accettino da una parte l’individualismo liberale e dall’altra il socialismo col quale abbiamo lottato da 50 anni e che oggi, invocando la libertà
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abbiamo citato nel principio, si credette in presenza di una minaccia della rivoluzione di destra, onde l’appello diceva: «Non è vano il timore che siano
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scopi politici, non importa. Sarà per un’altra volta. Noi vinciamo o cadiamo colla nostra bandiera, senza equivoci e senza secondi fini. Abbiamo
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, tanto più se ha la convinzione, come noi l’abbiamo, che la questione sociale è presso a riprendere tutta la sua attualità.
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addirittura spinga il convoglio? Ben altri, come abbiamo visto, sono i motori di questo treno, e non nel campo nostro vanno ricercati i macchinisti.
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abbiamo diritto di venir giudicati come partito politico, in ordine alle nostre funzioni politiche; e il giudizio per essere equo deve considerare
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decadenza? Abbiamo oltrepassato il punto estremo della decadenza o decaderemo sempre? Ovvero: il domani sarà la continuazione di oggi o la sua
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costruzione, di quello che abbiamo oggi. Su domanda del presidente della Comunità, il ministro rispose che voleva una risposta entro i 15 luglio.
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mia e dei miei amici, se li abbiamo trattenuti per un lungo periodo da pubbliche manifestazioni o da formali impegni. Di ciò esistono protocolli e
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secondo gli uditori che li ascoltano: che a Trento gli amici dell’avv. Rizzoli ci chiamino traditori perché non abbiamo saputo ottenere l’avisiana fino a
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nella sua coscienza nazionale, socialmente riorganizzato, ritto in piedi innanzi agli irrisori ed ai potenti come noi lo abbiamo nella mente, quando
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se anche la nostra debolezza esistesse di fatto, non si entrerebbe nel circolo vizioso di non concederci la cultura, perché non abbiamo la cultura? Una
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arrivata nei circoli universitari tanta eco, da giustificare e motivare il nome che abbiamo dato alle nostre società. Giovani, negli anni nei quali con
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, nahm ein Weib, und starb. No, abbiamo occhi per la realtà del presente, ma anche fede inconcussa nell’avvenire. La causa nostra è quella di Cristo e
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l’autore della mirabile visione. L’Unione non ha da farsi questo rimprovero, è bene ricordarlo! Noi abbiamo detto fin da principio che lo scopo
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, che abbiamo ereditato dai nostri padri, e che vogliamo trasmettere intatto alle generazioni che verranno. Perciò diciamo ai nostri amici: Vigilate
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, parlando di popoli e di stati, e passato. Pochi ma uniti, malgrado la geografia ufficiale, nella nostra coscienza di popolo abbiamo creato un paese
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appello al nostro ideale di giustizia cristiana e ci opporranno la forza dei nostri principi. Non abbiamo difficoltà ad ammettere che la pace di Parigi
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offriva infine loro l’ambiente di Innsbruck? Sì, è vero, è una pagnotta, una pagnotta di pane nero, se volete, che ci offre il Governo; ma noi abbiamo
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essere pegno della vittoria. Questa organizzazione noi abbiamo già preparata da tempo ed è l’Unione politica popolare trentina. Essa ha il proprio
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da noi richieste per tornare ai postulati immediati dei ferrovieri trentini, ne abbiamo di già ottenute e di altre da conseguire (i due anni e mezzo
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noi andava diretto l’invito che abbiamo l’onore oggi di aver fra noi come oratore, l’amico Luigi Carbonari, lo strenuo difensore dell’italianità, dove
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Il d.r Degasperi abbiamo detto ieri, chiudeva la classificazione dei partiti asserendo che il cosiddetto clericalismo dei cattolici non è che la
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liberale avesse l’esito assicurato, a danno dei cosiddetti collegi rurali. Noi abbiamo protestato contro l’incoerenza, l’ipocrisia politica dei liberali e
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non è regalato. Ed infine, perché non abbiamo lavoro in casa nostra? Chi è causa in gran parte della nostra miseria? Sempre i prepotenti, i quali per
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perché non abbiamo lavoro a casa nostra? Chi è causa in gran parte della nostra miseria? Sempre i prepotenti, i quali per loro ottengono ferrovie, agli
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le obiezioni avversarie. Di un’altra cosa abbiamo sentito la deficienza, dei fiduciari permanenti dell’Unione. A questa impedisce la legge, la
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, — come abbiamo rilevato dalla relazione del Segretariato — hanno giurato fede alla nostra bandiera, e se in questo campo non possiamo vantare uno sviluppo
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abbiamo imparato a sentire che cosa sia la Nazione nel lungo tormento dell’esserne dalla violenza straniera disgiunti, sappiamo valutare in tutta la sua
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confusione dei partiti ma nella specificazione di criteri, di metodi e di finalità, quando si tratta di salvare il paese. Questo noi abbiamo fatto nella XXV
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centesimi, e abbiamo nel nostro territorio almeno due milioni di italiani in più di quelli che comporti la nostra potenzialità lavoratrice e
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caratteristiche locali diverse, dal latifondo siciliano alle grandi proprietà della Val Padana, e perciò abbiamo presentato progetti diversi. Non v’è rapporto
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interessi ideali generali, ai quali sono coordinati e subordinati gli stessi interessi della nostra organizzazione. Così abbiamo serbata intatta — nonostante
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¬gressivo sfacelo di ogni risorsa materiale e morale del popolo, abbiamo la missione di riedificare tutto, a noi incombe il dovere di sollevare i
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un immediato mutamento di rappresentanza nazionale, né per la stessa ragione l’avversammo e ci ponemmo contro; l’abbiamo guardato come una delle fasi
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confusione dei partiti ma nella specificazione di criteri, di metodi e di finalità, quando si tratta di salvare il paese. Questo noi abbiamo fatto nella XXV
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centesimi, e abbiamo nel nostro territorio almeno due milioni di italiani in più di quelli che comporti la nostra potenzialità lavoratrice e
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caratteristiche locali diverse, dal latifondo siciliano alle grandi proprietà della Val Padana, e perciò abbiamo presentato progetti diversi. Non v’è rapporto
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interessi ideali generali, ai quali sono coordinati e subordinati gli stessi interessi della nostra organizzazione. Così abbiamo serbata intatta — nonostante
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¬gressivo sfacelo di ogni risorsa materiale e morale del popolo, abbiamo la missione di riedificare tutto, a noi incombe il dovere di sollevare i
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Accademia della crusca
