ho portate al Monte... Ero talmente inguaiato che se non le avessi impegnate sarei affogato nei debiti..." Mentre i due parlavano, i soldati con delle
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acqua?" "Come no?" si vantò il capitano. "Quando ero a Milano il Viceré aveva affidato alle mie cure tutto il suo bel Naviglio..." "Ma il vicereame di
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. "Tu non hai mai frequentato scuole di guerra!" "Non fa nulla..." rispose Giovanna. "In Italia mi ero iscritta alla scuola di guerra per
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..." "Perché ero alla retroguardia... Vi stavo guardando le spalle..." "Come capitano comandante il drappello, il vostro posto veramente sarebbe in testa
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vero la nave comandata dai due corsari, ma essa andò a picco con tutto il suo equipaggio..." "E allora?" domandò Giovanna, con ansietà. "Ero soltanto
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, si sono accorti tutti d' un cambiamento in me. Io che ero tanto ghiotta, sto senza pranzo, per venire a trovarti, e ripeterti che ti voglio bene
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.... Alzò la tenda: c' eran lì dietro, tutti! - Ah, brutta ladra! - esclamò la contessa fra stizzita e ridente. - E io che me l' ero presa con quella
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i chicchi, — ... io quello l'ho visto da vicino, in fondo al buco nero. Ero ancora piccolo allora, ma ce l'ho fatta lo stesso, perché lui non è svelto
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il presidente. — Scusi — osservo con modestia Vais — Io ero presidente proprio oggi per l'ultimo giorno, perchè oggi doveva esserci l'assemblea dei
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dicendo che se m'occorreva qualcosa chiamassi. E io ero rimasto solo. Mi son messo a sedere sul letto e ad ascoltare. Non sentivo niente, ma mi pareva di
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d'accordo con i nemici dei miei amici. Non m'importa niente che m'abbiate fatto fare un bagno. Già una volta ero caduto in quest'acqua, per caso
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niente perchè io ero già uno della via Pal anche se mi avete espulso, ma il mio onore non lo avete espulso e questo è per voi e se anche ridete di me non
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disprezzassi... — Disprezzarti perchè? — Perchè essi avevano proclamato che io ero... che io ero un traditore! — Un traditore? Tu? — Sì. Io. — Ma voglio
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occhi svelti, come a studiare il volto di quel rinomato. — Ero convinta ormai che ci avessi dimenticate, o per misteriose ragioni preferissi fare ogni
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. Padre, a tal punto ero convinto di aver capito la tua intenzione, che già fantasticavo su come sarei stato seduto davanti al suonatore ad ascoltare
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libero da impegni presenti, e nessun contratto lo lega per i prossimi mesi. Infine, rivelo che in un periodo della giovinezza in cui io ero affidato a
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passo sulla via che tenni poi. Avendo esperimentato che con quel canto m'ero appropriato una quantità di modi, i quali mi venivano facilmente alle labbra
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. - osservandoli, venni in sospetto che facessero sembianza, ma che non dormissero davvero..Non m'ero male apposto.... P. - Com'è detto bene! Sospettai sarebbe
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. Sono stato io a volerle e a costruirle vincendo le difficoltà degli azionisti, quando ero sconosciuto e povero. Ora producono immensamente.
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con la sinistra un bambino di tre anni. Non si è mai saputo di chi fosse. Che volete? Ero già vecchio, solo, mia moglie è morta giovane, me lo sono
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, perchè sapevo che il freddo e la fame avevano spinto i lupi in pianura. Va bene. Io mi ero sempre riso dei lupi: ne avevo ammazzati alcuni con una
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L'Ingegnere narra l'episodio della spilla. - Io ero un ragazzo orfano e povero - seguitò con un sorriso pensoso l'ingegnere - e mi adattai a tutti i
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: - Questo è un affare vostro. Pensateci da voi. Io, quando ero in terza elementare non avevo nessuno che mi aiutasse. Eppure... - ma non seguitò per dire che
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sollievo che Jörg e Hai sentono Stucchino scoppiare a un tratto in un pianto di rabbia e di vergogna: - Ormai è finita! E io che ero tanto contento
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Stucchino. - Benone! Mi fa tanto piacere, ragazzi. Perché, sapete, non c'è niente che valga quanto una cuccia decente! Le amache di quando io ero marinaio
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- osservò il dottor Pastori, convinto. - Doveva essere un tipo in gamba. - Sfido - arrossì l'Attilio compiaciuto. - Ero io. Mentre gli altri rientravano alla
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venire qui? piange sempre, la povera Rosetta. — Oh, Rosettina mia! — gridò Caterí scoppiando a piangere. — Me l'ero quasi dimenticata. Ma ora abbiamo
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mangiava sempre; c'era poi una topina con una valigia di cuoio e una cuffia celeste: — Quand'ero piccola, — raccontava la topina alla rondine, — ero
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ero mai stato in ginocchio in tutta la mia vita. E la Principessa sorrise e mi baciò sulla fronte. La Principessa mi baciò sulla fronte e poi mi
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e uno d'insalata. — Mangiamo! Mangiamo! — strillarono. Ma Bellissima stette a guardare. — Figurati, Caterì, — disse Rosetta, — che io ero tanto
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nutrice morí di crepacuore. lo ero proprio commossa, quando d'improvviso uno stupido pappagallino verde si mise a strillare, come fa per tutti i signori
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della casa di faccia. La bottega sottostante era stata sùbito trasformata in Corpo di guardia. Cuddu si avvicinava intanto a compare Sidoro. - Ero venuto
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padroncina che non può star ferma un minuto. Finiremo presto nell'immondezzaio. - Ebbene? - domanda la sottoveste di cotone - anch'io ero più felice
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"Mie care compagne, incominciò la signora Beppina, dopo aver fatto un riverente saluto alla direttrice ed al maestro, l' altra volta, perchè ero un
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giorno, l' idea di scriverne qualche altra pei miei nipotini. In quel tempo ero triste ed anche un po' ammalato, con un' inerzia intellettuale che mi
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Pagina Prefazione
questi pezzetti di vetro! Guardate quest'anello! - Il Reuccio, vedendo quelle cose, rimase allibito. - Il medico straniero ero io; io vi guarii e chiesi
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, - diceva fra sè - ero bella, molto più bella di Tura, che è stata sempre piccola e tozza. Se mi tornasse il personale come a vent'anni, oltre il viso e le
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voluto fare una prova. Intanto che c'ero, ho voluto anche vedere che cosa sarebbe successo introducendo nell'esperimento la variabile della velocità
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, ho fatto una cura per fare ricrescere i capelli. Sa, ero diventato completamente calvo. Un mio caro amico mi ha procurato una ricetta orientale
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impazzire. Un giorno è venuta a bussare alla nostra porta. Ero a casa da solo. - Sono venuta a chiederti dove fai la pipì — ha detto con la sua
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Oggi in classe ero distratto. Non riuscivo a non pensare a Maristella. La maestra improvvisamente mi ha chiesto: - Nadir, dimmi due pronomi. - Chi
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matti. Io un po' mi vergognavo e un po' ero contento di farli divertire, così ho cominciato a fare il pagliaccio, anzi il pinguino, ho camminato in
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