servitù dei volghi irlandesi si ribadiva ignominiosamente colle leggi della regina Anna (1702-14); e il regolamentassimo dei lavoratori industriali
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fattorie, passava talvolta con la Regina accanto al porcile; e le sue figlie si protendevano piangendo verso il Padre che non le riconosceva. - Padre
, lenta, come un foglio di carta. E cantava: Non altre adoro - che piumadoro... Oh! Piumadoro, bella bambina - sarai Regina. Ma col tempo divenne così
- sarai Regina. E Piombofino affondava sempre più, come un mortaio di bronzo nella sabbia del mare. Un mago aveva predetto che tutto era inutile, se l'aiuto
Alla mensa regale sedevano il Re, la Regina, le tre Principesse, cinquecento dame e cinquecento cavalieri. La Regina versò furtivamente nel calice
cinquecento coppie di buoi trascinavano a fatica. E cantava: Oh! Piumadoro, bella bambina - sarai Regina. - Quegli che vedi è Piombofino, il Reuccio delle
. La bimba cresceva buona, amata dalle amiche e dalle vecchiette degli altri casolari, e bella, bella come una Regina. Un giorno di primavera vide sui
sentì rinascere. - Grazie, amici miei. Non altre adoro - che piumadoro... Oh! Piumadoro, bella bambina - sarai Regina. - Chi è che mi canta all'orecchio
Regina pietrificata, e cercarono la coda di lucertola, ma la coda non c'era più. E la matrigna di marmo, col volto furente e le mani protese, fu
immediato. La Regina si tolse dalla Corona la pietra più bella, la regalò alla strega e se ne andò.
vecchietta beffata, supplicarla di ritornarlo a diciott'anni, di risanarlo da quella malìa. Il Re e la Regina avevano fatto un bando con mezzo il regno
sposare! - I tuoi sudditi non vorranno una Regina che diffonde il gelo. - Non importa. La mia volontà sarà fatta. Avanzarono ancora, tenendosi per mano
del supplizio tutto il popolo s'accalcava sulla gran piazza. Ai balconi del palazzo reale stava tutta la Corte, col Re, la Regina, la Principessa
l'ammirazione di tutti. Alle frutta il Re ne prese uno per sé, ne diede uno alla Regina e uno alla Principessa e furono trovati deliziosi. Ma i mangiatori non
Re, la Regina e la Principessa, bella ed assorta, pallida come un giglio. Prataiolo fece legare da un servo le gambe della Principessa, senza che i
gli desse un erede, faceva fare pubbliche preci nelle chiese, distribuiva elemosine, ma il figlio non nasceva. La Regina non faceva che piangere per
, il palazzo, le ville, i vassalli nobili e plebei, la potenza, la grandezza e.... alla morte, una tomba sontuosa, degna di una potente regina. - E avrò
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volta che vengo avrete i pendenti. E saranno belli, sapete. Con tre rubini e tante perle ; pendenti da regina e non da mugnaia. E poi, quando il piccino
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entrato che cadde lungo disteso in terra. Il Reuccio mandò a chiamare le donne della Regina e fece trasportare il finto don Peppino nelle stanze della
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luna, di guardare la bella ragazza, che gli rivolgeva mille domande. Voleva sapere del Re, della Regina, del Duca zio, delle feste che si davano alla
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