di un sovrano paziente; giacchè di sè non avrebbe mostrato o comunicato nulla più di quello che un savio umano potesse conoscere. Ora la persona che
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Cristo adulto, e massimamente col corpo di Cristo paziente in croce, col corpo di Cristo riposto nel sepolcro. Fermiamoci a considerare l' identità
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paziente dei barbari stessi. Il lavoro cristiano dunque nei primi tempi si limitò, quasi direi, a combattere le erronee conseguenze, che
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specie, quanto seppero rendere questa più paziente alle enormi loro atrocità coll' indurre nella medesima l' opinione che tutto ciò si faceva da una
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vederlo sì grande, sì umile, sì paziente nelle afflizioni! al vedere che le miserie loro non erano altro che un saggio, un' ombra di quelle del loro
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instabile; ma questa seconda è immutabile e sempre uguale, perchè fondata in Cristo che non si muta. « La carità »dice san Paolo « è paziente, benigna, non
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è infinitamente buono e paziente, e per questo non mi sfiducio, benchè se dovessi pensare a me stesso, sarei disperato. E se io spero tanto, benchè
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specie, quanto seppero rendere questa più paziente alle enormi loro atrocità coll' indurre nella medesima l' opinione che tutto ciò si faceva da una
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questa azione e reazione concomitante. Ora se l' azione è correlativa all' attività dell' agente, la reazione è correlativa all' attività (1) del paziente
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giudizioso che penetrante, più paziente che dotto, più perito nella pratica della pedagogia, che nella teorica: per mancanza appunto di queste qualità
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modificazione che l' agente produce nel subietto paziente; laddove il ricevere semplicemente non acchiude questo concetto, potendo il ricevente ricevere
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