Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Una famiglia di topi

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Contessa Lara 15 occorrenze
  • 1903
  • R. Bemporad &Figlio
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
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Su due guanciali, che s' eran tra- scinati vicino al balcone, due bei bambini rosei e ricciuti, Margherita e Lionello, chiamati per vezzo dai

sempre una cosa che fa battere il cuore più forte del solito. E il cuore di Moschino batteva forte davvero. Le scale gli parvero eterne, benchè

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vento; non aveva più sangue nelle vene. E correva, correva come un pazzo, verso il portone che dava nel giardino. Ma gli pareva, per quanto il suo passo

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A un tratto, nel buio, brillò un lume che errava qua e là per il giardino. Su la ghiaia sonavano i passi di due o tre persone; su le foglie bagnate

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badò più che tanto; ma una mattina che la Rita lo prese in mano e gli sollevò il pelo, lo vide tutto così scorticato, che faceva pietà. Gli eran

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. Un topino come lui, il più bello di tutt' i topini, ridotto in quello stato! Che cosa avrebbero detto i suoi fratelli, vedendolo? Quel sapientone di

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- Poverino! - esclamò la Ninì, quando Dodò, a questo punto; si fermò per pigliar fiato. E gli altri topi che fecero? - saltò su a domandare Moschino

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quello che la circondava le era nuovo e le tornava gradito, si fece animo e, per curiosità, allungò la linguetta e cominciò a leccare. Bono

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lavato e profumato come me. Ormai abbiamo trovato dei padroncini che ci colmano di buone grazie, e che s' ingegnano di farci dimenticare tutte le pene

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Caciotta e Ragù, che la fame a quell' ora la vedevan per aria, vi corsero sopra, senza punto aspettare d' esser serviti. Ma il vassoio era caldo, e i topini

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Finchè furono piccini, i figliuoli di Ragù e della Caciotta non ebbero altra voglia e altro bisogno che quello di star tutti d'intorno alla madre per

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giapponese, di quelle che si vedon disegnate su' paraventi, pieni di sentimento, quasi che sempre gliel'inumidisse un leggiero velo di lacrime

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di un topo onesto è quello di non rubare e il tuo fiato sa d' olio.... Zì, zì, chi ti ha dato l' olio, Moschino? - Se n' è bell' e accorto: che naso

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- Che ne dici? - conchiudeva Dodò aprendo a mezzo gli occhi, e guardando il fratello. - Dico che non è molto allegra, la storia - rispondeva Moschino

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acuti come aghi, si ficcarono fino all'osso in un dito del malcapitato. - Ahi! ahi! - si mise a gridare colui - ma che ci tengono qui dentro? che cos

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Il compito dei giovani

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

il Magalotti scriveva a Cosimo III di Toscana «non c’è in questa capitale persona che vesta civilmente, la quale non parli speditamente la dolce lingua

Il congresso dell'Associazione universitaria cattolica trentina - Relazione del presidente

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Alcide de Gasperi 2 occorrenze

e delle simpatie che hanno guadagnato sono testimonio di plauso e la presenza, o l’adesione di moltissime società operaie a questo nostro congresso

solidarietà delle organizzazioni democratiche cristiane di cui offre un esempio così bello questa adunanza, ci testificano che la fiducia in noi è

La questione meridionale (II red.)

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Sturzo, Luigi 4 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 240-244.
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Però il sentimento unitario di solidarietà degli italiani è tale che una giusta conoscenza del problema può in gran parte determinare sulle

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La ragione per cui mi sia indotto io siciliano di parlare della Questione Meridionale a Bologna si è che i nostri fratelli del Nord non ci conoscono

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E sembra strano che il meridionale dia più che altro filosofi e statisti; però è nel carattere intuitivo che si trova la forza del pensiero e della

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Nature fantastiche, mobili, che hanno una visione della realtà dal punto di vista estetico più che realistico, hanno un soggettivismo psicologico che

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Il legittimismo in Italia

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Sturzo, Luigi 11 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 245-249.
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Ho lasciato per un mese che una certa stampa si sbizzarrisse contro di me, che ho assunto nel campo cattolico, dal Congresso di Bologna a questa

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firmatari del celebre Ordine del Giorno; portata che non è stata analizzata dai borbonici o pseudo-borbonici del campo cattolico, che hanno strillato

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nostre fila di cattolici non s'infiltrasse una questione di carattere prettamente politico, che noi con la gran maggioranza dell'Italia riteniamo una

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) si volevano dire tre idee fondamentali: 1° - che il legittimismo è un dovere dei cattolici meridionali; 2° - che la difesa della causa della Santa

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A ogni modo a me non preme che abbiano equivocato o voluto equivocare; anzi mi giova molto; e quell'equivoco legittimista,che tanti offende, potrà

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Per noi il legittimismo è una pianta che non deve essere coltivata nelle nostre associazioni cattoliche; nelle quali non si fa questione di forma di

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aderire alla repubblica, smettendo le viete rivendicazioni legittimiste, che scindono le forze cattoliche, che rendono inviso il nome di cattolici alle

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Credono che il popolo pensi più ai borboni?...

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Onde sin che non si arrivi alla soluzione del grave problema, che può durar secoli, come durano secoli le catacombe, il diritto della Santa Sede alla

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Credono che ne sia possibile il ritorno e lo smembramento dell'Italia?...

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che pregiudica di per sé all'azione generale dei cattolici e agli altri scopi per cui si lavora. Non diciamo quindi di dar la caccia alle persone, ma

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La questione meridionale

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Sturzo, Luigi 7 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 234-239.
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È necessario sgombrare l'animo da quella serie di pregiudizi, giustificati solo da quella enorme montatura (alla quale noi abbiamo contribuito) che

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pretesto per affermarsi sulle condizioni politiche diverse, da creare lo stacco vero, reale, di due Italie che si guardano in cagnesco; con la differenza

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Dirò cose che spiaceranno ai miei colleghi del meridionale, come a quelli del settentrionale; ma proverò di essere obiettivo. È la prima volta che ad

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Non occorre, o meglio, sento il dovere di premettere una dichiarazione: non sono uno chauvinista,che vengo qua a descrivere le bellezze della mia

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Se al grande amore patrio che animò coloro che sinceramente vollero l'Italia una nazione, si fosse aggiunto una percezione esatta del problema che

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Natura piena, esuberante di luce e di colori, in una varia e potente e suggestiva scena, che dai ripidi e scoscesi monti dell'Abruzzo e della

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La distinzione fra nord e sud Italia non è una semplice divisione geografica, ma è una distinzione intima nella vita dell'Italia, che arriva sino al

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I PREDONI DEL SAHARA

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Salgari, Emilio 10 occorrenze

passaggio fra tutte quelle fronde e quelle radici, che intralciavano ad ogni istante la marcia; poi si arrestò improvvisamente, dicendo: "I rapitori ci sono

trova quasi sempre qualche orticello, tenuto con cura e che viene innaffiato con molte fatiche, non essendovi quasi mai abbondanza d'acqua in quei terreni

Come già si sa, il Sahara è il più vasto deserto del globo, la più grande distesa di sabbia che esista e anche la più infuocata, perché la

Il rimanente della notte trascorse senza allarmi, quantunque il secondo leone avesse fatto udire più volte i suoi ruggiti che parevano più di dolore

," disse Rocco. "Meno grossa di quello che tu credi," rispose il marchese. "Se quel negro giungeva al villaggio chissà se noi avremmo potuto salvare Esther

. È il simun che si prepara a soffiare. Fra poche ore il deserto sarà in tempesta ed è necessario cercare un rifugio onde non farci seppellire dalle

incidenti notevoli, ai pozzi d'Amul Taf, dove trovarono alcune famiglie sahariane che si dedicavano all'allevamento dei cammelli corridori, mestiere molto

sempre più impetuoso delle sabbie, abbandonando fuori il cammello. Quel rifugio, molto più ampio di quello che avevano trovato il marchese ed Esther, era

all'intorno che proiettavano una deliziosa ombra, doppiamente pregiata sotto quel clima ardentissimo. Numerose porte, cogli stipiti di marmo, che mettevano

Quando tornarono all'accampamento, che era stato piantato sul margine di quella bassura, trovarono il marabutto seduto dinanzi ad una pentola di