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Bernini a Rosso.
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Dirò – se non avrò allora cambiato opinione- che se Bernini avesse avuto genio, ciò che gli nego, non avrebbe infine dovuto riescire lontano dagli
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Ho già detto di passata perché non si può pretender nulla da Bernini; varrebbe la pena di cercare più tardi se non fosse per fermarci a Rosso che per
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Bernini vi convincereste che la sua morale è quella della «cruche cassée», di Greuze! È ancora, del resto, in vista di una concezione totalmente etica
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Allora il M. avrebbe evitato di credere che la differenza essenziale tra Michelangelo e Bernini potesse consistere nell’avere il primo: desiderato
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Santuario della Misericordia, un grande asterisco per l'altare che non è del Bernini, e il quadro più bello, quello del Borgianni, che pure le vecchie
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Non son forse di questa risma notizie come quelle che assegnano al Bernini la collegiata di San Giovanni Battista a Finalmarina, o a Caravaggio certi
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XVII secolo». Bernini infatti «segue quasi totalmente l'orma michelangiolesca nell'arte funeraria».
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Così apparirà finalmente che l'apparizione di Bernini è molto più, per così dire, inevitabile e naturale che quella di Caravaggio.
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pittoresca da Bernini a... Victor Hugo non sia stata che una ferace improvvisazione romantica, e invece, figuriamoci, Focillon voleva soltanto, e c'è
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), della S. Cecilia del Maderna e del padre di Bernini. (Notiamo che a proposito della Barcaccia il Bergner cita il «Diario Romano» di Velazquez che, come
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parrucche. È roba da un Borromini — lasciamo indietro il Bernini, ch’è troppo grande — da un Borromini rifatto artificialmente: lo sforzo di uno sforzo
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Torino (presso Isef, piazza Bernini 12, tel. 355,488) che dirigono con l’aiuto dell’insegnante di educazione fisica Ezio Torta.
), Cervato (Padova), Ciceri e Bernini (Monza), Ghelfi (Messina) e Lorenzini (Catanzaro). Le sanzioni disciplinari relative alla «A», ferma domenica saranno
le statue del Bernini: per non dire, poi, delle altre del Mochi che non sono meno belle e grandiose, perfettamente adeguate ai grandi spazi dell'intera
del resto fu minore tecnico del marmo del Bernini, come nello stupendo gruppo del Battesimo, ora a Palazzo Braserà a Roma.
— Basetti Gio. Lorenzo — Basini — Basteris — Bastogi — Beneventani — Bernini — Berti Domenico — Berti Lodovico — Bertolotti — Bianchi — Biglia Felice
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Ebbero maggior numero di voti gli onorevoli: Macchi 144, Inghilleri 113, Del Zio 109, Meardi 107, Catucci 102, Vollaro 101, Sipio 96, Bernini 95
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Bernini — Bertarelli — Bettolo — Bianchi Leonardo — Bona — Bottacchi.
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Baccelli Alfredo — Baccelli Guido — Bacci — Balenzano — Baragiola — Barracco — Barzilai — Basetti — Berio — Bernini — Bertarelli — Bertetti
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