nebbia, gridando pane e lavoro, esuli, non ospiti; e noi stessi in volontario esilio, quando sediamo a una tavola comune non occupa più il pensiero
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nostra Associazione e che ne formano la vita sua esteriore, ma piuttosto una descrizione sintetica dei moti — direi così — della sua psiche, un rilievo
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. Parecchie furono anche le conferenze d’igiene popolare a cui va data una lode speciale al d.r Pizzini che, nel breve tratto di sei mesi, ne tenne otto
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solennemente una nuova tattica: quella di ignorarci. E la tattica del «volere e non potere». e finora non ce ne siamo accorti granché. Noi invece seguiremo
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non ha senso per loro, già dentro si sente il rumore di quella vita che dovrà farne una figura si bella; ma non basta. Che dobbiamo fare? Anche l
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Anzitutto una constatazione evidente: noi siamo cresciuti. Cinque anni fa, l’Associazione si agitava appena nella culla ed ora è venuta su come
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