di corsa anche quando è chiusa. Nessuna domanda perché. Capisco. Tutte sanno che glielo mostrava. Me ne rendo conto all'improvviso. L'hanno visto in
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. E mamma cercava, è la spontanea conclusione. Capisco che non dice elemosina perché le manca il linguaggio, non per vergogna. Il bambino della povertà
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brevi domande quasi sillabate. Ma è inutile. Capisco che ha paura _ammettendo quelle cose scritte là, che non riconosce, che veramente lui non può aver
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piumetta celeste, un cadaverine secco non più grande d'un'unghia: tré cose di uccelli. Essa annaspa con le labbra dimenandosi. Capisco che mi presenta una
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gli uomini sono bruschi, ti rinfacciano sempre ma perché ne fai tanti. E ride confusa, è una confusione mentale. Capisco quando aggiunge: A noi ne
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proseguire. È il racconto delle monache, degli altri _tranne il cane abbaia _ quello che ha sentito e risentito, non il suo. Capisco che non vi
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recinto da reticolato alto, un campo di gioco pensile. Sembra appartenere all'albergo. "Si ricorda le reticelle per le lampadine?" Non capisco ancora, ma
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difficoltà a impugnare la penna, quasi ne avesse completamente dimenticato l'uso. Avvicinandomi capisco che non riesce a scrivere perché trema
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entusiasmo. Rimango sbalordita. Guardo gli altri del gruppetto e capisco dalle facce. Diobuono, sono contenti di andare all'ospedale. "Ti danno latte
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torsione della. schiena. Questa non la capisco. Un impermeabile troppo corto col risvolto sudicio in cui la nuca affonda. Il ragazzo sta cheto immobile sotto
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senza possederla. Essa rispose: * Capisco! Tutto il mio corpo è tanto bello, che tutti mi devono amare. Ma ora il mio capriccio è per uno solo. Ed il suo