Il rilancio, da parte della Cassazione, del diritto incomprimibile come criterio di riparto della giurisdizione, attraverso la dilatazione dell'art. 32 Cost. (come fonte del diritto all'ambiente salubre), rischia di spostare la scelta realizzativa e localizzativa di impianti e opere pubbliche potenzialmente incidenti sull'ambiente (e sulla salute) dalla sede propria del procedimento amministrativo legalmente dato alla decisione del giudice civile. Questo criterio pone problemi sulla separazione dei poteri e si traduce in una lettura "antistorica" degli artt. 2, 3 e 5 della legge abolitrice del contenzioso amministrativo del 1865, quasi postulando un sistema monista a costituzione flessibile, in luogo del vigente sistema dualista recepito nella Costituzione (rigida). Esso, inoltre, è inutile e superato dopo la l. n. 205 del 2000.