arte; le nuove, d'origine straniera, di viaggiatori arrivati di fresco, con la valigia alla mano. E incontro greci e romani antichi, e italiani d' ogni
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palanchino, i trionfatori romani in veste palmata, i giovani greci lottanti al Pancrazio, e dame e sonatori di lira e poeti tragici e ninfe cacciatrici di
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! Armati ad ogni passo: Pentacontarchi, Peltasti, Petardieri, Pretoriani; magistrati romani, con la pretesta strisciata di porpora, plaudenti ai gladiatori
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comuni per dubitare che non si potessero adoperare per lo stesso scopo anche prima che i Greci ed i Romani.
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conobbero la miniera di manganese in seguito all'uso che essi facevano di colorire il vetro, ed egli esaminò a tal uopo dei vetri romani accertando
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La porpora dei Greci, quanto quella dei Romani, si ritraeva da una conchiglia univalve, della quale vi erano due specie che si raccoglievano lungo le
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pittura, nè la porpora di Tiro avendo rinomanza che per la sua applicazione ai tessuti che erano privilegio, presso i Greci ed i Romani, di una
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fra i colori adoperati dai Greci e dai Romani, confermati dall’uso sempre più divulgatosi, fra i più solidi della pittura, ad eccezione della terra
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Che questo processo di pittura si debba ritenere più antico dei Greci e dei Romani si dimostrò esaurientemente dal Fabbroni (1), nella pubblica
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laconiche informazioni dei due romani scrittori. Le prove non potevano che riescire laboriose, ma infine i lavori di Caylus, Arduino, Bachellière
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esplicò nei suoi Saggi sul ristabilimento dell antica arte dei greci e dei romani pittori, libro corso per le mani di tutti.
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pittura, presentati dal Conte Caylus da M. Bachellière e Cochin figlio, sui vari encausti dei Greci e dei Romani, in un colle loro interpretazioni del
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metodo premiato dall’Accademia di Parigi di M. Bachellière, nè il mio del sapone non furono que’ degli antichi greci, e romani: quello di Bachellière
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Greci ed i Romani dipingessero così comunemente a fresco, come furono propensi a crederlo gli scrittori d’arte; sui libri dei quali, come osserva l
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romani e, riconosciuto l'eretico, ritornò indietro, domandò alla signorina forestiera se potesse dirgli niente di quel giovine ammalato di Arcinazzo
non averle prestato tutta quella attenzione che meritava. Giungo da una terra classica per eccellenza, ma noi, romani moderni, del classicismo ci
che si riferiva agli scavi dell'antica colonia di Megara, le dimostrava la traccia lasciata dai seguaci di Ermocrate, dai Romani durante la prima