l'Annina. - Scommetto, zia, che la nonna ti grida, poiché ti fanno capolino i lucciconi. - E di che dovrei gridarla? - domandò la vecchia. - Non lo so
, padre di lei; ma poi, venuto egli a morte, si era ritirata in casa di una zia vedova, e menava vita allegra frequentando festini e conversazioni. Al
alla sposina maggior simpatia, erano la vecchia Regina e l'Annina, la quale, per non separarsi dalla nuova zia, l'aiutava in ogni lavoro e prendeva da
sull'aia, e chi era quella bella sposina che li aveva invitati a rinfrescarsi. Hai capito, zia Vezzosa? - Spero che tu avrai risposto garbatamente
quell'occasione per tesser gli elogi di Vezzosa, che erasi allontanata un momento insieme col suo Cecco. - Vedi, - diceva rivolta all'Annina, - tua zia
impegno nell'impararla, che ora la ripeteva senza sbagli, e con un garbino che gli valeva molti baci dalla zia. - Va' a vedere se la nonna è scesa in
un bel bimbo, col quale egli si sarebbe potuto divertire; e di quel bimbo disse tante cose carine, che Gigino badava a ripeterle: - Zia, digli che si