cavallo che salta, tira calci e nitrisce.
. Da noi s’ausa de tirà’ l’orecchie de quello che è la festa, per aguraje vita lónga; perchè a Roma credemo che cchi ccià l’orecchie lónghe campa assai.
Inciàrmeno l’ucelletti intanto che quelli vóleno; e sse li fanno cascà’ in bocca come pperacotte. Li cacciatori stessi, si je vonno tirà’ cco’ lo
Il capo-giuoco siede, in modo di trovarsi situato fra due suoi compagni. Egli, fingendo di cucire la suola di una scarpa, tira lo spago, slargando le
terra), tira la sua noce o il ciotolo, secondo come si è convenuto, e se coglie il mucchio e lo scompone ha vinto e si prende le noci o le ossa di pesche
de pane (si nno’ nun vale), l’infornatore tira la parata der forno, se pija in braccio la cratura, e la passa pe’ ttre vvorte davanti ar forno
in sorte, lancia e’ llécco o pallino (un còccio più piccino degli altri), e gli tira subito dietro la sua piastrélla, procurando di accostarsi con essa
tira appresso il suo soldo. Destinato il posto da cui ciascuno scaglierà la sua moneta vicino al ciottolo, si fa l’ordine di successione al tirare. L
tavolo, stando naturalmente seduti. Quindi chi l’ha prima, cioè più in fondo, la tira fuori, e la posa sulla mano più alta; così con movimento continuo
ppiastrèlla Cor fijo de’ re, Tira su questo piede Che ttocca a tte!" Il bambino toccato nel piede all’ultima parola deve ritirarlo; e si ritorna da
essere rappresentate da due soldi da due; colui che li tira deve tenerli uno sovrapposto all’altro, in modo che essi mostrino le due armi. Se i due
(Tirà’ la): Fare la spia. Sartarelli: Danari. Sarza de S. Bernardo: Fame. Sbacì’: Morire. Sbarratura: Cinto. Sbattuta-o: Una cosa sbattuta vale
perchè la bbotta era partita. Tanto vero ch’er papa, stranito per avè’ smaronato ner sentisse tirà’ la sottana troppo tardi, s’arivortò ar patrasso e
nemmanco tirà’ er fiato, pe’ ppavura de quarche sgarro ar vicolo de li tozzi. Sbarbificato che l’aveveno, s’arzava, s’asciuttava er grugno a la manica de
còccia di melone o altro, e la tira nella nicchia numero 1. Se il sassetto andasse a cadere nel primo spazio chiamato poco pulitamente dei cacatori
compagni: Tirateme. E quelli posano ciascuno la pallina sul limite, ossia su quel segno stabilito. La conta, a un palmo dalla buca, tira con la sua
circolo, tira il detto trilló, provandosi, potendo, di farlo cadere nel mezzo di esso. Intanto però la conta armato della sua bacchetta, si adopera ad
sapè’, cche Ghetanaccio, a cciccio, sapeva tirà’ ccerte sòrbe o ppernacchie che ffaceveno rintronà’ ccasa). E Ghetanaccio je rispose: — Eccellenza, pe
quale alcune volte vi si nasconde un sassetto. La mamma o la conta tira in alto la mazzarócca; allora tutte le mani dei giocatori si protendono per
legno la testa, de stóppa la códa; e si alcuno me tira, a gguisa d’ômo io strillo. 40. Bianca so’, nnéra me faccio; Casco in terra e nun m’ammazzo. 41