, fisiologia palpitante, studio della vita quale essa si mostra, senza rispetti umani e senza reticenze. Chi scrive Nanà a Milano ormai non ammette in
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suo Enrico, pesare sul suo. Ella gli stava parlando appunto del conte. Il marchese a dir vero - uomo di studio che aveva il capo ne' suoi incurabili e
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gli parlò subito del desiderio di avere da lui un ritratto in marmo. Gli domandò il permesso di andar il giorno dopo a visitare il suo studio. Quanto
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bella ciera a tutti nello stesso modo. Degli altri convitati nessuno sarebbe stato in grado di far quello studio del cameriere. Ciascuno era così
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Lo studio di Enrico era piccino e modesto, un vero studio da dilettante di buon gusto; ma quanta luce e quanta bella roba in esso! Il sole vi entrava
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uscirono con Bonaventuri. Nello studio della ditta F. Marliani e C. v'erano due persone ad aspettar l'amico Ciliegia colle vittime. Marliani il prestanome
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passione di Enrico. Nanà in quel tempo stava con lui buona parte del giorno. Essa andava al di lui studio al mattino e vi stava fino alle due. Al dopo
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accomoda - rispose forte il Cantis, in modo da essere inteso da tutti. - Oggi in studio m'è capitato di vedere il di lei riverito nome come gerente
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sobborgo, teneva abitazione e studio. Pagava una miseria di affitto, e dalle sue finestre vedeva d'estate molto verde, e d'inverno, se fosse nevicato
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, attraversò l'anticamera ed entrò in uno studio attiguo, dove era solito stare qualche ora del giorno a sbrigare le faccende della tutela. - Dì un po
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dell'antifona. Il massaio fece una lunga prova tutto il giorno; studiò, ripassò le note rosse del messale, che paiono stille d'inchiostro vecchio irruginite, e
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