colorito cogli spinacci. [immagine e didascalia: Mortajo di marmo]
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Quando la carne è cotta disossatela, collocatela subito sul tagliere o meglio su una tavoletta di marmo e, sovrappostavi un'assicella con un peso
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rimestando continuamente con una spatolina di ferro. Gettatele sopra un marmo lievemente unto perchè si freddino, pestatele quindi nel mortajo di
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ferro finchè hanno preso colore, incorporandosi nello sciroppo caramellato, versatele su una tavoletta di marmo unta coll'olio di mandorle e bene
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Formate delle pallottole, intingetele nello zucchero filante, fatele asciugare su un marmo oliato, e asciugato, e servitele nelle custodiette.
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Lo zucchero deve avere un bel color d'oro. Se fosse passato di cottura piglierebbe l'amaro e s'indurirebbe subito. Versatelo sulla tavoletta di marmo
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Conservate poi le caramelle in un vaso di vetro e in luogo asciutto e fresco. Se volete stendere lo zucchero semplicemente sul marmo non avete che a
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una goccia gettata sul marmo prende consistenza senza farsi croccante, immergete la cazzarola nell'acqua fredda e rimestatelo con forza per versarlo poi
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di marmo, lavoratelo bene colla spatola di legno finchè diventa duro, poi colle mani finchè si fa morbido e liscio come il burro, unitevi colle
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e versate tutto sul marmo spolverizzato di zucchero, badando poi di disgiungere gli arancetti. Fatto questo li collocherete sugli stacci di crini e li
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gelida piastra di marmo : il freddo vi farà ottenere lo stesso scopo. Badate però che il caffè da mettersi nella scodella dev'essere tostato un po' meno
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3° di porre un busto in marmo e custodirlo nel Palazzo di Montecitorio;
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palazzo che pareva di marmo bianco e nero, grande quanto una città, meraviglioso. Piuma-d'-oro si fece animo e pensò: - Mi fermassi almeno colà! Ah, mamma
bocca aperta vedendo una stanza tutta tempestata di oro e diamanti, con mobili di marmo, di argento, di legni preziosi. Per terra però qua e là ossa
tempo che canti di salmi e singulti di pianto. Un grande spostamento aveva avuto luogo; nel mondo antico il tempio era all'aperto, di marmo bianco
nullameno grave. L'ombra sempre più cupa sembrava tratto tratto oscillare; improvvisamente dei profili di cappella lucevano nella pulitezza del marmo, o
a prima vista poderosi, essendo lastricati di marmo. La città fuori mura è quella commerciale, un caos di vie e di viuzze sfondate e polverose, di
lanterne, di frontoni di marmo, di ghirigori di porcellana, con tetti e soprattetti a punte arcuate sormontati da una vera selva di antenne sostenenti
lastricate in marmo, con bastioni, torri, fossati e cannoniere in gran numero, guardati però, per la maggior parte, da pezzi d'artiglieria di legno. Di quando