facilitarmi le osservazioni che avrei voluto fare sul Galileo. Prima che s'arrivasse a Gibilterra, gli andai a far visita. Egli stava di casa in coperta
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, curioso di vedere, presi per la passerella delle seconde classi, e passando per il castello centrale, andai sul palco di comando. Aveva forse scelto
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fossero state per tutti uno dei periodi meno tristi della vita. Tanto che, per non vedere, m'andai a sedere nel camerino del Commissario, e vi rimasi un
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dalla genovese, che sbarcava a Montevideo, era stato preso da un accesso di convulsioni e metteva sottosopra il dormitorio. Poi andai a salutare gli
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, andai a posare il mio sul viso della piccola pianista, impassibile come sempre, ma con gli occhi rivolti a lui, con una fissità acuta e tenace, che non
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pensieri sconfortanti, andai a passare un'ora sulla piazzetta, uno spazio che era dalla parte sinistra del piroscafo, compreso tra il castello centrale e
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E andai a guardarlo anch'io, dall'altra parte, poichè dal giorno della partenza non ci si era ancora mostrato così: tutto a belle onde allegre, che
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Di là andai sul castello di prua, che era pieno di gente. Salendo, intesi dire accanto a me: - Già, vegnen chì al teater. Quel vegnen era per me
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, piangere quei cari piccolini che non sanno ancora nulla della vita! Quest'inverno andai più volte ad un ballo settimanale pei bambini, dove c'era
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sdrucitura al braccio destro. Andai a visitare il ferito con un comune amico; il quale, prima di tirare il campanello, fece un'osservazione consolante
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un affare che, se non mi fossi presentato al mercato, mi sarebbe sfuggito e avrei avuto una grande perdita. Andai con la corriera, armato di schioppo
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di andare, scoprire un altro pezzo di mondo, vedere del nuovo. Finí che andai, naturalmente.
combattere le tigri e la morte era certa. Allora io senza dir niente presi una spada e andai verso la Macchia delle Tigri. Conoscevo questa Macchia e
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. — L'ultima volta che andai al Palazzo Reale, — continuò, — conobbi la Donna dei miei sogni. Non è una regina, e neppure una dama di corte, è soltanto una
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Io andai da un barbiere, mi feci tutta scorticare e sotto mi tornò la pelle fresca come a quindici anni. Poi andai da un cavadenti, mi feci levare
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Bisognava dunque più che mai procurarmi un posto; non lontano, però; anzi lì vicino, il più vicino possibile. Il domani mattina andai dal droghiere
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cose. Andai io stesso a portare la lettera: intravidi la drogheria piena di donne che compravano il pane e passai oltre. II mio pensiero era di
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sogno. Ebbi l'impressione che mi aspettasse. Allora fuggii, andai verso la spiaggia, e mi buttai per terra e morsicai la rena: il cuore mi rombava
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condannato. E andai nella camera di lei per soffocare il mio rimorso: ma ogni mia cura riusciva inutile: ella aveva la febbre sempre più alta ed era agitata
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, perchè era giustizia che l'avessi. Il pensiero di riprenderla non mi abbandonava un momento. Un giorno andai a vederla. Entrai senza picchiare
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Andai via, naturalmente senza aspettare il ritorno del dottore e senza lasciare i denari. Questi bisognavano a me, adesso, per ogni occorrenza, e non
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Finalmente ebbi l'idea di uscirmene davvero, da questa vita, con la mia creatura in braccio. Non c'era più posto per me nella vita. E andai di nuovo
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, ed ebbi vergogna di me stesso. Quella sera uscii; andai verso il mare. Era una notte di luna, d'una chiarezza inesprimibile: il paese era pieno di
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padre mi portò da una ditta di intagliatori e ci restai fino a quindici anni, aiutando falegnami e doratori. Dopo andai da uno stuccatore e andando
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Quello che mi colpì quando una notte andai al Leoncavallo fu che quel centro sociale era un luogo di produzione di idee e di visioni, tanto che
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pressione alle cime degli archi istessi; vano che poi al mio solito andai a riunire con mattoni sporti fin sotto i tetti circostanti; ond’è che tai vani non
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? — Il minestrone, mi fu risposto. — Ben venga il minestrone, diss’io. — Pranzai e, fatta una passeggiata, me ne andai a dormire. Avevo preso alloggio in
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“QUALCHE TEMPO FA ANDAI IN VACANZA A CRUZCO, UNA PITTORESCA CITTADINA PERUVIANA SULLE RIVE DEL LAGO TICHIRACA...”
MI SPIEGO MEGLIO... I SETTE OGGETTI ERANO TUTTO CIÒ CHE IO AVEVO IN TASCA QUANDO ME NE ANDAI DALLA MIA MISERA CASA PER CERCARE FORTUNA!
«Ad Asiago, dove vivo, ogni giorno ho un momento di vacanza. Andai lì nel 1959 per girare il film dal Sergente nella neve di Rigoni Stern, ma i russi
Un avvocato: ma non è forse vero che venne sfrattata di casa perché non pagava l'affitto? «No, me ne andai perché dopo la scomparsa di Paul ero
ambientato. Credo che il signor Piontek se ne sia accorto e la sera prima della partita contro l'Uruguay andai a rincuorare Qvist. Avevo sentito che il tecnico
No, innanzi tutto non è la mia filosofia, perché a questa verità io credetti e verso di essa andai e cercai di vivere per essa prima di avere una
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«Andai a Cambridge sul principio dell’anno 1828,e feci subito la conoscenza, per mezzo di un entomologo mio compagno, del professore Henslow, il
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Un'ultima osservazione. Tenendo conto delle particolarità del procedimento che andai esponendo, si comprende come possa verificarsi abbastanza di
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Fu appunto nell'intento di ottenere maggior sicurezza e precisione nei risultati, che io andai in traccia di spedienti in uno od in altro senso
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"Andai in montagna ai primi di luglio e la febbre mi durò ancora parecchi giorni. Alla fine di luglio feci un'ascensione: partito da 1200 metri andai
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Mattia Zurbriggen di Macugnaga è ora la guida che è stata più in alto di tutti gli uomini. Appena egli fu di ritorno dall'Himalaja andai a visitarlo
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Bianco, e andai colle guide di Chamonix alla ricerca del signor Rothe e di una guida, periti sotto una valanga in un crepaccio del Petit Plateau.
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nella discesa, che nella salita. Questo è capitato a me quando andai al Monviso. Avevo dormito poco la notte precedente: giunto sulla vetta del
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Presi il manometro quando andai alla piramide Vincent e lo portai io stesso, credendomi sicuro perchè la guida Gilardi oltre le provvigioni portava
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più tristi che abbia passate sulle Alpi, fu quando andai alla Roccia Melone. Dormii alla Cà d'Asti, a 2824 metri, che è la chiesa più alta d'Europa
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vivi del sole. Me ne accorsi quando nella primavera del 1894 andai sul Monte Rosa, per cercare le località meglio adatte ai nostri accampamenti. Toccai
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Tali risultati io dimostrai praticamente 28 anni or sono quando andai per la prima volta in Inghilterra, a Sir William Preece, allora ingegnere capo
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altro in una guerricciola tanto irritante quanto inefficace. Io ricorderò, per esempio, per citarvi fatti, che quando io andai ad Ostiglia nel maggio
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personale marchese Di San Giuliano, come quando nel mese di gennaio scorso mi recai in Sicilia, vi andai armato del libro del mio amico, personale e
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un asino di doganiere mi fece perdere tempo e non potei vedere verso quale binario andava. A Berlino cambiai nuovamente treno e quando andai a far
fumava. Andai a vedere: nove fusti erano freddi, il decimo scottava e dalla superficie della segatura saliva un fumo sinistro. Scavammo con una pala
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antichità. Quando più tardi andai a pranzo, mi misi addosso una vecchia zimarra del nonno, che avevo trovato appunto in soffitta; e non so dire le risate
salirono su; gli altri due rimasero con Virginia a rincorarla. Andai anch'io in camera di mia sorella. Quei valorosi guardarono adagino adagino sotto il