al pareggio dell'attivo col passivo e pagare i debiti.
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Ora, io comincio per dire che il pareggio promesso a giorno e ad ora fìssa non m'ispira una grande fiducia. L'onorevole Sella, nel marzo 1870, col
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La Camera seguì il ministro nell'ordine delle sue idee; io votai tutte le proposte dell'onorevole Sella, ma non si ebbe il pareggio.
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delle finanze? In un complesso di provvedimenti, mercè i quali egli si ripromette di effettuare il pareggio in cinque anni.
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L'idea dunque del pareggio in un determinato periodo di tempo è quella che campeggia in tutto il piano, è quella che informi tutte le proposte.
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Nè io m'intrattengo, signori, a caso su questo proposito. Nel 1870 io cedei al concetto del pareggio assoluto ed immediato. Io votai tutte la
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Il piano non è riuscito, perchè non poteva riuscire. Nè può dirsi che il pareggio non sia riuscito per una gran parte della somma, perchè le spese
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Da queste premesse voi potete argomentare la disposizione d'animo colla quale io ho accolto l'idea del pareggio in un quinquennio. Con che, signori
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votato sette od otto milioni di imposte; se voi tenete conto dell'incremento naturale delle entrate, voi dovete confessare che il pareggio nel 1870 non
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Ma sedotto l'onorevole ministro dalla lusinghiera idea del pareggio in un quinquennio, egli ha dovuto naturalmente accumulare proposte su proposte
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Questo è il solo modo di arrivare al pareggio, e con un assetto forte del bilancio procurare al paese una grande prosperità; sarà questo il compenso
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quanto al pagamento dei debiti redimibili, circoscrivendo perciò il pareggio alla parte che non riguarda il debito redimibile.
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Un terzo elemento che mi fa venire in questa sentenza è l'affare del pareggio. Relativamente al pareggio, egli sempre disse che vi si doveva venire
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pareggio.
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concetto, la parola del pareggio, ma non contando i due anni già scorsi, lo riporta a cinque anni ancora. Beninteso che, temendo fondatamente che non si
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convinto che l'onorevole ministro medesimo non ammette la possibilità del pareggio secondo il suo sistema, e non può ammettere l'influenza benefica del
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Prima avevate, onorevole ministro, un principio di pareggio convenzionale in mente; e dopo, forse astretto dalle circostanze, codesto principio
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delle riforme e del pareggio, che testè pur propugnavansi dall'onorevole Minghetti?
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questa parola, quella della prudenza politica, come requisito (chi lo crederebbe?) del pareggio. Che cosa significa questa prudenza politica, questa
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