gli avvenimenti prendevano una piega conforme ai nostri desideri svolgendosi a favore dell’Intesa, e i deputati trentini al Parlamento di Vienna
L’on. Degasperi si affretta alla conclusione del suo applauditissimo discorso indirizzando un appello agli altri partiti trentini. Si convincano
tutto a poche persone. I Trentini non vogliono essere megalomani e andare a dettar legge agl’altri; vogliono che il passaggio amministrativo si compia
sola persona e pensando a lui mi sono ricordato di quello che scrisse il Gazzoletti, quando gli emigranti trentini proponevano nel ’59 di mandare un
clausola protettiva per i vini trentini ed istriani, e per pregarlo di voler interporsi presso l’on. Tittoni, perché si voglia ancora per l’ultimo momento
cattolici. Se l’«Internazionale» accusa i cattolici, deve condannare anche i socialisti, se assolve questi, non può accusare i primi. I socialisti trentini
Con particolare entusiasmo accolgono i trentini la parola d’ordine del Partito popolare italiano contro la burocrazia centralizzatrice e in favore
livellatrice, talvolta attenuata, ma talvolta anche inasprita dalla collaborazione di trentini che, vuoi per malinteso idealismo patriottico, vuoi
e di fierezza, esso contiene anche una forza educativa del costume politico. Solo se salverà le sue autonomie, il Trentino e i trentini avranno
Noi trentini, dice l’oratore, comprendiamo la situazione dei tedeschi e ci spieghiamo fino ad un certo punto il loro stato d’animo. Appartenendo ad
proletari di tutto il mondo. Voi, dice rivolto ai popolari trentini, eravate la coda dei cristiano-sociali tedeschi a Vienna e del centro germanico che
’essere introdotta anche in queste rappresentanze, come i trentini domanderanno che vengano introdotte nelle casse ammalati, ereditate dall’antico