, allorchè uscita appena di educazione stai per porre il piede in quella società che ti tende insidie, e nella quale sarai pur costretta di vivere. Il
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vita; soltanto c'insegna a vivere cristianamente ed a morire senza rimorsi. Tu ben presto dovrai allontanarti da quelle care mura che ti hanno
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la tua buona mamma, o quegli altri superiori che ti reggono in vece sua, se hai avuto la sventura di perderla, o se hai quella di vivere lontana da
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condizione, il tuo posto, poichè dove sei, ti convien stare; ma dimmi, il tuo cuore è, o non è tuo? Tu sei forzata di vivere in una società corrotta e
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, sei chiamata come me a vivere nella società, in una società la quale più o meno ristretta, più o meno esigente, non lascia di offrirti pericoli e
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monastero o perfino ti trovassi relegata in una spelonca. Che se sarai chiamata a vivere celibe, l'essere circondata da mille adoratori, nè il brillare in
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DOPO di averti parlato della meditazione come di cosa indispensabile, non solo alla tua eterna salute, ma perfino al retto vivere ed all'adempimento
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unico o raro il caso di veder dame d'alto stato, decadute così, da vivere meschinamente col meschino ricavo del sudore della loro fronte? Ma ci accadrà
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ne amano il contatto. Ma se in tutte le età è bene vivere più che si può liberi e svincolati dai piaceri mondani, questo diventa un dovere più stretto
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di Dio; eccoli dentro gli spedali, al letto degli ammalati, vivere con essi, perchè con essi sono pronti a morire!... Mia dolce amica, è tardi, t'ho
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gioje; ma tu, se saprai vivere del Vangelo, potrai menare una vita tranquilla e contenta. Ho detto se saprai vivere del Vangelo, poichè tu sai bene essere
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sacrificio, un po' d'annegazione, e pensa che senza di questi non c'è caso, non si può vivere tranquilli con Dio nè con gli uomini. Il sacrifizio è il
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mie raccomandazioni ed altre che sono per fare, poichè riguardano strettamente le regole del vivere comune; ma la religione nostra appunto perchè
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totalmente la faccia della ragione e della verità. M'è accaduto più fiate di sentire da qualche signora abituata a vivere in mezzo alla società, e non sa
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, e fosse peggio, se non si adatta a queste, che sono insieme regole di carità e di vivere civile, puoi credere di quanta importanza io tenga la
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bianchezza, e sicure e leggiere potranno librarsi nell'aria, e farti vivere pura e beata fino al dì in cui ti sarà dato spiccare il tuo volo a quell
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privata e ristretta, è ben lungi dal bastare ad un'altra appartenente ad una classe elevata, obbligata a vivere e ad incontrarsi con persone dotte e
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vede obbligata a lavorare per vivere. Lavorare per vivere? E come farà ella mai, ella che non è usa alla fatica, non conosce verun mestiere, e ha
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educasse il cuore così, che egli stesso dettasse quanto si legge nelle pagine del codice del vivere sociale. Più d'una volta s'è visto che persone
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il Dio del cielo e della terra? No, non era limosina, perchè tutto quanto esisteva era suo; ma Egli volle dipendere dall'altrui generosità, vivere di
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più spesso la bonaccia è una delle più terribili punizioni ch'Egli infligge a chi lo nega, e pretende di vivere senza di Lui; dapprima li ha provati
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vivere è obbligata a lavorare, insegnare la musica... Poveretta! Se tu non sognavi cotanto, avresti ugualmente afferrata la fortuna di uno splendido
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decisamente e subito chiamata a monacarsi, sta il debito e il dovere di vivere in famiglia ed in società adempiendone fedelmente gli obblighi, non
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praticare quella succosa verità che bisogna mangiare per vivere, non vivere per mangiare. Io vorrei tu preferissi ad ogni vivanda il pane e la minestra
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ti vanno ricantando su tutti i toni essere al teatro dove s'impara a vivere, a sentire, a, godere, e che coloro i quali vivono ritirati od anche solo
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così non vuol vivere; o guarire o morire. Questo fior di sentenza, o guarire o morire, riduce il pover uomo, che si dice libero pensatore, alla più
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migliori tue azioni e le tue intenzioni più rette. I tristi e gli sfaccendati pare non possano vivere senza occuparsi degli affari altrui, e senza
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pia felice. Forse non v'è alcuno sulla terra che senta più di me quanto sieno dolci cose la libertà, il respirare l'aere nativo, il vivere tra parenti
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beneficato, di chi comanda e di chi obbidisce, e via dicendo di tutte le condizioni sociali. Ecco il ricco vivere del frutto del lavoro del povero, ed il
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, di persone, per così dire, necessarie alla tua esistenza, ti getta nel vuoto, pensa ancora a Lei che volle e potè vivere molt'anni dopo la dipartita
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tienlo bene a mente: tutto sommato, quand'anche tu fossi forzata a vivere con persone che la pensano diversamente da te, la tua franchezza ti circonderà
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sotto l'obbedienza e sotto regole determinate, applicati al vivere più libero di famiglia si adattassero ad adempiere i molti e varii doveri di casa, e
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molta sollecitudine: chi ama il vivere tranquillo, non va spinto a passeggiate che possano stancarlo: chi ama la propria libertà, la lettura o lo studio
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vestirsi con buon gusto. A diciotto anni vuol ragionare e non vivere... Ed intanto i poveri genitori non hanno nè aiuto, nè conforto. Si è riso moltissimo
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la casa col galateo? E non è in famiglia che si può dipartirsi dalle norme cerimoniose necessarie nei salotti e vivere in libertà? Ahimè! È
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Accademia della crusca
