Comare Assunta staccò la padella dal chiodo e la diede a Trottolina. - Grazie - disse Trottolina e via di corsa a casa. La sera le frittelle erano
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di settimana in settimana e produrre di stagione in stagione. Egli le ha seminate e trapiantate, inaffiate e potate, è stato in attesa d'ogni primo
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I rami di vecchio castagno, i giovani quercioli, frassini, gli abeti hanno ognuno da raccontare le storie dei boschi dove sono nati. E i vecchi nonni
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proprio paese. Che se la sorte le avesse riserbato una vita più ritirata e più tranquilla lassù fra i suoi monti, ella si sarebbe accomodata anche a
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freddo, poichè nella valle del mulino fa molto freddo. Tutto il giorno compare Festo è là che sorveglia le ruote, ed empie e vuota i sacchi. Quando
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IL GIORNO DEI MORTI Due novembre, giorno dei morti. La gente va verso il camposanto. Le donne sono vestite di panni neri, gli uomini indossano gli
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còmpito pieno di errori. Esso fu scritto in una bella stanzetta calda, alla luce di una magnifica lampada, da un fanciullo che ha tutte le comodità della
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PIERINA E LA RICOTTINA Pierina va al mercato a vendere una ricottina. Pensa: - Vendo la ricotta e ricavo tre soldi. Con tre soldi compro due uova. Le
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cerchi nel buio, si può sapere perchè giri con quel lumino sotto le ali? La luccioletta non risponde alla domanda del fanciullo. Ma io, che so la
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saltellavano sulla neve. i più audaci picchiavano col becco ai vetri delle finestre, i più deboli rimanevano in cima alla gronda, fermi, imbozzoliti. cori le
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tinello, altrimenti non ci si vede abbastanza per fare il còmpito. Le serate sono lunghe, eterne, ma si passano allegramente in compagnia, accanto al
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TROTTOLINA C'era una volta una bimbetta che avea nome Trottolina: rosea come una mela, tonda come una palla. Un giorno la mamma le disse
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robusto - ripicchiò la furbacchiola. Il lupo, inorgoglito della lode rispose: - Hai ragione. Si fece avanti e con le fauci sganciò la caldaia dal
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IGNORANTELLI Sempronio e Sempronella sono fratello e sorella. Essi volgono le spalle alla loro casetta e scendono dalla montagna. Hanno sette od otto
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nel bosco verde a vedere le migliaia di foglie danzare sui rami. Andarono e trovarono tutto più bello del solito. Era un incanto. Il musco baciava
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il pollaio, coi canti argentini, ha annunziato le uova di Pasqua. Le campane si sono messe a cantare con voci di gioia. Bel giorno questo è per tutti
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. Sempronio le domanda:
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paesi si chiama il fiore chiave, il fiore che apre la porta agli altri fiori; o anche si chiama: chiavetta del cielo, perchè nel cielo apre le porte
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era un pastorello, che passava la giornata custodendo le pecore del babbo. Il babbo le tosava, il babbo le mungeva, il babbo aveva da fare le ricottine
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metteva a copiare ora una cosa ora un'altra. Un giorno disegnava un albero: schizzava il tronco, i rami, le foglie. Un giorno disegnava un fiore, una rosa
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capelli, gli occhietti, il nasetto, la bocca, il mento, i padiglioni degli orecchi; poi il collo, il petto, le braccia, le mani, e più giù le altre parti
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fare il mio ritratto, mia sorella disse che era il ritratto di un ragazzo qualunque». Appena ha finito di scrivere, Sempronio corre dalla sorella, le
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d'uno stagno. Le rane gracidano: qua... qua...: brech... brech. Le rane gracidano e i due fanciulli si soffermano ad ascoltare. Le rane giocano «alla
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MIA SORELLA «Sempronella ha un anno meno di me. È di poco più piccola, di poco più grassottella. I suoi occhi sono grandi e azzurri, con le ciglia
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mulino, - salta su Sempronella - e chi sa che il mulinaro non mi dia un po' di crusca per le mie galline. Sempronio afferra un bastoncello, Sempronella
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abbaiò loro incontro il cane, e poco dipoi comparve compare Festo, tendendo le braccia in segno di affettuosa accoglienza. Tutto vestito a festa, con
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fondo molto basso si contano le pietruzze, le foglioline morte, ma non passa l'ombra di un gambero. Il venticello, scherzando tra le foglie dei salici che
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neanche stampare un O con un bicchiere. Le sarei riconoscente se m'insegnasse a scrivere! E Sempronella: - Io non so contare più là del due. M
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dire, sapete? ma le nostre lepri non sono proprio come ì daini: sono come le pecore. E l'altro zitto. Andarono ancora un poco, e il millantatore tornò
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LA COTTURA DEI GAMBERI Tornano a casa i ragazzi con il frutto della bella pesca. Maestro Saverio li attende un po' impazientito, poichè le prime
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scherzo a Sempronella. Il maestro le aveva detto: Va' in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Sempronella ubbidì, ma eccola tornare senza bicchiere e
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gufi, le civette, e invito ai canti i passeri, i fringuelli, i pettirossi, le cincie. lo debbo riscaldare la terra e l'aria perchè nessuno muoia
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a fuggire, tirandosi dietro le mucche, e l'acqua a inseguirli, a entrare nelle case abbandonate, a invadere le cantine e le stalle. In una casa c'era
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fabbricata era scritta; una mano di fanciullo aveva vergato sulle linee tante parole, l'una dietro l'altra: e le parole formavano un componimento di
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campi, fra i giochi e le corse, e gli piaceva molto più andarsene a caccia di nidi, o prendere a sassate le lucertole che si trastullano al sole sui
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delle ore libere per farsi insegnare qualche cosa dai compagni. Chi gli insegnò a leggere le vocali, chi gli insegnò a leggere le consonanti, e chi gli
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, come lui, non possono frequentare le scuole. - Fate la legge, - rispose il Re. Difatto, fu scritta la legge e presentata al Re per la firma. La
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le pianticelle crebbero. In maggio il campo era tutto una selva fittissima di asticciuole alte e sottili: il canapaio era fatto. Il pigliamosche
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stesso alle sue piante, e una gran parte della sua giornata trascorre in mezzo ad esse. Egli s'interessa alla loro vita, le osserva crescere
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viottolo le due o tre gallinelle che possedeva, brontolava un po' con quel pigrone del gatto che osava chiederle la colazione con insistente miagolìo
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tolti alla vita di abbandono e di solitudine, nella quale la miseria della famiglia, la nessuna istruzione dei genitori e le cure e le fatiche dei
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SI CHIUDONO LE SCUOLE Ora ecco che, venendo l'estate, chiudendosi le scuole, Sempronio e Sempronella hanno da tornare su ai monti. La gioia dei loro
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piccoli e le piccole con i visini rivolti verso di lui, con gli occhietti vivaci, con le fronti incorniciate da capelli biondi o bruni o castani
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quando vennero giù la prima volta, e - ricordate? - avevano smarrito il sentiero. Ma adesso, dopo due anni, le cose sono mutate. Una grande novità è
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lontano paese, e d'estate le carozze recheranno a frotte i villeggianti, che prima andavano su rari rari in groppa ai somarelli. Quando i nostro due
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leggere e a scrivere. Sono insieme con noi tanti fanciulli e fanciulle. Chi ha i capelli biondi, chi li ha bruni, chi ha le scarpe di contadino e chi
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BABBO, MAMMA! I nostri due viaggiatori stavano per giungere al paese. Si scorgeva, tra gli alberi fronzuti, la vetta del campanile: le campane che
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lucciola 17 LE PRIME LUCI Sempronella fra gli uccellini PAG. 23 Serate lunghe 24 Trottolina 25 Il lupo e la volpe: La caldaia di riso 28 Nel pozzo 29
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