Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 4 occorrenze

Nella conca di Plezzo i nostri assalirono e fugarono drappelli nemici appostati sulle pendici del Monte Rombon e penetrati nei loro ricoveri vi

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Pagina 72

Velivoli nemici apparvero su Tolmezzo e sulle conche di Plezzo e di Caporetto e un’altra squadriglia tentò una nuova incursione su Udine, ma

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Pagina 78

Velivoli nemici hanno invece lanciato ancora qualche bomba su città indifese, come Asiago e Bassano. Si ebbero pochissimi feriti nella popolazione e

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Pagina 80

Ardite e ben combinate operazioni di guerra di montagna sono state svolte dalle nostre truppe nella zona montuosa a nord–ovest e a nord–est di

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Pagina 81

I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 3 occorrenze

Azioni diversive, esplicatesi sopra tutto con intensi e prolungati bombardamenti, furono tentate dall’avversario in più tratti della fronte; su Monte

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Pagina 258

Due nostri velivoli lanciarono bombe su Mattarello e costrinsero un idrovolante avversario ad atterrare verso Trento. Altra squadriglia di 12

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Pagina 259

Velivoli nemici fecero cadere bombe su Grigno e Cismon (Valle Brenta): un morto e qualche ferito.

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Pagina 263

I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 4 occorrenze

Finora furono sgombrati: 1400 fucili, 9 mitragliatrici, 5 lanciabombe e grande quantità di munizioni e materiale.

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Pagina 397

Nella scorsa notte, in favorevoli condizioni atmosferiche, trenta nostri aeroplani volarono su Pola e bombardarono gli impianti militari della grande

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Pagina 398

La notte scorsa tre nostre aeronavi eseguirono un’azione offensiva sugli accampamenti nemici nel Vallone di Chiapovano, sulla stazione e sui

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Pagina 404

Furono catturati prigionieri in Conca Laghi (Posina) e armi e munizioni presso Flondar (Carso).

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Pagina 405

I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 2 occorrenze

Albani: Nelle giornate del 5 e del 6 aerei della Marina Italiana e velivoli britannici hanno con ripetute azioni di bombardamento, inflitto perdite e

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Pagina 552

Sualtuari e violenti duelli d’artiglieria su vari tratti della fronte montana e lungo il Piave. Incendi ed esplosioni di depositi di munizioni furono

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USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 37 occorrenze

Quanno, presempio, la luna cià intorno come ttutti veli de nebbia, quell’è ssegno de tutt’acqua; e nu’ starà ttanto a ppiove. Si la notte le stelle

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Ho conosciuto una strega che sse tieneva sempre un galletto vivo in saccoccia. Quanno lo cacciava fora e je diceva: "Cresci", quello diventava

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Gli antichi Tripparoli, con il loro schifo in testa ripieno di trippe, zampi, pezzi di testa di vitello e di vaccina, e d’altro: — Trippa, pieducci e

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la vita. È ’na cosa da gnente. Domani a mmatina pijate un ovo fresco vivo, poi agguantate una cìmicia e bbell’e vviva come se trova, schiaffàtela

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Deprofùnnise, Avemmarie, e co’ l’ariccommannasse a li tre Remmaggi Gaspero, Bardassare e Mmarchionne. E dde tutto quello che sse vedeva e sse sentiva

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Se chiama accusì, perchè è una cchiesetta ciuca ciuca, che stà ccirca tre mmije lontana da Roma, su la via Appia antica. Li ’minenti e le ’minente de

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È quasi identico al giuoco precedente. Avvi soltanto qualche piccola differenza. A la guerra francese i prigionieri sono, a mo’ d’esempio, rinchiusi

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Acciocché quanno se fa l’amore vadi tutto bbene co’ l’innammorato, e nun succedino ni pettegolezze, ni ggelosie e ni bbaruffe, bbisogna annà’ dda

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Quanno la cratura ariva a ttoccasse li piedini co’ le manine, è sségno ch’è vvienuta l’ora de daje li piedi, ossia de levaje l’infascio e dde

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Il Castelletto è un mucchio formato di quattro noci, delle quali una si sovrappone a tre che ne formano la base. Talvolta il castelletto è formato di

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Pe’ ffasse passà’ la fuggitiva o ddimo cacarèlla, o diarèlla come se chiama adesso, nun ce vô gnente. Pijate una bbella manciata de canipuccia e

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. Infatti agguantanno la purcia che j’ha ppizzicato, dicheno: "Le purrce ar collo: L’acqua a Pponte Mollo". Ossia che ll’acqua stà vvicina, perchè è ggià

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Si la mmatina quanno v’arzate ve sentite come u’ gnòcco in gola che vve dà smagna, e vve lèva e’ respiro, nun c’è antra cosa che dde cure subbito da

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1. Amore, rógna e ttósse nun s’anniscónneno. 2. Grassezza fa bbellezza. 3. Li nèi so’ bbellezze. 4. L’acqua fa bbelli l’occhi. 5. Moje, pippa e ccane

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E un giuoco di pegno che si fa tra ragazzi o anche da adulti. La mamma, o capo-giuoco, tiene un fazzoletto annodato ad uno de’ capi e dice: "L’ucello

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cô la porvere da sparo e ccor fero infôcato. Pijate quattro o ccinque patate, grattàtele bbene, copritece la scottatura e tienétecele pe’ ’na mezza

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Pijate un po’ dde riso, un mazzetto de marva e un bicchiere de latte fresco, metteteli in d’una piluccia de coccio, e ffateli bbulle tutt’assieme

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Er vino nun è ccome ll’ojo che quanno se sverza o pper tera o ssu la tovaja porta disgrazzia. Er vino invece porta furtuna, e cche straccio de

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Insognasse pesce, mer..., fichi, acqua torbida, è ssegno de guadambio. Insognasse le serpe, vôr dì’ mmardicenza o llingue cattive; frati, preti

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È un giuoco che per lo più si fa da sole fanciulle. Esse si prendono per mano e formano circolo. La mamma, fuori di questo, gira loro intorno dicendo

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È un giuoco che si eseguisce da parecchi ragazzi. Si fa la cônta; quindi il capo-giuoco dà a ciascuno dei giocatori un soprannome. Per esempio

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È un animale che rinasce da un gallo che quann’ha ccampato cent’anni, se mette a ccovà’; e ddoppo un mese fa un ôvo. ’St’ôvo lui allora lo cóva antri

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Si la mmatina appena arzato da letto ve viè’ a ttrova a ccasa un ômo è ssegno de bbon ugurio; si ar contrario ve viè’ a ttrova una donna è ssegno de

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Uno fa da venditore di cocuzze o di cocommeri, i quali sono rappresentati da un certo numero di giocatori. Viene un compratore e cerca d’una buona

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còccia di melone o altro, e la tira nella nicchia numero 1. Se il sassetto andasse a cadere nel primo spazio chiamato poco pulitamente dei cacatori

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È un giuoco che si fa da due o più ragazzi con un ciotoletto o altro pezzo di sasso rotondo detto maróne, tirandolo ad una certa distanza, e

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, funari e granarole. Queste, stando sedute fuori dei granai o presso l’anfiteatro Flavio, o in via di santa Prassede o altrove, mentre sceglievano il

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Si, ssarvognóne, er furmine (ch’è ffatto come una colonnétta de pietra) passa vicino a ’na persona la incennerisce in sur subbito accusì ccome la

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Ecco in che mmodo er Belli, in d’un su’ sonetto majuscolo spiega come ar monno succede er taramoto. Dice che in fonno in fonno a la terra c’ è una

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È un divertimento che i ragazzi si prendono spesso. Pigliano un pezzetto di specchio, lo collocano contro il sole, e ne ripercuotono i raggi entro le

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Quanno ve se fanno nere l’ógna de le mano, e cciavete l’occhi sbattuti e accallamarati, e la lingua spòrca, allora è ssegno che nun ve sentite troppo

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La mamma, per trastullare il bambino, se lo mette a sedere di faccia sulle ginocchia; lo prende per le manine e spingendolo avanti e indietro gli

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gnente si la posta der vino è dde ppiù o dde meno. Certe vorte se fa la Passatella cor vino vinto in un antro giôco; puta caso a pari e disperi

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Il giuoco consiste nel nominare, invitati che si è a rispondere, un oggetto qualunque che cominci con la lettera C o D o A, lettera che deve

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Quanno ’sto malanno pija, sarvognone a quarchiduno, nun c’è antro che agguantallo e bbuttallo a l’improviso drento a ’na funtana o ddrento a ’na

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Se’ chiàmeno porcherìe (resìpole) perchè si uno, sarvognóne, s’azzarda sortanto a smentuvalle, se le pô ffa’ vvienì’; e si uno già cce l’ha avute, je

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Veramente li romaneschi lo chiameno Scannabbécchi: ma è llo stesso. Guasi da piede a la salita de Montecavallo, a ddritta de cchi la scénne, prima de

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