italiani, come hanno fatto dire al Tait nella serata di Innsbruck. A questo punto ripassa il corteo con la bandiera. L’oratore fa notare all
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preoccupazioni della manovra. Si va al largo, battendo bandiera propria, conquistandoci la libertà di predicare al popolo italiano che la sua salvezza sta
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scopi politici, non importa. Sarà per un’altra volta. Noi vinciamo o cadiamo colla nostra bandiera, senza equivoci e senza secondi fini. Abbiamo
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popolari difendono la loro bandiera. Dopo aver ricordato che il carattere democratico del partito è una logica conseguenza del movimento sociale, da cui
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il loro esperimento? Se noi, — dice l’oratore —, dopo averla spiegata, lasciassimo cadere la bandiera di combattimento, altra schiera più ardimentosa
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nessuno, ha abbassato la bandiera, nessuno ha mai lasciato supporre che il mutuo patto di tolleranza civile comporti la transigenza nella dottrina o un
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in giugno ci avevano colti un po’ di sorpresa. Ma è bastato che noi alzassimo di nuovo la vecchia bandiera perché la massa dei contadini accorresse a
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Merano, qui presenti, i quali difendono la loro bandiera con strenua costanza tenendola alta in mezzo al turbine socialista. Lode a voi, milites
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schiere nuove, irresponsabili delle colpe di oggi e rigogliose di forza intima di fronte all’avvenire, agitino coraggiosamente la bandiera del rinascimento
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trattative col Ministero per la linea da S.Lugano e la Lavis-Cembra. Chi poi ha cambiato bandiera? (applausi). Terzo atto di concordia. Ai 10 luglio il
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quotidiano della politica o dell’amministrazione, ma deve ritornare con slancio alla propaganda e alla diffusione delle idee generali che sono la bandiera
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cui l’esistenza sola basta a testimoniare il relativismo della fiacca intelligenza trentina; gli altri pochi raggruppati intorno ad una bandiera issata
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qualche pratica religiosa in comune, alla bandiera forse issata con qualche entusiasmo e poi ripiegata e messa nell’armadio ove con essa viene seppellita
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Le forze attive del paese si concentrarono, dopo qualche indugio, intorno a questa bandiera che noi avevamo issato per i primi. Solo qualcuno fece lo
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chiamiamo pantedeschi o pangermanisti. Quando arrivarono al castello di Pergine, hanno issato forse la bandiera austriaca? No, sicuro, ma la tricolore
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chiamiamo pantedeschi o pangermanisti. Quando arrivarono al castello di Pergine hanno issato forse la bandiera austriaca? No, sicuro, ma la tricolore
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, — come abbiamo rilevato dalla relazione del Segretariato — hanno giurato fede alla nostra bandiera, e se in questo campo non possiamo vantare uno sviluppo
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nostra civiltà, ragione della nostra bandiera, ove sta se¬gnata la croce dei comuni medievali e la parola «libertas» come la sintesi delle nostre
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nostra civiltà, ragione della nostra bandiera, ove sta se¬gnata la croce dei comuni medievali e la parola «libertas» come la sintesi delle nostre
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Accademia della crusca
