quel giorno, sola, per Milano. Avevamo combinato che ella scrivesse a Milano annunziando il suo arrivo pel dì seguente con la prima corsa. Si doveva
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con scossoni indiavolati. Noi ridevamo come due ragazzi scappati di collegio un giorno di vacanza. Avevamo creduto di trovare il bel tempo, il sole
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, dirò che sei morto per non pagare la scommessa". "Bada a campare anche tu! ... " E mi fermai. Non avevamo preveduto il caso ch'egli morisse prima dell
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l'avevamo trasportato. "La legge non fallisce!" balbettò, riaprendo gli occhi. E li chiuse per sempre! -
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tenga piú su la corda! - disse la baronessa. - Avevamo studiato medicina insieme nell'università di Bologna; io per campar la vita; egli, ricchissimo
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, il Du Camp vale ancora oggi quanto per l'appunto valeva ai tempi in cui o di cui essi hanno scritto. Che più? Avevamo a scorta nelle nostre
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corbellerie anco a un mezzo spedato. Giusti, Ep. I. 235. Tallite dicesi delle erbe, quando semenziscono. Es. Egli ed io avevamo una medesima cena, ma breve
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Costoletta , e discorrevamo di arte, e c'infiammavamo delle bellezze che avevamo veduto nei musei e nelle gallerie che io chiamava superlative. - Signor
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somigliante la fotografia! Come si fa?". Avevamo gli occhi umidi, credo, tutt'e due. "Povero Chieco!" diss'egli. "È stato un gran fiasco!". Intanto un carro
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. Avevamo fatto circa una diecina di passi in cotesta stanza quando mi sembrò di udire alla mia destra dei lamenti. Mi fermai, per meglio ascoltare
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Anni fa, venduto un alloggio che avevamo a Torino, ci mettemmo a cercare casa a Roma; e la ricerca di questa casa durò lungo tempo. Io desideravo, da
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astratta e nelle sue manifestazioni di lusso, avevamo una specie di ribrezzo pel denaro. Ci umiliava come un errore, ci faceva arrossire come una vergogna
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compare il nome infelice di Gaudenzia, ridotto, per uso di famiglia, al diminuitivo ridicolo di Denza. Avevamo una casa... Dio che casa! Un'anticamera
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incammino è come un primo amore". Nella dolce luce del tramonto avevamo preso la via del ritorno, lungo un sentiero appena segnato nel folto della foresta
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, dietro i panneggiamenti del prologo, la corpulenza della storia che si andava delineando. Avevamo finito il caffè, che era detestabile, come in
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pesci, come è poi andata?" "È andata bene: alla lunga avevamo ragione noi, ma non è stata una storia bella. È stata piuttosto una storia stupida; non
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prima notte di libertà. Per tutto il giorno, avevamo avuto troppo da fare per aver tempo di commentare l' avvenimento, che pure sentivamo segnare il
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gentili e lunghe frasi modulate. Lo avevamo interrogato sulla nostra destinazione, naturalmente, ma senza cavarne nulla di comprensibile, salvo che, a
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di Gottlieb, avevamo subito in pieno l' urto della potenza economica superiore dei "rumeni": questi potevano pagare qualunque merce il quintuplo, il
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immenso, eroico, dava la vertigine, e ci appesantiva il cuore di ricordi dolorosi. Tentammo poi di cuocere le erbe che avevamo raccolte, ma ne cavammo poco
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gentile, essenzialmente diversa, più intima, più umana delle altre pene che avevamo sostenuto fino a quel tempo: percosse, freddo, fame, terrore
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italiano e in cattivo tedesco. Noi che venivamo da Katowice, e già avevamo assistito a una tregenda analoga, ci spaventammo solo per metà: gli altri
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occasioni avevamo potuto constatare che il termine russo corrispondente, per uno di quegli slittamenti semantici che non sono mai senza perché, viene a
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invertita: stavamo navigando nuovamente verso nord. Ammirammo, senza riconoscerli, i castelli di Sinaia, residenza regale. Nel nostro vagone avevamo ormai
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obbedito, ucciso, umiliato, corrotto. Tentativo vano e stolto: ché non loro, ma altri, i pochi giusti, avrebbero risposto in loro vece. Se a Szòb avevamo
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avevamo rievocato un solo ricordo doloroso, ma soltanto i rari momenti di remissione, o gli episodi bizzarri. Ho davanti a me la tabella degli elementi
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petto ci proclamavamo l' élite della classe. Avevamo elaborato una nostra morale privata, scandalosamente tendenziosa: studiare era un male necessario
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avvicinare la probabilità di un evento terribile ai suoi valori estremi, zero e uno, impossibilità e certezza. L' avevamo notata nei Lager, feroce osservatorio
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. Soltanto una minoranza di ingenui e di illusi si ostinò nella speranza: noi avevamo parlato a lungo coi profughi polacchi e croati, e sapevamo che cosa
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soddisfazione di tutti gli interessati. Per quanto Jean non abusasse della sua posizione, già avevamo potuto constatare che una sua parola, detta nel
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misura: in fondo, avevamo tutti un certo timore dei cambiamenti: "Quando si cambia, si cambia in peggio", diceva uno dei proverbi del campo. Più in
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non perdere l' occasione. Avevamo sedici anni, ed io era affascinato da Enrico. Non era molto attivo, e il suo rendimento scolastico era scarso, ma
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Avevamo assistito per cinque mesi, pigiati come sardine e reverenti, alle lezioni di Chimica Generale ed Inorganica del Professor P., riportandone
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sanguinosi rovesci su tutti i fronti. Solo un cieco e sordo volontario poteva dubitare sul destino riserbato agli ebrei in un' Europa tedesca: avevamo letto
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, cercare il varco o fartelo. I miei colloqui settimanali col Tenente sembravano piani di guerra. Fra i molti tentativi che avevamo fatti, c' era anche
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ed operai, e riconoscemmo in loro i nostri maestri, quelli di cui avevamo inutilmente cercato fino allora la dottrina nella Bibbia, nella chimica, in
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comperarci strumenti moderni e rapidi, i nostri responsi erano lenti, le nostre analisi duravano molto più del normale; non avevamo neppure una targa
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un reticolo compatto e quindi solido: è così che, ad esempio, "asciuga" all' aria l' olio di lino. Avevamo importato una partita di resina per vernici
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al prato. Il fondamento della mia amicizia con Carlo era il Meccano: non avevamo altro in comune, ma questo gioco-lavoro ci legava insieme per molte
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lontano da Torino. Questo perché non avevamo l' auto (quasi nessuno l' aveva) e perché le ferie di mio padre, che pure odiava l' afa estiva, si
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Nel novembre del 1944 avevamo un Kapo olandese che da civile aveva suonato la tromba nell' orchestrina d' un caffè concerto di Amsterdam. Come
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per ragioni linguistiche), stonato, perifrastico. Per questo stesso motivo, pugni e schiaffi correvano fra noi come linguaggio quotidiano, ed avevamo
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. Venti mattoni sono pesanti, perciò nel viaggio di andata non avevamo (o almeno io non avevo) molto fiato per discorrere; ma nel viaggio di ritorno
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per Bari. Aveva vinto, dunque; rimpatriava sì dopo di noi (che avevamo ripassato il Brennero il 19 del mese), e quell' imbroglio gli era costato
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Forse la mancia che gli avevo data la sera prima era eccessiva: non avevamo ancora avuto il tempo di chiarirci le idee sul cambio e sul potere di
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l' avevamo, le piccozze anche; quanto ai ramponi, per scarsità di quattrini ne avevamo un paio solo, destinato al capocordata. Era rimasto vago se
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? - Questa fuga precipitosa, le parole del capo, quell'insistenza nel chiederci se avevamo della polvere da regalare, se eravamo soli e dove avevamo
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indigeste. Gigino Balestra all'ora che avevamo fissato, cioè alle dieci, era sulla porta del negozio e mi fece l'occhiolino come per dire che aspettassi un
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bene dal chiedere al povero Cecchino Bellucci i dieci pennini nuovi e il lapis rosso e turchino che avevamo scommesso e che gli avevo vinto.
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avevamo fatto un volo per aria di una trentina di metri e che nella disgrazia avevamo avuto la fortuna di cascare dentro una macchia che ci servì come di
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