Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I risultati del congresso

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Qui sono amici vecchi, e accanto a loro i convertiti. (Ovazioni dell’Alleanza). Il congresso ha pensato anche ai fratelli emigranti nelle provincie vicine, dovendo purtroppo rimandare ad altra occasione la trattazione del problema transoceanico. Dobbiamo far voti che col concorso dei parroci nei luoghi d’emigrazione, del Comitato diocesano, dell’ordinariato e della benemerita Bonomelliana si riesca a creare i segretariati che il congresso desidera. Un dotto relatore ha riferito sulla necessità di un’intesa fra gli studiosi cattolici per promuovere un movimento scientifico e letterario”. I popolani hanno ascoltato volentieri anche tali discussioni perché sanno che nei gabinetti degli studiosi si elaborano, come la rivoluzione francese, tutti i grandi movimenti sociali. Generale interesse ha destato la proposta che si dia finalmente una storia dei nostri padri che valga a rafforzare le buone tradizioni del paese. Infine su due altri argomenti importantissimi venne richiamata l’attenzione dei congressisti: l’organizzazione e la stampa. Per la prima più che un piano concreto dovremo limitarci a dare le grandi linee, per il secondo argomento abbiamo ancora negli orecchi il grido d’allarme del D.r Grandi, che con grande eloquenza ha spronato al lavoro. La riconoscenza espressa ai giornalisti fa Onore alla modernità dei cattolici trentini (applausi). Un fatto va notato come caratteristico per tutte le discussioni. Non una parola né un cenno che avesse potuto recare la più lontana offesa per gli avversari. I cattolici sanno la loro forza, conoscono la loro via e camminano innanzi, senza occuparsi degli avversari. Eppure ve n’ha fra essi di accanitissimi e provocanti. In occasione del congresso stesso un giornale ci schernisce quotidianamente, ed ebbe a scrivere che i cattolici migliori non compariranno qui. Ora noi gli rispondiamo che certo, perché noi ci diciamo cattolici, non vogliamo con ciò affermare d’esserlo soli o d’essere i migliori tra loro. La Chiesa c’insegna a recitare il Domine non sumus dignus ed a pregare che il Signore crei in noi un cuore puro e ci rinnovi lo spirito e lo facciamo con atto di doverosa umiltà, innanzi a Dio ed agli uomini. Ma sappiamo anche che i nostri principi sono buoni e che a preferenza di altri ci stringiamo intorno al papa e al vescovo, lavorando per il bene del popolo cristiano, certi che Cristo, il quale premia un bicchier d’acqua dato all’assetato, ci userà misericordia anche per questa nostra azione cattolica sociale che dedichiamo alle classi lavoratrici (applausi). E nient’altra pretesa abbiamo dai nostri avversari se non che rispettino questo nostro buon volere e questa nostra concezione ideale della vita (grandi applausi). L’oratore accenna a questo punto alla fraterna e sapiente collaborazione data al congresso dagli amici di Verona, Milano, Torino. I trentini sanno in quali condizioni estremamente difficili si combatte laggiù e tanto più vivo quindi è l’augurio che riesca ai loro sforzi di rifare l’Italia tutta cristiana (applausi). Dicano laggiù i nostri amici, dicano laggiù nei comizi e nei congressi che noi trentini posti quassù fra le Alpi a difendere le grandi tradizioni della civiltà cristiana e latina ed a battagliare giornalmente per le nostre stesse condizioni d’esistenza, abbiamo compreso il grande dovere impostoci dalla Provvidenza e dalla Storia e facciamo ogni sforzo per adempierlo (grandi applausi). Ed altri amici che ritornano verso il Nord dicano pure anche lassù che chi vede in noi un pugno di sciovinisti imbevuti di fanatismo di razza, mal ci conosce. Dicano esser nostro vivo desiderio che fra i cattolici dell’una e dell’altra nazione sia tregue e che nessuno cerchi il predominio sull’altro, ma che la democrazia cristiana di tutte le nazioni marci verso quel giorno in cui — sovra tutti — regni ed imperi Cristo sovrano (uragano di applausi).

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