, accettiamo di buon grado piccole collaborazioni in casa - almeno che tenga in ordine il proprio letto e le proprie cose: casa nostra non è un Grand
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un rito sociale - qualunque esso sia -, ma se lo accettiamo dobbiamo seguirne le norme di abbigliamento e comportamento. Ci sono regole del
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reciprocità. Ma accettiamo con riconoscenza se ce ne fanno; e non diciamo mai «Ti devo un piacere» perché dimostra che teniamo la contabilità delle buone azioni
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Sono egualmente fuori posto sia il comportamento ossequioso sia quello seduttivo. Accettiamo di passare dal «lei» al «tu» solo se è un privilegio
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. Ma che fare quando ci baciano? Accettiamo i baci senza attribuirvi importanza, senza crederci, senza scandalizzarci, e senza pulirci immediatamente
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buon umore e non con l'aria del Guarda che cosa mi tocca fare». Accettiamo il posto a sedere che ci viene assegnato (o in cui capitiamo, nella baraonda
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bravura, ma accettiamo di buon grado di ballare con altri intervenuti. Un uomo, poi, è obbligato a invitare almeno una volta tutte le colleghe.
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di peggio che dare l'impressione di lavorare per hobby! Accettiamo con gioia gli inviti a partecipare ad attività comuni nel tempo libero, ma non
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fanatici di ogni razza; schiviamo chi usa la religione come mezzo, ma accettiamo chiunque la professa come fine e con onesti intendimenti».
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, a cui l'indigenza non può dare nessuno di quei conforti che accettiamo senza calcolarli dalla nostra posizione agiata e che pure mitigano le
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