della loro buona salute. Se siete costretti a fare acquisto di pollame morto, assicuratevi prima di tutto che sia stato sano, osservando che gli occhi non
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delle date prescrizioni, sempre dopo esservi assicurati che non vi si trovasse alcun esemplare morto prima, ciò che rileverete dalla posizione della
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10. La tromba da morto (Craterellus cornucopioides). — Non dissimile dal precedente per la forma, la tromba da morto ad onta delsuo colore fosco e
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spandevano un odore da resuscitare anche un morto. Re, ministri, dignitari dovettero acconciarsi con un po' di pan duro, bagnato nell'acqua
porta della grotta e picchiò: - Apri, apri, figliuola; il babbo ti porta roba buona! Il Reuccio si era svenuto di nuovo e pareva proprio morto. La
reale; sotto di essa, un tesoro non mai visto: abbacinava a guardarlo. - Babbo, mamma, questo è vostro. Ora piangete Grillino. E si stese come morto per
massacro, e ci lasciò la vita anche il Re che aveva intimato la guerra. - E l'asino, Gessaio? - Maestà, il povero asino è morto in battaglia. - Tanto
odore che avrebbe risuscitato un morto. - Oh, che miracolo, figliuola mia! Siamo ricchi! Nella padellina fumavano due costolette da bastare anche per
campa non ci muore. Chi c'è morto, torni in vita. Mammadraga l'è finita! Andarono a guardare nella grotta accanto, dov'erano ammonticchiate tutte le
domani non gli porti la Trottolina parlante, guai a te! Il tornitore andò via più morto che vivo. - Ah! Poverino a me! Come fare una Trottolina che parli
! - Vecchio stregone! O rendi la vista al Reuccio, o ti fo arrostire vivo vivo! Il povero sarto, dallo spavento, era già mezzo morto. - Maestà, io non ci ho
mezz'esercito morto sul campo. E quando l'esercito vittorioso fece ritorno, a capo d'esso c'era il barbiere, cioè il Principe, con la coda all'aria e
tant'anni che non lo vediamo; non sappiamo se è vivo o morto. Questo è il suo letto; dormite lì. Ci parrà che voi siate quel caro figliuolo. A mezzanotte
la figliolina e sarebbe morto di fame lo stesso! La Donna-pesce gliel'aveva detto: "Bada, pescatore! Chi inganna è ingannato". E già si trovava bell'e
arrivare mezzo morto dal freddo senza nemmeno un passerotto, gli davano la berta: egli tornava ad inviperirsi. Poi il governo mise una forte tassa di
fosse morto giovane, l'avremmo preso tutto, saremmo andati per le Indie e ritornati per l'America. Tutti i popoli ci aspettavano. - E che cosa
scalone pieno di statue. Il suo ultimo rappresentante, volontario fra gli eserciti del primo Napoleone, era morto nella ritirata di Mosca, ignoto
sia morto! Ma la cosa non poteva durare molto. L'idropisia gli era salita dalle gambe al ventre, gonfiandoglielo enorme sotto i lenzuoli; mentre le
non ha presentito: se il libro ha ucciso il monumento, il monumento è morto anche nel libro. Non si scrivono più capolavori. - Perchè? - Le ragioni
improvvisamente ed era morto. Lo spavento prima, il dolore poscia di quella perdita non si descrivono; per qualche tempo ne rimasero come inebetiti, Gaspare
sedili di casse bianche, segnate sul coperchio da una croce nera; una, la più piccina, forse di un bimbo nato e morto nel medesimo giorno, sembrava un
! - Non mi credete? Ritorniamo dunque a Renan. Che direbbe oggi di lui Balzac morto nell'ammirazione di Gauthier? Uno scrittore per diventare veramente
glielo nascondeva quasi col corpo. - Non lo vedi che è già morto di paura? Va là, Santone, che la è proprio cosa da te! Lascia andare, tu sei un uomo
lume, a tutto: un grasso, grosso e ricco prete del paese, ora morto, che possedeva nella città una bella casa, gli concesse gratis un piccolo granaio
ricominciavano a credere. Poi i barbari irruppero, l'impero sprofondò, la civiltà si spense, e sul suo cadavere morto di vecchiaia la natura non intese per molto
tutto il lesto nell'attore. Tu sopprimeresti altrimenti il teatro. - Si seppellirebbe un morto, evitando così la riapparizione di scheletri scenici
Rokoff facendo un gesto disperato. - Sing-Sing morto! Ah! Ma dove siamo noi? ... Ieri sera non eravamo in questa stanza! ... Rokoff! Che cosa è successo
ferito? Si diresse verso prora e scorse sul ponte alcune gocce di sangue. - L'avete colpito - disse volgendosi verso Rokoff. - Può essere già morto in
capitano. - Non vedete che il feretro è vuoto? - Il morto lo segue. - Lo segue! - esclamarono ad una voce il capitano ed il cosacco. - È quell'uomo che
mascella destra dell'animale e penetrò nel cervello. - Morto! - gridò Rokoff, vedendolo cadere. - Fulminato - rispose Fedoro, lieto del suo colpo. Il povero
gli abissi? - Forse più dei macigni, perché i tibetani credono che si siano aperti per far salire in cielo qualche Lama morto nell'estasi della
, che esponeva il suo largo e villoso petto alla fiamma. - È morto, - rispose il capitano guardando verso la riva opposta. - Peccato che non sia caduto
e dove ancora si possono vedere dei Buddha viventi, incarnazioni del Dio che non è ancora morto. È là, fra quelle misteriose montagne, che vivono il
chiese. - Qualche ramo morto che il vento ha spezzato - disse il capitano. - Non secco, signore - rispose il cosacco, che lo aveva raccolto. - È verde
morto? - Mi pare che siate vivo - rispose lo sconosciuto, ridendo. - Però se avessi tardato solamente qualche minuto, non so se la vostra testa si
, comprese finalmente il pericolo e depose il povero diavolo, che pareva più morto che vivo. Nel medesimo istante compariva il magistrato che li aveva fatti
riprende senz'altro possesso del posto che occupava prima. A udire i monaci tibetani, nessuno dubita che egli sia veramente quello che era morto, poi
colpi del capitano e per paura degli altri si era lasciato cadere, fingendosi morto. - Canaglia! - esclamò il comandante dello "Sparviero", scorgendolo
fossero assaliti da una forte febbre, mentre i loro petti si alzavano con un rantolo strano che aveva qualche cosa di lugubre. Uno pareva che fosse morto od
. - Che cosa potrà fare lui se i Lama ci tengono prigionieri? - Dispone di mezzi potenti colla sua aria liquida, lo hai già veduto. - E se fosse morto
morto - rispose il russo. - Vi sono certi momenti in cui dubito di non essere stato ammazzato. Se non avessi veduto coi miei occhi Pechino, mi crederei