freddo, un' insalata russa e una torta. - Maurizio scoppia dal ridere. - Mangeremo il piccolo Aubry e giocheremo a nascondino col cosciotto e con
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- Una lettera della mamma! - grida Francesco agitando la busta col suo nome che Maria gli ha consegnata. Ad alta voce, in un religioso silenzio
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a Francesco. - Sei una bestia. Tu esci forse in giardino col cappello? - A Maurizio sarebbe piaciuto un travestimento completo. È una vera fortuna che
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, - risponde Maria - non è l'ora di giocare; bisogna andare a letto. - Un giuoco, uno solo, piccolo piccolo, - insiste Maurizio. Egli lo dice col suo
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nessuno saprà mai com' è andato a finir là. Forse Matù, giocando col gomitolo, l' ha trascinato in fondo alla scala? Oppure sono stati i ragazzi, senza
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ritorna e ricomincia a miagolare. Quando si vuol bene agli animali, e ci occupiamo di loro, si finisce col comprenderli. La signora indovina che Matù
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ragazzi. Matù, semplice, non comprende quel silenzio. Va dall'una all'altra e finisce col saltare sulle ginocchia di Nicoletta e strofina la testa
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? Francesco a un tratto alza la testa, e col nasetto in aria fiuta. - C' è odor di bruciato, - dice. Egli conosce la paura folle che Maria ha per il
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bisogna esser troppo sofistici per il modo col quale è stata disposta. Nicoletta è incantata del suo desinare, e piena di ammirazione per il racconto che
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senza errori tutta la lezione; ma finisce con addormentarsi col naso sul libro, fin che i ragazzi la svegliano per portarle la cena. La fanciulla è
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? - finisce col dire Francesco, irritato. I tre ragazzi stanno per bisticciarsi, quando arriva Maria. - È una buona preparazione per andare a pregare il buon
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- No, no, - protesta Maurizio. - Voglio esser punito io; ma ci vorranno delle monellerie molto grosse. - Comincia a tavola col rovesciare il
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malattie. Può darsi che con l'aiuto di quel «medico» possa farsi un' idea della malattia di Nicoletta. Spiega questo alla bambina dolente, che, col
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, sarebbe stato seccante, - dice. Essa ride molto all' idea di Maria che balla in giardino col malato, e di Francesco nascosto che aspetta di portar via la
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aveste finito col non aver nulla come il signor Alano, sarebbe stato meglio, signor Francesco. - I ragazzi prendono un aspetto triste e rassegnato
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- È un gatto! - È una civetta! - No, è una bambina! - I tre ragazzetti son là col naso in aria, a contemplare l'oggetto delle loro esitazioni. Due
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