famiglie di Napoli è la Caracciolo, alla quale mi onoro di appartenere. Mio padre, secondogenito di Gennaro Caracciolo, principe di Forino, nacque nel
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solennizzare quel fausto avvenimento con tre giorni di gala. L'esequie di mio padre, che dovevano eseguirsi cogli onori del grado e della carica, non
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? «.....Ben sa il ver chi l'impara, Com'ho fatt'io con mio grave dolore!» Spirò appunto nel verone l'ultimo de' miei giorni allegri. Nella folla de
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nell'uomo, grande ancora nelle scimie antropoidi, decresce partendo da queste ne' quadrumani inferiori. Per il mio assunto il paragone diretto de' pezzi che
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Non è mio proposito il discutere qui, e né tampoco esporre in riassunto, le idee fondamentali del celebre autore dell'Origine delle specie; solo
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Rispetto a questo decreto io persevero pienamente nel mio concetto; e spero che l'onorevole Saracco, dopo le mie spiegazioni, sarà forse indotto a
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stata fatta nel bilancio 1863, il quale fu dal mio onorevole predecessore presentato. Io potrei dunque rivolgermi a mia volta all'onorevole Saracco, che
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quando saremo al bilancio attivo, laddove si dovrà parlare dei concorsi e dei rimborsi; e sarà poi definitivamente risoluta allorchè il mio onorevole
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di prudente giustizia da non respingere il mio emendamento.
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procurato di riassumere le proposizioni principali che se ne possono dedurre, e che, a parer mio, si riducono a tre. Nella prima si dice che bisogna
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Egli, mio maestro in tutto, ed in ciò specialmente che riflette le provincie romane, prese ancora ad esporre le condizioni speciali di quei paesi, e
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Saracco. Risponderò fra poco all'interruzione dell'onorevole ministro, e gli proverò che non cado in errore; intanto mi permetta di continuare il mio
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al mio indirizzo.
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provinciale. Comunque sia la cosa, io devo subito avvertire che nella seduta di ieri ho citato la fonte onde aveva attinto questo mio concetto. Ho citato
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assai diversamente dal concetto taluni luoghi del mio discorso; il che non attribuisco certo a difetto di sua perspicacia, ma alla oscurità che
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Giudichi adesso la Camera, chè io sento d'aver compiuto il debito mio. Pensi però che il terreno è molto lubrico, e che vi hanno provincie e comuni
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insinuazione che io respingo con tutta la forza dell'animo mio.
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della guerra di Napoli, non poteva certo il mio discorso alludere alle spese del casermaggio, perchè un momento prima io stesso aveva dichiarato, che
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Comincio dal dichiarare che negherò il mio voto alla proposta dell'onorevole Ricci, se la Commissione a sua volta dichiara di rinunciare alla sua
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dall'onorevole mio amico il deputato Saracco e ripetuta oggi dall'onorevole Depretis.
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Nondimeno io credo che quelle parole pronunciate dall'onorevole mio amico il relatore della Commissione siano state piuttosto una frase iperbolica
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autorevoli e valenti sostenitori il mio emendamento e gli avrà sul banco del Ministero e su quello della Commissione medesima; sul banco del Ministero
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d'abitudine a parlare, io non sia riuscito a farmi capire, tanto più che mio intendimento non era già di fare un lungo discorso, ma solo di richiamare la
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circostanze attuali dell'erario, io non potrò accedere col mio voto all'approvazione di questa legge.
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l'onorevole ministro delle finanze non sia presente per rispondere, perchè avrei motivato il mio voto secondo le spiegazioni che m'avesse date.
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Valerio. La proposta Colombani riuscirebbe allo stesso scopo che vuole ottenere l'onorevole Pasini, senza cadere in un inconveniente, che, a mio
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E ciò appunto per la grave ragione detta dal mio amico Valerio, che in questioni di tanta importanza giova sentire il voto di tutti i membri della
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Il mio concetto poi non si riferisce tanto alle spese straordinarie dipendenti da causa nuova, quanto alle maggiori spese che si legano con altre
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intanto il mio ricordo a rendere più sollecita la costruzione di quelle carceri.
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. L'Inghilterra e l'America ci danno esempi. Io do il mio voto favorevole al progetto di legge in discussione, a condizione però, se è possibile, di ottenere
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Bellazzi. E il mio emendamento di 4 milioni?
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Cara progenie del mio bicchiere, fumi e baldorie, nebbie e preghiere; urne fantastiche piene di fiori, piene di musiche, piene d'amori ; cara
- Ecco un battesimo nella città ; mio saggio demone, che mai sarà? - Rispose: - All'ombra di quel velo bianco, in mezzo al cor di un tuo fratello
nelle ville, tutto è fremiti e scintille, tutto è palpiti e splendor. Musa mia, tu se' una mummia, nel mio cranio, orsù, ti sdraia; tavolozza, si
Se tu fossi seduta al fianco mio quando pesa su me l'irrevocabile odio d'Iddio ; se vedessi i tuoi cari occhi profondi quando, al vuoto del cor, mi
caffé sbadiglia d'arte, per noia e moda, che il nome mio non s'oda, o ch'ei lo insulti io vo'! L'insulto e la calunnia, sposati in un sorriso, non
il giovinetto amor; pensate il gaudio, pensate l'incanto!. . . La sua canizie a questi ricci accanto, questi tuoi ricci d'or, o bambinello mio vispo e
mio, tomba ove giace estinto un giovinetto, tu fai l'effetto di un bell'inno pensato in paradiso; e il tuo sorriso è l'aura pura, fulgida, felice che me
Perchè sei pallido o mio bambino? Perchè il tuo lucido occhio azzurrino, su cui di un dubbio non scese il velo, infaticabile s'affisa in cielo? Non
Pallida, mesta, e collo sguardo chino a che pensi, seguendo, o giovinetta, il mio cammino? Forse sospiri che lungi è la vetta, che seguirmi in eterno
, come in un tempio, inginocchiati. Canto l' ebrezze dei bagni d'azzurro, e l'Ideale che annega nel fango... Non irrider, fratello, al mio sussurro, se
Colma il mio nappo, giovinetta bruna!... Vedi, la bianca e spensierata luna vi infilza un raggio... viva lo specchio, l'incubo e il miraggio! Questi
Suonano a esequie, un feretro s'avvia, un prete è in allegria. O mio canestro di olezzanti fiori, tavolozza di forme e di colori, o stelle che dal
pianura, benedetta da Dio; avrai le rime e i fior della natura, e l'amor mio. Io so trovarli i mesti sentieruoli pieni di caprifoglio, e in un bosco ben
Tentanda via est. La bella mano gli posò sul crine e disse: - Io vedo il tuo serto di spine, e sento l'onda che hai qui dentro ascosa, o mio dolce
; Ripenserai le lagrime delire, e i giuramenti a Dio, o bugiarda, di vivere e morire pel genio mio! E allora sentirai l'onda dei vermi salir nel tenebrore, e
Ho un Virgilio sul mio bruno scrittoio legato in vecchio cuoio, che comperai per memoria di viaggio da un prete di villaggio; costui l'avea trovato
la mia perla fina, questa infelice giovinezza mia, profanò la sua luce adamantina per bieca via! Lo sa Iddio se ho vegliato al mio gioiello, se mai
Vivis rosa grata et grata sepulcris. I bei giorni trascorsi al presbitero! O mio santo curato che al giovinetto amico schiudesti il dolce asilo
Stamane io avea gridato al mio cervello: si chiudano le porte a chiavistello, il padrone è ammalato e doloroso; si chiuda la baracca,e vi si scriva
Accademia della crusca
