Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 31 occorrenze

(scarpa vecchia e logora) e la passa nascostamente al giocatore vicino, il quale la passa a sua volta al terzo, al quarto, al quinto per poi

Bisogna che i giocatori siano parecchi. La persona che fa da mamma dà a ciascun giocatore un numero: 1, 2, 3,\Cap\ 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, ecc. Viene

rimpetto all’altra, si comincia il giuoco così: Un giocatore della squadra A abbandona la tana e s’incammina verso la squadra nemica; da questa parte un

Quanno è arimasto un bicchiere solo de vino, si er Padrone volesse ffa’ bbeve un giocatore che nun ha bbevuto, pô empì’ er bicchiere e ddì’ ar Sótto

Anche questo giuoco si fa come i due precedenti; soltanto varia in questo, che il giocatore che mandò la sua moneta più distante dal maróne (che in

non esser preso fa giravolte, cavallette, come si dice, e corre a precipizio. Spesse volte un altro giocatore viene a traversare loro il cammino, ed

Sótto: Voi sete er Padrone; oppuro cor dì’ a un giocatore: Posso bbeve? e quello, pe’ ’sta domanna, s’intenne ch’è ffatto Sótto; e ddicenno a un antro

corsa, si cambiano l’un l’altro il posto che, chi è nel mezzo, corre ad occupare. Se egli vi riesce, il giocatore rimasto privo di asilo va nel mezzo, ed

. Venditore e compratore litigano; e ci va naturalmente di mezzo la cocuzza, rappresentata dalla testa del povero giocatore preferito, che si busca scosse in

passo, si er Sótto invece de bbeve lui, dasse la bevuta a un antro sarebbe un’amancanza; e allora er giocatore che ha ffatto passo pô impedì’ che la

venuto er nome d’órmo, sarebbe indificile a ddisse. Pe’ fasse una idea de la cosa, se deve fa ccaso, che nun se dice a un giocatore che nun ha bbevuto

le fa llui. Insomma: er Sótto è er Tiranno der giôco. Però si sse dà er caso che un giocatore mannato pe’ llicenza invece de domannaje er permesso de

compagno che è sotto deve situarsi circa un altro passo distante dal punto in cui si trova. Se l’ultimo giocatore che deve saltare dimentica di dire la

volta una forma di cacio), attorno al quale disco si avvolge una funicella, la cui estremità è tenuta in mano dal giocatore, per lanciarlo con più

che si vuol lanciare. Il giocatore, tenendo l’estremità inferiore del ramo con la sinistra, con la mano destra tende la corda come se fosse quella dell

una brecciolina, un anello o qualcosa di simile, e passa per ordine, dall’uno all’altro giocatore per deporre nelle mani di essi l’oggetto ch’essa serra

bbeve je dice: Fo ppasso, er fa’ passo, in ’sto caso, nun è un atto de ssuperbia ma un comprimento: perchè accusì er giocatore cià ccampo d’aristituvì

il pegno. Quando la mamma vede che non può trarre in fallo un giocatore, passa avanti e fa lo stesso con un altro, anche, se lo crede, cambiando

ferma prima o poi, sta bene; ma se per caso oltrepassa il limite stabilito, il giocatore cui appartiene dice: Cé passo o senza fôco li passaporti, e può

, se fà la conta. Ar giocatore che je va la conta, se bbeve er bicchiere de mezzo, e ll’antri, siconno l’ordine de la conta, bbeveno appresso a llui a

giocatore che immediatamente lo segue e di cui il piede levato sarà sostenuto dal terzo compagno, e così via via: in modo che tutti i componenti il giuoco

incomincianno a contà’ dar giocatore stabilito uno se seguita in giro da dritta a mmancina uno doppo l’antro, dua; tre, quattro, ecc. un nummero pe

al secondo, al terzo, al quarto giocatore e così via via.

funicella chiamata sparacina, che, sfilandosi dalla mano del giocatore serve a far roteare lo strumento stesso. Questa funicella ha un’estremità a guisa di

le domanda — Chi è? — Vojo un colore. — Che ccolore? (Per esempio) — Turchino. Il giocatore che ha il nome di tal colore si presenta, e la Madonna se

E come il Sartalaquaja, e a’ miei tempi non era affatto conosciuto. Ogni giocatore nel saltare il compagno curvato, deve ripetere il verso della

dai varii giocatori; se al contrario i soldi caduti in terra mostrano il santo, ossia l’esergo della moneta, allora il giocatore perde e fa come si

giocatore) si lasciano distesi. L’altra mano segna i punti guadagnati. Bisogna che l’avversario colga l’intenzione con destrezza per formulare lo stesso

, il tiro non è valido e bisogna ricominciare. Tirato che ha il sassetto nella nicchia numero 1, il giocatore salta con un piede dentro la nicchia stessa

Il giocatore designato dalla conta prende in mano la mazzarócca, la quale è un fazzoletto contorto e poi raddoppiato e annodato da una parte, nella

: orecchino d’oro, cucchiaio d’oro, spilla d’oro, tutto deve essere d’oro. Fatto questo il capo-giuoco si mette a sedere a fare da mamma, e il giocatore

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