Enrichetta trepidava di gioia nel parlatorio. La zia monaca le aveva regalato un bel Gesù Bambino di cera e molti dolci. Il Bambino, con la guancia
— Uh! Il Drago! Le due bambine, che s'erano messe a giocare presso il muricciolo del ponticello dove la zia le aveva appostate per chiedere
discussioni. Più volte, ora uno ora l'altro, aveva domandato al babbo, alla mamma, alla zia, perchè quei signori della Commissione si riunivano là
GINO (Entrando con diversi oggetti tra le braccia, a Elena). Io il krause e la tuba vecchia del babbo ; tu la veste della zia, che è piccina quasi
di quel che udivano, assai più che non della scena di pocanzi tra la zia e il drago; ma timide e rassegnate, quasi si stimassero di chi voleva
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affaccessero alla finestra per non vedere la zia strega e non essere viste da colei. Si affacciava lui soltanto, per la solita pipata, ma senza guardare in
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! dunque la legge vuole che quelle due povere creature vadano in perdizione? Io le raccolgo per carità, le strappo di mano alla stregaccia della zia
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, e non lo ringraziò. — Se domani vi trovo di nuovo qui ! — minacciò il Drago. Che potevano farci le bambine? La zia voleva tosi. Si guardarono negli
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Rosario per l' anima della.... Stava per dire: — della strega — ma subito si corresse. E fu la prima e l'ultima volta che gli accadde di chiamare zia
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due orfanelle raccolte dalla zia strega — non la chiamava altrimenti — somigliassero davvero alle di lui figliuole quand'erano state bambine. Ebbene
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essere il nome solito." "Soa mader la ghe dis Ratì e so pader el ghe dis Ratù ch'el se figura!", interloquì la zia. "Citto, Lei!", fece lo zio, severo