Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: ero

Numero di risultati: 35 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

L'idioma gentile

209177
De Amicis, Edmondo 2 occorrenze
  • 1905
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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passo sulla via che tenni poi. Avendo esperimentato che con quel canto m'ero appropriato una quantità di modi, i quali mi venivano facilmente alle labbra

Pagina 104

. - osservandoli, venni in sospetto che facessero sembianza, ma che non dormissero davvero..Non m'ero male apposto.... P. - Com'è detto bene! Sospettai sarebbe

Pagina 58

Racconti 3

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Capuana, Luigi 20 occorrenze
  • 1905
  • Salerno Editrice
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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che non ho mai sentito rimorso, di niente! Ed ho ... Si fermò un istante, tirò due boccate di fumo e finí la frase. - Ed ho ammazzato! Ero nel mio

! - Ero già su la via, altrimenti l'atto da me commesso sarebbe proprio inesplicabile. Ho reagito in tempo; ecco tutto. - Insomma, che cosa avete fatto

venuta meno otto giorni avanti! Ci si vedeva appena nella viuzza dove ero andato a rifugiarmi presso un amico disgraziato quanto me, ma che ha due

nascose rapidamente, quasi per sviare quella curiosità. Emilio fremeva; io ero ansioso come allo spettacolo di un gran dramma. A certa età, cose

stati presi sul serio. Ecco ora quel che mi accadde due giorni dopo, e quando non pensavo affatto al mio strano visitatore. Ero rientrato in casa portando

piú seccato ero io che amo la campagna fino a un certo limite e non ho nessun entusiasmo per la natura vergine, come la predilige Bonardi. Io - e forse

pianura, attratti dall'orrido del paesaggio. Io ero allora ospite del medico condotto di un paesetto vicino, mio antico compagno di università. Cosí mi

me quell'esile figura di bruna il cui possesso mi era sembrato, per quattro lunghi anni, irrealizzabile sogno, sin dai primi giorni mi ero lentamente

piè sospinto. Noi ci vedevamo soltanto al caffè, dove andavo quasi tutte le sere, per tre partite di bigliardo con lui e con altri due amici. Non ero

testimonianza dei loro sensi, se questi contradicono un'opinione da essi stimata certezza?» Non lo nego, ero di questi! Dopo un quarto d'ora di riflessione, io

qualunque pretesa convenzione sociale, persiste in noi anche nei momenti, come questi, che avrei dovuto essere sincerissimo. Ero risoluto di esser tale

stesso, forse ... ». Protestai ed ero sincero. «Grazie - ella riprese. - Questo non toglie che per tanti altri amici o conoscenti io non abbia

che c'è stato qualcuno che è andato ad informarsi dal mio portiere se ero ancora in città o se ero partito e per qual posto. Il portiere era stato

con l'amico: «Mi sembrava, perdoni, di parlare con lui!» Lui ero io! Che risate! ... E piú di tutti ridevo io che avevo visto l'amico far certa

!» dovesse davvero effettuarsi in qualche misterioso modo, là, dentro il mio cuore ... Ero mezza malata anche io. Sfinita da parecchie notti di veglia, mi

, io ero stato nominato medico condotto in un paesetto dell'Umbria; egli aveva continuato ad approfondirsi nella fisiologia con intensa passione. Da

pienezza della ragione. È caso frequente nei manicomi. Allora io ero partito da poco per l'America, e non potei testimoniare in favore del mio amico. Avessi

calore della stagione. - Diedi tale spiegazione, visto il turbamento grandissimo di Luisa; ma non ne ero convinto. Un forte senso di impaccio, non so

, ogni volta che ci trovavamo insieme - e accadeva quasi ogni giorno - quel che avrei voluto dire al mio amico. Mi ero immaginato, intanto, di esser

anni; poi mi mandò in seminario ... E una volta che ebbi l'ardire, prima di prendere gli ordini minori - ero grande e grosso, a diciotto anni - una volta

IL Santo

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Fogazzaro, Antonio 4 occorrenze

non tenerne conto. Alcune parti ne restano nette, altre si oscurarono. Che mi ero veduto in Vaticano a fronte del Sommo Pontefice, mi restò sempre

?" "Lavoro nell'orto del monastero" rispose Benedetto. "Sciocco!" esclamò l' Abate. "Domando cosa state facendo qui davanti alla mia porta!" "Ero per

per me, solo per me!" "Quale parola?" "Lei stava col signor arciprete, io ero nella stanza vicina colla fantesca e l'uscio aperto. Lei diceva che un

siamo andati dai Selva, ma Lei aveva fretta, non era possibile. Là, su quel fascio di legne, sotto quelle rubinie, ho avuto l'ultimo colpo. Ero stanco

CAINO E ABELE

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Perodi, Emma 8 occorrenze

latino e volle che ogni ora della mia giornata fosse dedicata allo studio. Mia madre mi abbandonava interamente e io non ero infelice per questo, anzi

attività, io, io ero invece una disgraziata, una donna che i pregiudizi sociali rendevano responsabile delle colpe dell'uomo cui era legata, non avevo

Roma ero tutto lieto di poter consegnare a mio fratello qualche migliaio di lire che avevo salvate a stento dalla rovina. Vedete quel che ne ha fatto

aristocratico. Sia la vista di quei palazzi, di quelle case, gli destava nell'animo ricordi che non poteva discacciare. - Ero ricco allora, ero potente

' Orlando per inserirlo. Si turbò e volle negare, ma io che m'ero accorto di aver colpito giusto con la mia supposizione, gli asserii che lo sapevo e che

funerale? No, Franco; ero venuto per mostrarti che ti volevo bene e per salvarti. Un riso stridente uscì dalle pallide labbra del duca d'Astura. In

dignità che aveva saputo conservare in mezzo a tante sventure; ero già l'amico disinteressato che erale mancato nella vita, ero già penetrato da un

come 0172 una signora. Mi diceva che ero bella, che avevo gli occhi come un'orientale, la pelle morbida e tante altre schiocchezze. E tu gli credevi

Le Fate d'Oro

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Perodi, Emma 1 occorrenze

la Fata - che si viva male aspettando il danaro altrui. - Questo è vero, - rispose il Gi- gante. - Ma attendo da quando ero pic- cino. - La Fata

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