sarà della stessa grandezza dell’oggetto, e quest’immagine sarà simmetrica dell’oggetto, conservando la naturale posizione che ha l’oggetto.
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grandezza secondo la sua distanza dallo specchio.
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Se si prosegue a scemare la distanza dell’oggetto dalla lente, se si pone per esempio D = F, si trova 1/d = 0, ossia d d’una grandezza infinita. In
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per conseguenza m non può essere sulla retta b a, ma si trova in m’. Però, se il rapporto della grandezza dell’oggetto A B colla distanza sua dalla
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G indica la grandezza dell’oggetto,
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g indica la grandezza dell’immagine, D indica la distanza dell’oggetto dalla lente,
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grandezza dell'immagine e quello dell’oggetto stesso sarà ancora quello indicato dall’equazione .
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si conoscerà la grandezza dell’oggetto colla formola:
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0m, 20 il diametro dell’immagine, ossia la sua grandezza = g,
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distanza, il foco, la grandezza dell'immagine e dell’oggetto. Per rendere più facili questi calcoli abbiamo ricavato dalle equazioni predette le formole
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Nasce da tutto questo che, quando il rapporto della grandezza dell'immagine con quello dell’oggetto deve essere un po’ grosso, è necessario il far
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sovraesposta; il secondo sarà, che il rapporto della grandezza dell'immagine con quella dell'oggetto non sarà lo stesso in tutti i suoi punti.
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persona a 4 metri dalla lente, e l’immagine si farebbe in eguale grandezza anche a 4 metri dalla lente.
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della faccia. Tuttavia un divario di alcuni centimetri nella posizione delle varie parti della faccia non porterebbe un gran divario nella grandezza
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Ne nasce che si possono avere lenti di varia grandezza e della stessa apertura angolare, chè dall’apertura angolare dipende l’intensità luminosa dell
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diametro dell’apertura usata colla lunghezza focale della lente. L'apertura angolare deve però venir distinta dall'angolo, che comprende la grandezza
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Si vede che ciò che vi ha di più importante presso un diaframma, è la sua posizione più o meno distante dalla lente, e la sua grandezza od apertura
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. Per le copie di grandezza naturale il sistema deve essere simmetrico relativamente al diaframma.
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oggettivi ortoscopici di grandezza maggiore o minore.
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Il foco di un pennello luminoso obliquo è in ogni istrumento ottico un disco di luce, e non un punto esatto. La grandezza di questo disco è diminuita
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Nel 1858 il signor J. Porro trovò il modo di comporre un oggettivo panoramico che dà un campo di una grandezza angolare di 125°. Noi per far
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Oggettivo panoramico del signor Porro. — Gli oggettivi sopra descritti danno delle vedute comprese da una grandezza angolare di 40° solamente; una
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Per evitare le alterazioni che potrebbe subire il disegno fotografico nei bagni rivelatori e fissatori, si divise, in quadretti di grandezza data
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ciò si aggiunge degli steli (jalons) di altezza conosciuta, posti nei principali punti della levata, e di cui la grandezza delle immagini risultanti
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Cogli oggettivi a ritratti l’immagine non è così piana come cogli oggettivi per vedute, e la grandezza angolare del campo è più ristretta. Infatti:
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lentezza a produrre una impressione per la minore intensità di luce che concentrano sulla immagine, della grandezza dell'immagine per cui si deve
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diametro costerà franchi 300, e un oggettivo doppio avente questa stessa grandezza di 5 pollici per le sue lenti costerà almeno franchi 1000.
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pollici 1 e 9/16, sino al diametro di pollici 5 e 1/4 per le lenti di fronte. La corrispondente grandezza della lente di dietro è sempre molto minore, e
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chiamasi oggettivo di 1/4 di lastra, perchè serve a produrre una immagine sopra di una lastra della grandezza di centimetri 9x12. Il n° 2 è l
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lastra intiera, la cui grandezza è di centimetri 18x24. Quando si vuol fare acquisto di questa combinazione di lenti sarà bene di esigere che la
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la circonferenza, ossia l’immagine è affatto priva del difetto della trasfigurazione, e la grandezza di quest’immagine si può modificare a piacimento
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, e si pone il disco al posto dell’oggettivo. La grandezza dell’orifizio deve essere circa di 1/2 millimetro in diametro.
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produrre immagini di grandezza anche più grande, ma di rado, per l’ingombro che porta l’uso di una camera oscura di grande dimensione. Per i ritratti
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La camera oscura per copiare viene adoperata a riprodurre fotografie, dipinti, piccoli rilievi, ecc., o in grandezza naturale, o in grandezza
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grandezza di un quarto di lastra, una immagine positiva in grandezza naturale sopra carta rivestita di cloruro di argento, e lo spazio di tempo necessario
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oggetti di grandezza nota, e ciò è possibile per la diversa grandezza dell’angolo visuale presso oggetti vicini ed
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’, per esempio. Nel primo caso l’oggetto si giudica vicino, e più distante nell’altro caso, e ciò perchè la grandezza dell’immagine proiettata sulla
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grandezza conosciuta degli altri oggetti circostanti, ci fa conoscere la grandezza dell’oggetto che si osserva. Quando l’oggetto che si osserva coi due
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centimetri, e ciò collo scopo di rendere maggiore la grandezza angolare del campo.
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In esso si possono facilmente osservare immagini di varia grandezza, e prodotte con oggettivi di varia lunghezza focale, ma in questo caso l
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Quando poi si hanno a produrre delle stereografie per lo stereoscopio rifrangente, o lenticolare, la grandezza delle immagini essendo assai limitata
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uniformità di spessore e di superficie. Il fotografo taglierà con un diamante le sue lastre della precisa dimensione richiesta dalla grandezza dei quadri
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’intensità e la qualità della luce, la sensibilità della lastra, la lunghezza del foco e la grandezza dell’apertura dell’oggettivo, la temperatura ed
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getto sull’immagine può lavare sufficientemente una lastra della grandezza di 0m,18x0m,24.
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Sarebbe difficile il precisare il numero di prove di una data grandezza che si possono fissare con certezza di buon esito in una data soluzione di
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Non scorderò mai l'impressione, che provai dalle cime del Monrosa, scorgendo venir su gigante il Monbianco come una massa di grandezza ed altezza
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grandezza della città. Il numero dei porta-lettere in Napoli non supera quello di 94, mentre in Torino il numero degli stessi ascende a 64, dimodochè la
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' suoi abitanti è corrispondente alla sua grandezza. Più, la sua topografia stessa, la sua posizione, e molte delle sue strade non molto bene sgombrate, e
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Napoli non è questo numero che superiore di 30, il che, a parer mio, non è proporzionato alla grandezza di quella città in confronto di Torino. Se poi
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Si dovrà dunque abolire ciò che ha formato il vero splendore, la vera gloria, la vera grandezza d'Italia! Si dovrà abolire le Università di Bologna
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