il patto col Re. Fra un mese le domanderà: mi vuoi per marito? Se lei risponde di no, quello ne farà due bocconi. Bisogna avvertirla. - E il Lupo
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passassero era già di ritorno. - Maestà, eccolo qui. La Reginotta ora è mia. Il Re si fece scuro. Doveva dare la Reginotta a quello zoticone? - Vuoi
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: - Tu che stai sotto terra, Mi manda la tua sorella; Se vuoi tornare da morte a vita, Del mal fatto sii pentita! - Rispondo a mia sorella: Sto bene
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cose, domandò alla figliuola: - O tu, non vuoi nulla? - Non c'è niente di bello - rispose la Reginotta. - Ci ho qui un anello raro; le piacerà. E il
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: - Topolino, se mi vuoi bene, risuscita mio padre! Topolino esitava. Allora si fece avanti sua madre: - Topolino, te ne prego anch'io, risuscita il Re
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sonaglino. - Che cosa vuoi me ne faccia? - Tienlo caro. Un giorno, forse, ti servirà. La Reginotta le staccò dal collare il sonaglino e se lo mise in tasca
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ditino! Rimase ammaliata. E corse subito dal Re. - Babbo, se mi vuoi bene, devi comprarmi quel Ranocchino. - Che vorresti tu farne? - Allevarlo nelle
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via, anzi, perché mi si rispetta troppo; e dirai a Luisa che se vuoi rispettarmi anche meglio, mi rimandi la coperta di lana che io ho avuto la
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piacere. Se vuoi venire domenica si va a Collinella dove c'è una gran fabbrica con di molti operai e lì il babbo vuole che si gridi: Evviva la lega! - Ci
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soddisfatto dell'opera tua? Vuoi far qualche cos'altro? Hai in mente altre rovine, altri cataclismi da compiere? Ti avverto che nel caso hai tempo fino a
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strappare dal tuo giornalino queste pagine... - Questo poi no! - Come! Ma se mi hai detto di si! - Ma scusa, perché mi vuoi strappar quelle pagine
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rabbia tanto più terribile in quanto doveva essere repressa: - Ah, non rispondi, eh? pezzo di mascalzone... Tu non vuoi convenire, eh? delle tue prodezze
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bambino e le sue chiacchiere non possono nuocere alla buona fama dell'istituto... - Come! Non lo vuoi neppur punire? - Ma no, cara. Il punirlo lo
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spiriti a punirci, a gastigarci delle nostre colpe... Grazie, zio! Grazie... E se ci vuoi dare altri gastighi, fa' pure!... Fa' pure! Ma ti giuro che da qui
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tutta invelenita dicendomi con voce drammatica: - Vuoi essere trattato con tutto il rigore? Tal sia di te! - Rimasto solo daccapo, mi sdraiai sul
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pasticceria e io il loro invitato. Che vuoi che ti dica, caro Stoppani? Si arrivò a un punto che io non capivo più nulla; ero esaltato, mi sentivo addosso
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Accademia della crusca
