valenti, non n'avean saputo conoscere la malattia. Dicevano ch'era matto; ma egli ragionava benissimo. Aveva soltanto dei capricci, e dimagrava
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: — Ah! ah! ah! - È a vedergli fare a quel modo, tutta quella gente ch' era lì, cominciarono a ridere anch' essi, e poi perfino la Regina: — Ah! ah! ah
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la Regina s' era fatta un vestito nuovo ch'era una meraviglia, ed era costato un sacco di quattrini. Prima che lo indossasse, va il galletto e glielo
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. Si presentò allora la vecchina: — Maestà, ecco, è finita. - Gli riappiccicò il capo collo sputo, e il Reuccio tornò vivo. Ora ch' era un uomo davvero
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. Il mio destino è questo: di giorno son rospo, di notte son fata. Ai tuoi comandi! — Buona fata, c' è la Reginotta ch' è diventata di stoppa, e chi la
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; ma la povera donna rispose subito: — Eccolo qui. — — Sentita la storia di quel soldo, il Re pensò ch' era meglio tenerselo per sè. Andò di là, bucò un
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quelli che accorrevano al palazzo reale, ripetevano la stessa storia: — Che mi vale, Maestà, l'esser barone, se non ho da mangiare? Ma il Re, ch' era un
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Topolino era cascato in disgrazia, nessuno più si rammentava del bene ch'egli aveva fatto, quando si chiamava Niente-con-Nulla: il mondo è così! Al
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orecchini, gli anelli, i braccialetti e li buttarono lì. Nulla! Il Re si tolse la cintura, ch' era d' oro massiccio, e la buttò lì. Nulla! — Anche la corona
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addormentato addosso Allora lui pensò ch'era meglio ammazzarlo, piuttosto che vederlo patire: gli avrebbe ammazzati tutti, quei figliuoli, ad uno ad
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possibilmente stretto, in maniera ch’esse vi siano giuste giuste, ed appena sommerse nel liquido. Metteteci un po’ di sale, un mazzetto di legumi (come
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buongustai siciliani, ed infatti è innegabile ch’essa sia molto appetitosa; però... c’è un però, ed è che bisogna possedere uno stomaco buono e vigoroso per
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d’esser discepolo di Cristo, finché un presente gli osservò che bastava sentirlo parlare per capire dal linguaggio ch’era galileo. Ma Pietro negava
E dell'animo suo, ch'era tutto un tesoro di affetti, ci lascia testimonianza imperitura una legge in beneficio degli infermi poveri della sua terra
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Nè posso non aggiungere, che per la larga e quotidiana consuetudine, ch'ebbi con lui, e perchè feci sempre tesoro del suo illimitato affetto, della
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una frase sola, ripetendo col poeta che, se il mondo sapesse il cor ch'Egli ebbe ancor più vivi sarebbero que' vivissimi sentimenti di stima, di
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Quali alte speranze potesse destare il suo avvenire non potrà dirlo nessuna parola, meglio di quanto lo proclami l'opera stessa, ch'egli compì, nella
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