aver tratto il monaco dall'inganno in cui era caduto. Don Clemente rispose quasi sotto voce; "Sì signora, un ortolano del monastero." Erano rossi in
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vi lesse turbamento. Quegli occhi lo fissavano attoniti, quasi dicendo: perché mi guarda? Il monaco pensò: forse non l'ha riconosciuta o forse non
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era più visto. Giovanni era andato a trovarlo a Santa Scolastica, dove il monaco gli aveva significato con le lagrime agli occhi che la loro amicizia
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Benedetto "come una foglia nel vento. Come una foglia che non sa niente." Il monaco gli prese il capo a due mani, lo attirò a sé, gli posò le labbra
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: "l'incontro è mio dono" e il monaco si unì lieto agli amici. Maria lo presentò a Noemi ed egli arrossì ancora nel riconoscere la persona che aveva scambiato
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desiderio reciproco e la promessa di rivedersi. A Giovanni era stata benefica l'aura spirituale del giovine monaco illuminato nel viso da una bellezza
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che prima parlasse il monaco. Tutti guardarono a quel nobile viso di arcangelo, arrossente ma eretto. Don Clemente esitò un poco, e quindi parlò con la
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