Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: yanez

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narrato il maharatto? - Credo, Yanez. - Che cosa farai? -  Yanez  - rispose Sandokan con voce triste, - ti ricordi ciò che
mio? - gli chiese con voce affettuosa. - Al passato,  Yanez  - rispose il pirata. - Non pensare mai al passato,
ciò che aveva detto Kammamuri? Forse. - Kammamuri - disse  Yanez  sottovoce. - Se tu pronunciassi il nome del suo fidanzato?
volse, dirigendosi a lenti passi verso la porta. Kammamuri,  Yanez  e Sandokan, il quale si era rimesso dalla sua viva
chiese il portoghese a Sandokan. - Un'impressione dolorosa,  Yanez  - disse il pirata. - Ah, potessi un giorno farla felice! -
finché avrò una goccia di sangue nelle vene. Sandokan e  Yanez  si intrattennero ancora a parlare coi capitani delle bande,
immobile sulla soglia della porta, dardeggiando sopra  Yanez  uno sguardo acuto come la punta di una spada, poi avanzò
- Signore - disse con accento duro. - Altezza - disse  Yanez  con egual tono. - Se non erro, avete già compreso lo scopo
Favorite accomodarvi. Il rajah si sedette su una sedia;  Yanez  invece si appoggiò allo scrittoio quale, a portata di mano,
James Brooke. - No, mi chiamANo lo sterminatore dei pirati.  Yanez  s'inchinò sorridendo. - Brutto nome, Altezza - disse poi. -
a passargli una coRda al collo. - Ebbene, signor  Yanez  de Gomera ... - Signor Yanez! - lo interruppe il
lo interruppe il portoghese. - Chi vi ha detto che io sono  Yanez  de Gomera? - Un uomo che ebbe a che fare con voi! - Sono
dei tropici ed una lunga barba bianca, entrò a lenti passi.  Yanez  non seppe frenare un grido. quell'uomo L'aveva subito
alla testa di un drappello di dayachi. - Mi riconoscete,  Yanez  de Gomera? - chiese egli con voce sorda. - Sì, milord -
Fu rapita a lord James Guillonk, suo zio, e ciò mi basta.  Yanez  de Gomera, vi ho cercato per parecchi anni senza un istante
Malesia, riposa nel cimitero di Batavia, milord - disse  Yanez  con voce triste. - Uccisa forse dall'infame suo rapitore. -
Un pirata non ha onore - disse con disprezzo lord Guillonk.  Yanez  impallidì e la sua mano corse al calcio di una pistola. -
lento fuoco, fatemi soffrire mille tormenti, dalla bocca di  Yanez  de Gomera non uscirà più sillaba. - Mentre Yanez parlava,
bocca di Yanez de Gomera non uscirà più sillaba. - Mentre  Yanez  parlava, due indiani erano entrati dalla finestra e si
uomini. - Dunque voi non parlerete? - No, altezza - rispose  Yanez  con incrollabile fermezza. - Ebbene, signore, io James
- Sì, milord. Due indiani, ad un suo cenno, levarono a  Yanez  il bavaglio, gli aprirono per forza la bocca e gli fecero
Malesia? - Senza dubbio. Basterà interrogarlo. - Amico  Yanez  - disse il lord, rivolgendosi al portoghese, - parlami
- chiese il rajah. - Tu non sai dunque dove si trova?  Yanez  proruppe in una risata convulsa che durò alcuni minuti. -
rajah. E poi? - Metterai quattro sentinelle nella stanza di  Yanez  e dirai loro di ucciderlo come un cane al primo tentativo
pagato, non so che cosa vi accadrebbe fra qualche giorno.  Yanez  gettò sulla tavola altre dieci sterline. - Di' ai tuoi
da tutte le parti armati di bambù e di coltelli.  Yanez  si sedette dinanzi a Kammamuri sturando la bottiglia. - Che
Che nuove, mio bravo maharatto? - chiese. - Brutte, signor  Yanez  - rispose Kammamuri. - Corre qualche pericolo Sandokan? -
- Forse, e ... - Alto là - gridò in quell'istante una voce.  Yanez  e Kammamuri si arrestarono.
silenziosamente e velocemente, sotto la direzione di  Yanez  che stava a poppa, alla barra del timone, muoveva verso una
Sambigliong che era passato a prora. - Pronti, - sussurrò  Yanez  ai suoi uomini. - Quando udrete il mio comando, balzate
bracciate la scialuppa si trovò addosso alla barcaccia.  Yanez  e l'americano in un momento passarono a bordo della
diradato un po' il velo nebbioso che nascondeva le stelle,  Yanez  aveva subito scorta l'altura su cui trovavasi il fortino,
Il drappello si mise in marcia nel più profondo silenzio.  Yanez  rischiarava la via con una grossa lanterna, che aveva tolta
gravi notizie da comunicargli. - Seguitemi, signor tenente.  Yanez  gli si mise dietro, mormorando fra i denti: - Ecco una cosa
improvvisamente, mandassero un grido di sorpresa? Mio caro  Yanez  sta' in guardia. La carta che stai giuocando è terribile.
si misero alacremente all'opera sotto la direzione di  Yanez  e di Sambigliong. Furono gettati due ancorotti a sessanta
aveva potuto scorgerlo prima che si spegnesse. La fronte di  Yanez  si era abbuiata. - Come mai questi selvaggi posseggono dei
misterioso. - Là, guardate, comandante: si risponde.  Yanez  si era vivamente voltato verso la prora ed a una notevole
per riunirsi poco dopo in linee ed in macchie foltissime.  Yanez  era rimasto talmente sorpreso, che stette per qualche
che la Marianna potrebbe correre il pericolo d'incendiarsi.  Yanez  lanciò un "per Giove!" tuonante che fece stupire
con un effetto meraviglioso, che in altre occasioni  Yanez  avrebbe certamente ammirato, ma non in quel momento.
meglio agire. - Sempre in mezzo al fiume! - aveva gridato  Yanez  a Tangusa, che aveva ripresa la barra del timone. - Se
vento debolissimo. - Recatemi uno di quei fuochi, - disse  Yanez  ai malesi che si erano calati nella rete della dolfiniera,
- Che ci preparino ora qualche altra sorpresa? - disse  Yanez  che aveva raggiunto il meticcio. - Vedendo il loro
senza che alcun nuovo avvenimento fosse accaduto, quando  Yanez  scorse, sotto le foreste, scintillare dei punti luminosi
segnali, - disse il meticcio, prevenendo la domanda che  Yanez  stava per rivolgergli. - Non ne dubitavo, - rispose il
L'oscurità era diventata ad un tratto così profonda che  Yanez  non riusciva più a discernere le sponde. - Bel luogo per
il veliero per la terza volta tornava a indietreggiare.  Yanez  e Sambigliong, curvi sulla murata prodiera guardavano
- Il rajah vi aspetta nel suo gabinetto - disse una voce.  Yanez  si sentì un brivido correre per le ossa. Aprì la porta e si
sul quale c'era un servizio da thè in argento. Vedendo  Yanez  entrare, si alzò col sorriso sulle labbra, stendendogli la
si udirono delle grida acute e un forte colpo di gong.  Yanez  pallido, agitatissimo, si precipitò verso la finestra per
studio, si diresse verso la propria stanza. - Ragioniamo,  Yanez  mio - mormorò quando si trovò solo. - Si tratta di fare un
Ci siamo! - esclamò d'un tratto. - Mio caro Brooke, il buon  Yanez  ti prepara un giochetto che, se ho tutto ben calcolato,
piante, spiccava la massa biancastra del fortino. - Animo,  Yanez  - mormorò. - C'è molto da fare. Attraversò con passo
gettato l'ancora alla foce del fiume. - Olà, amici - disse  Yanez  salutandoli. - È lassù il comandante Churchill? - L'abbiam
di marina, di statura alta, con lunghi baffi rossi.  Yanez  si arrestò. - Toh! un bianco! - esclamò il luogotenente
- disse l'ufficiale, alzandosi e muovendogli incontro.  Yanez  estrasse la lettera dal rajah e la porse all'inglese il
la testa. - Il thug sonnecchia - disse. - Entriamo, milord.  Yanez  provò un brivido, non già perché avesse paura dello
vuoi? - chiese. - Un signore vuol vederti. L'indiano guardò  Yanez  che stava qualche passo indietro a Churchill. Un sorriso
una belva forse? - chiese. - Che ... Si arrestò e trasalì.  Yanez  che, come si disse, stava dietro al luogotenente, gli aveva
- Se io alzo un braccio, scaricami in petto le tue pistole.  Yanez  s'avvicinò al letto di foglie e si curvò sull'indiano. -
diavolo! Usciamo, luogotenente. Il marinaio aprì la porta.  Yanez  ne approfittò per volgersi indietro e fare a Tremal-Naik un
mossa fulminea rinserravano come entro un cerchio Sandokan,  Yanez  e Tremal-Naik, puntando le carabine in tutte le direzioni.
minuto, senza parlare, anzi quasi senza respirare, poi  Yanez  ruppe pel primo il silenzio. - Possiamo esserci ingannati,
la pietra la quale misurava quasi un metro quadrato.  Yanez  e Sandokan si curvarono subito sul foro e scorsero una
sua e che si accontenterà di sole colazioni. - Così dicendo  Yanez  prese ad un dayaco una torcia, armò una pistola e scese
le solite incarnazioni del dio conservatore. Gli occhi di  Yanez  si erano subito fissati su un dado di pietra sormontato da
e vedendo soprattutto quella grossa moneta d'oro, che  Yanez  gli porgeva, come se fosse una semplice rupia, gli indiani
il capo, confuso - è proprio vero quanto hai affermato? -  Yanez  fece segno ad uno dei sei malesi, che reggeva sulle braccia
sospesi al di sopra delle porte. - Finalmente, - mormorò  Yanez  traendo flemmaticamente una sigaretta dal suo portasigari
- È vero che tu hai trovato la pietra di Salagraman? -  Yanez  gettò via la sigaretta, lanciò quasi sul naso dell'indiano
di picche e di scimitarre. Il ministro fece attraversare a  Yanez  ed alla sua scorta una di quelle gallerie, poi aprì una
Ecco il mylord inglese. - Il sovrano si era alzato, mentre  Yanez  si toglieva il cappello. I due uomini si guardarono per
Uno dei suoi cortigiani udendo quelle parole portò subito a  Yanez  una sedia dorata, facendolo sedere dinanzi alla
piattelli con gelati e pasticcini dolci. Il principe e  Yanez  furono i primi serviti, poi i ministri, quindi i malesi
- Io essere qui venuto a cacciare le bâg - rispose  Yanez  - perché io essere molto grande cacciatore e non avere
La pietra di Salagraman è per noi un tesoro impagabile. -  Yanez  stette un momento silenzioso, fingendo di pensare, poi
- Ieri sera non ve n'erano tanti intorno a noi.  Yanez  stava per chiedergli qualche cosa, quando un secondo colpo
pezzi d'artiglieria e molte spingarde sparassero insieme.  Yanez  era diventato pallido e nervosissimo. Passeggiava intorno
- Hanno vinto o sono stati schiacciati? - si chiese  Yanez  che si sentiva bagnare la fronte di sudore. Ad un tratto
con tale intensità che la torre tremò dalla base alla cima.  Yanez  aveva mandato un grido, mentre Tremal-Naik e Darma erano
- La mia Marianna deve essere saltata in aria, - rispose  Yanez  con voce rotta. - Poveri i miei uomini! Un dolore intenso
- All'armi! E subito dopo rimbombarono alcuni spari.  Yanez  e Tremal-Naik si erano precipitati verso la piattaforma più
... preparatevi alla resistenza. - Ah! vengono! - esclamò  Yanez  con voce terribile. - Vendicheremo i nostri morti!
fanciulli che forse gli davano noia. - Per Giove! - esclamò  Yanez  inorridito. - Eh! Sahib! Sindhia è fratello di Bitor, il
Dunque? - chiesero ad una voce. - Tutto va bene, - rispose  Yanez  ridendo. - Il rajah è mio amico. - Poi estraendo una
cadere a pezzi le due vele di giunchi, togliendo così a  Yanez  ogni speranza di poter raggiungere l'isola che si trovava
il pellegrino e stava per fracassargli il cranio, quando  Yanez  gli trattenne il braccio. - È più prezioso vivo che morto,
sul fianco squarciato, minacciando di rovesciarsi.  Yanez  ed i suoi compagni saltarono sul praho, mentre una delle
con gallone, attendeva sulla piattaforma superiore.  Yanez  pel primo balzò sui gradini e salì rapidamente, dicendo al
- Ho l'onore di parlare al comandante? - Sì, signore ... -  Yanez  de Gomera, - rispose il portoghese. Il comandante aveva
portoghese. Il comandante aveva fatto un soprassalto. Prese  Yanez  per una mano, traendolo sulla tolda per lasciare il passo
e si mise a guardarlo con viva curiosità, ripetendo: -  Yanez  de Gomera! Questo nome non mi è nuovo, signore. By God!
portare una colazione fredda nel salotto poppiero e invitò  Yanez  a dare l'assalto. - Possiamo discorrere anche mangiando e
indovinare. - A Sarawak per cercare di vendere questa nave.  Yanez  si era alzato, in preda ad una visibile commozione. - Voi
americano che filava come una rondine marina o poco meno?  Yanez  ne era entusiasmato. - È un fulmine! - aveva detto ad Harry
con vivo interesse. Il prigioniero udendo la voce di  Yanez  aveva trasalito, poi aveva alzato il capo, fissandolo con
io sono un suo fedele suddito. - Passa. Kammamuri raggiunse  Yanez  che aveva continuata la sua via, mentre le due spie
la corrente. Fatti ottocento passi, riguadagnò la riva.  Yanez  e il maharatto discesero e stettero in ascolto
di Mompracem non temono i cani del rajah. - Capitano  Yanez  - disse un altro, - se incontrate una di quelle spie,
l'uno dall'altro un buon palmo, e i piedi del povero  Yanez  non riuscivano a trovare uno stabile appoggio. - Ma questa
- chiese Sandokan. - Molte novità, fratello mio - rispose  Yanez  sedendosi. - Ma dimmi, innanzitutto, dov'è la povera Ada,
pensieroso. - Dunque tu sei amico del rajah - disse, quando  Yanez  ebbe terminato. - Amico intimo, fratello mio. - Non ha
il portoghese, arrestandosi. - Una e forse grave, signor  Yanez  - disse il maharatto. - Un pirata è tornato or ora al campo
gli augurerò buon viaggio. - Aspettate un po', signor  Yanez  - disse il maharatto. - Il pirata ha detto che quel vecchio
in una specie di caserma. - Fammi compagnia, - aveva detto  Yanez  al maggiordomo, sedendosi. - Io! ... Con voi, mylord! -
- È vero che i commedianti sono qui, nel palazzo? - chiese  Yanez  assaggiando le vivande. - Sì, mylord. - Conosci il capo
compagnia? - È mio amico anzi, mylord. - Benissimo, - disse  Yanez  versandosi un bicchiere di birra e tracannandola d'un colpo
Dove si terrà lo spettacolo? - Nel cortile interno. -  Yanez  si rovesciò nella poltroncina di bambù e guardò per qualche
Si alzò precipitosamente e scomparve. - Ah! Ah! - fece  Yanez  ridendo. - Mio caro rajah voglio prepararti un tiro birbone
durò una buona mezz'ora e terminò con una chiamata di  Yanez  del capo della scorta malese. - Da' a quest'uomo
di bronzo, sahib - rispose il calicaren. Quando fu solo  Yanez  si gettò sul magnifico letto, tutto dorato con intarsi di
svegliò dopo un paio d'ore. - Sei tu, chitmudgar? - chiese  Yanez  balzando giù dal letto. - Sì, mylord. - Che cosa si vuole
appoggiata al tavolo, un po' meditabondo. Vedendo entrare  Yanez  si rizzò di colpo squadrandolo rapidamente, poi fece un
da me. - Chiedervi, da parte del rajah, una spiegazione. -  Yanez  aggrottò impercettibilmente la fronte e guardò attentamente
il greco. - Per ... - Andarvene? - Aho! - Ottomila. -  Yanez  lo guardò senza rispondere. - Diecimila, - disse il greco
una riparazione colle armi. - Il greco rimase interdetto.  Yanez  dal canto suo levò una sigaretta da una tasca e l'accese
un mylord od un volgare avventuriero. - Questa volta fu  Yanez  che impallidì. La sua destra piombò sulla spalla sinistra
ai servigi del rajah di Sarawak. - Che cosa avete da dirmi?  Yanez  accennò Tremal-Naik e Darma che stavano immobili, in piedi,
che mi assenti qualche minuto. - Toh! Toh! - mormorò  Yanez  fra i denti. - Li tratta più da ospiti che come
Il capitano aveva aperta una porta laterale e introdusse  Yanez  in un elegante gabinetto ammobiliato all'indiana, con
- Fatalità del destino, - disse poi, come parlando fra sè.  Yanez  lo osservava attentamente, pensando: - Che diavolo ... che
capitano. - A Kohong si crede che la Tigre della Malesia e  Yanez  sappiano dove si trova ancorata e non si dubita che da un
il fortino? - Non posso rispondere a questa domanda.  Yanez  finse di approvare con un gesto. Sir Moreland fece cenno ai
Malesia non mi arrestino. Tuttavia ho fiducia di vincerli.  Yanez  sbozzò un sorrisetto ironico. - Ve l'auguro, capitano, -
Quattro pirati formarono l'avanguardia, dietro si misero  Yanez  e Tremal-Naik, poi Darma col capitano a qualche distanza,
pareva che si fosse calmata in causa forse del riflusso.  Yanez  taceva, ma scambiava di quando in quando uno sguardo con
mezzo alle piantagioni e, siccome il sentiero era stretto,  Yanez  ne approfittò per distanziare il capitano. - Sii pronto a
Sambigliong anzi si era messo dietro a quest'ultimo. Appena  Yanez  vide la scialuppa a galleggiare, s'accostò a sir Moreland
lasciate le gambe libere, fece atto di scagliarsi su  Yanez  che lo guardava, sorridendo silenziosamente. - Che cosa
aggressione? - gridò, pallido d'ira. - Chi siete voi?  Yanez  si levò l'elmetto e salutandolo ironicamente, gli rispose:
del mio amico, la Tigre della Malesia. - Chi siete voi? -  Yanez  de Gomera, sir Moreland. La sorpresa fu tale, che il
siano avvenute delle novità durante la mia assenza, - disse  Yanez  a Tremal-Naik che lo interrogava. - Da un praho che veniva
momento in cui la nave sarebbe mancata sotto i loro piedi.  Yanez  aveva assunto il comando della barcaccia che era stata
gravemente ferito, avendo la giubba inzuppata di sangue.  Yanez  fortunatamente non aveva riportata alcuna lesione nello
- È qui, nella baleniera. L'abbiamo salvato per miracolo.  Yanez  si alzò senza aver bisogno dell'aiuto del dayako. Il
al fianco deve essere grave. - Chi l'ha colpito? - chiese  Yanez  con ansietà. - Tu, Sambigliong? - Io! No, signor Yanez, è
e colle dovute precauzioni salirono la scala, seguìti da  Yanez  e da quattordici marinai dell'incrociatore, i soli
Darma e Surama, poi seguì i marinai nel quadro, insieme a  Yanez  e a Tremal-Naik. Il medico di bordo, un americano che, come
bottigliette, Sandokan rifece lentamente le scale, con  Yanez  e Tremal-Naik, rimontando in coperta. Darma che li
Darma raggiunse Surama che si era un po' scostata, mentre  Yanez  s'accostava a Sandokan che stava parlando animatamente con
dove volgerai le tue imprese? - chiese Tremal-Naik. - Io e  Yanez  abbiamo già formato il nostro piano di guerra, - rispose
Approvate questa mia idea? - Sì, - risposero ad una voce  Yanez  e Tremal-Naik. - Ho però un altro progetto, - continuò
della guardia del rajah, da dieci indiani disarmati e da  Yanez  che non aveva né le mani né le gambe legate. Sandokan,
sé. - Signore - disse in quell'istante una voce. Sandokan e  Yanez  si volsero. James Brooke stava loro dinanzi, calmo, ma un
mormorò. - Lo sento. - Che cos'hai, Sandokan? - gli chiese  Yanez  avvicinandosi. - Mi sembri inquieto. - Ho un triste
quanti anni prima, dagli abitanti della foresta. Sandokan e  Yanez  con dieci dei più coraggiosi tigrotti aprivano la marcia
la via, improvvisamente si arrestava armando il fucile.  Yanez  e Sandokan s'affrettarono a raggiungerlo. - Non muovetevi -
da rodere. - Il mare è a cinquecento passi dall'isolotto,  Yanez  - disse Sandokan, - e una nave può bombardare il fortino. -
s'avvicinerà alla baia senza il mio permesso. Sandokan,  Yanez  e gli altri scesero verso la baia, le cui sponde erano
- disse Yanez. - E hanno lasciato qui la scialuppa! ...  Yanez  ... ho il cuore che mi batte forte ... temo una disgrazia.
terribile! - Taci! - Ancora un rumore? ... - Sì, capitano  Yanez  - confermarono i pirati impugnando le armi. Si vedevano i
accanto all'indiano che non dava ancora segno di vita.  Yanez  si accese una sigaretta e si sdraiò vicino a lui. - Ci
Come mi trovo qui? Ho dormito io? - Per Bacco! - esclamò  Yanez  ridendo. - Non vi ricordate di quella pillola che vi diedi
... - Ringraziate quest'uomo, Tremal-Naik - disse  Yanez  additandogli Sandokan che, con le braccia incrociate sul
vero? - No, Kammamuri, mai più. - Vivremo assieme al signor  Yanez  e alla Tigre della Malesia. Quali nobili uomini, padrone!
- Aiuto! grazia! Mi raggiungono ... grazia, signore!  Yanez  fece cenno a Sambigliong di ritirare un po' la fune,
- disse Tangusa guardando il malese. - Fors'anche prima.  Yanez  sciolse le corde che stringevano le mani del prigioniero e
andò ad appoggiarsi all'imbarcadero ai cui pali fu legato.  Yanez  era salito sulla murata, per accertarsi meglio che nessun
crederlo. Volete che vada ad accertarmi delle loro forze? -  Yanez  lo guardò con diffidenza. - Sospettate di me, è vero? -
in mezzo ai zenzeri che erano abbastanza alti per coprirli.  Yanez  si era gettata la carabina a tracolla, ed aveva sfoderata
mezzo alle spine? - Vi guido io. - Siete pronti? - chiese  Yanez  rivolgendosi ai pirati. - Pronti tutti, capitano. -
amici! Aprite la porta! - Ohe, amico Tremal-Naik, - gridò  Yanez  con voce giuliva. - Non abbiamo affatto bisogno del piombo
- Sono uomini capaci di difendere il mio veliero, - disse  Yanez  che se n'era accorto. - Sono molti i dayaki, più di quanti
briccone. - Io? Mai! - Non sai nemmeno tu chi è? - chiese  Yanez  al colmo dello stupore. - No, - rispose Tremal-Naik. - Io
- Gettalo fuori. - Che potesse essere qualche thug.  Yanez  invece di accogliere quelle parole con un sorriso, come
per sfuggire quel grave pericolo gli era stata tagliata.  Yanez  invece, aveva ascoltato il malese e il nemico che lo
dei dayaki. - Siamo presi! - Ci hanno tagliata la ritirata!  Yanez  era accorso, immaginandosi che cos'era accaduto. - Un'altra
mettere in acqua l'altra scialuppa? - chiese Sambigliong.  Yanez  non rispose. Ritto sulla prora, colle mani strette sulla
e gli occhi dilatati pel terrore, - noi ci arrostiamo.  Yanez  alzò le spalle. - Non posso fare nulla io, - rispose poi,
rimbombarono sul fiume, accompagnate da clamori assordanti.  Yanez  si era alzato. - Come diventano noiosi questi dayaki! -
nudi, cacciarsi fra le fiamme per sparare più da vicino.  Yanez  si era fatto torvo in viso. Una bella collera bianca si
ad una precipitosa ritirata. - Non si scorgono più, - disse  Yanez  al meticcio, che osservava le due rive sulle quali
con un lampo di terrore. - Come stai, amico? - gli chiese  Yanez  con accento un po' ironico. - Mentre noi combattevamo
pistola è carica, - rispose l'intendente di Tremal-Naik.  Yanez  uscì dal quadro e salì sul ponte, mentre il meticcio
- disse il rajah. - Io ascoltarti, Altezza, - disse  Yanez  avvicinandosi. - Tu mi hai detto di esseri recato nella
mi hai detto. - Moltissimo. - Vuoi provarti a ucciderla? -  Yanez  con non poca sorpresa del rajah non aveva risposto. I suoi
uomini. Lasciami andare ora: curare molto mie armi buone. -  Yanez  si era alzato facendo al principe un profondo inchino. -
canto loro, avevano alzato le carabine salutando il rajah.  Yanez  attraversò a passi lenti la sala, accompagnato da due
... Muoio! ... - risponde il dignitario con voce fioca.  Yanez  che non capisce nulla di quel colpo di scena, getta uno
stato quello avvelenato. - Dov'è quel bicchiere, mylord? -  Yanez  si curvò per raccoglierlo, ed un'esclamazione di collera
sua qualità di primo favorito, stava per seguirlo, quando  Yanez  fu pronto a trattenerlo. - Ho da dirvi una parola, signor
- Il greco alzò le spalle e se ne andò frettolosamente.  Yanez  non credette opportuno trattenerlo. Si sfogò con un "va' al
- salvami. Noi domani saremo tutti morti. - Chi? - chiese  Yanez  sorpreso. - Io ed i miei artisti. - Perché? - In causa
necessario disponi di me. - Non occorre: corri invece. -  Yanez  salì la scala ed entrò nel suo appartamento dove lo
Sicché si cercava di avvelenare te? - Così pare, - rispose  Yanez  flemmaticamente. - E non hai alcun sospetto? - Chi credi
- Il maggiordomo fece un profondo inchino e si ritirò.  Yanez  vuotò un altro bicchiere, accese una sigaretta e si
 Yanez  vuotò un bicchierone di quella pessima birra, non senza
del mio re, - disse il ministro, prendendo il manilla.  Yanez  gli porse uno zolfanello, accese anche il proprio sigaro,
ventesima volta aveva chiusi e riaperti gli occhi, guardò  Yanez  come trasognato, poi si lasciò sfuggire dalle labbra il
appena ebbe toccato il suolo. - Aspettate me, ora, - disse  Yanez  a bassa voce. Spense la lampada, s'aggrappò alla corda ed
ruotabile. Il ministro fu deposto su un materasso,  Yanez  e Sandokan vi si sedettero presso e, mentre i loro
casa, - disse Sandokan al cocchiere. Poi, volgendosi verso  Yanez  che stava accendendo una sigaretta, gli chiese: - Parlerai
pagoda. - Conduci il carro nel nascondiglio, - proseguì  Yanez  volgendosi verso il conduttore. - Quattro uomini rimangano
dea delle lingue e dell'armonia. - Fermatevi qui, - disse  Yanez  a coloro che lo accompagnavano. - Tenete pronte le
che erano fortemente chiusi. - Presto, - disse Sandokan.  Yanez  versò nella bocca di Kaksa Pharaum il contenuto del
su Yanez. - Amate troppo il riposo, Eccellenza, - disse  Yanez  ironicamente. - Come fanno i vostri servi a svegliarvi? Vi
ne bevo anch'io. È eccellente. - Più tardi: parlate. -  Yanez  vuotò la sua tazza, accese la sigaretta, poi, appoggiando
barcollò da babordo a tribordo. - Povera Perla! - esclamò  Yanez  che provò una stretta al cuore - Da dove venivate? - chiese
dal Sultano del Borneo. - Ma allora voi siete ... ? -  Yanez  Gomera y Marhanhao, capitano di S.M. Cattolica il Re del
il capitano e l'equipaggio. L'ufficiale presentò  Yanez  al capitano del vascello, un bell'uomo sulla quarantina con
Orango Kahaian fratello del sultano di Varauni - disse  Yanez  presentando Sandokan. Il capitano strinse con entusiasmo la
- Nel frapponte, se non vi spiace. - Grazie, capitano.  Yanez  e Sandokan seguirono l'ufficiale che li condusse in una
il pranzo. - Ebbene, fratellino mio, come va? - chiese  Yanez  quando furono soli. - Va tutto a gonfie vele - rispose
stato colpito da una pila elettrica. Balzò dal letto. -  Yanez  - esclamò. - Fratello - rispose il portoghese. La Tigre
timone che fino allora aveva tenuta e si era accostato a  Yanez  con un fare sospettoso che tradiva una coscienza poco
malese con aria imbarazzata. - Che cosa vuoi dire? - chiese  Yanez  che forse, per la prima volta in vita sua, pareva avesse
il malese, aiutato da due marinai, scendeva nel quadro,  Yanez  aveva rivolto la sua attenzione verso lo sbocco del fiume
era a sua volta alzato, guardando con profonda ansietà ora  Yanez  ed ora Sandokan. - Chi siete voi, dunque? - chiese
tremito nervoso, credette opportuno di non rifiutarsi.  Yanez  si raccolse un momento, poi, fissando il disgraziato
paralizzata. - Mi avete capito, Eccellenza? - chiese  Yanez  un po' minaccioso. - La pietra ... di Salagraman! -
nascosta? - Perché quella pietra mi occorre, - rispose  Yanez  audacemente. - Kaksa Pharaum mandò una specie di ruggito. -
sarebbe la fine dell'Assam? - Chi lo ha detto? - chiese  Yanez  ironicamente. - Lo hanno affermato i gurus. - Il portoghese
di Karia la nascondano. - Ah! Non vuoi dirmelo, - disse  Yanez  cambiando tono. - La vedremo! - In quel momento si udì ad
eccomi pronto ad aiutarvi. - Le destre di Sandokan e di  Yanez  si erano tese verso il nuovo venuto, il quale le aveva
capo. - E tua figlia Darma? - avevano chiesto ad una voce  Yanez  e Sandokan. - È in viaggio per l'Europa, amici - rispose
prima di lasciarsi prendere. - Per Giove! - esclamò  Yanez  che li osservava attentamente dall'alto della cinta, - sono
fatto rotolare dinanzi al mirim per rinforzare la trincea.  Yanez  guardò attentamente nella direzione indicata, poi, tratto
dei malesi e dei dayaki e anche i suoi lineamenti, che  Yanez  distingueva benissimo, erano molto più fini e più perfetti
fra i gruppi formati dalle sciabole. Vedendo quelle teste,  Yanez  aveva fatto un gesto d'ira, a malapena represso. -
- Si preparano all'attacco? - chiese Tremal-Naik a  Yanez  che aveva puntato nuovamente il binocolo. - No: vedo un
più gran furbo che viva sotto la cappa del cielo, - disse  Yanez  a Tremal-Naik, quando i due parlamentari si furono
la penetrazione delle palle della mia carabina? - chiese  Yanez  beffardemente. - Egli si propone di eseguire dinanzi ai
bene: aspetterò che gettino a voi i loro fucili, - rispose  Yanez  col suo sorrisetto ironico. Non era trascorso un quarto
fatto ritorno per la seconda volta all'accampamento, quando  Yanez  e Tremal-Naik, che non avevano abbandonato il terrazzo,
lunga il doppio. - Preparano il letto del braciere, - disse  Yanez  a Tremal-Naik che lo interrogava. Ripartiti i due
sua vittima, e anche non sempre. L'urlo rauco udito da  Yanez  e dai suoi compagni annunciava che la kala-bâgh si era già
zitti. - S'avvicina? - chiesero ad una voce Sandokan e  Yanez  prendendo le carabine e sdraiandosi al suolo. - Non so, ho
nel suo corpo una delle sette anime di Kalì - disse  Yanez  sforzandosi di sorridere. - Non ho mai veduto una tigre
questa sera. - Prendiamo posizione, - disse Sandokan. - Tu  Yanez  collocati alla mia destra a quindici o venti passi di
attraverso alla jungla, sperando di sorprenderli. Mentre  Yanez  e Tremal-Naik stavano stesi bocconi, Sandokan si era messo
sottrarsi completamente ad un certo senso d'irrequietezza.  Yanez  masticava nervosamente la sua sigaretta che aveva lasciata
spia, - sussurrò il pirata. - Purché non piombi invece su  Yanez  e su Tremal-Naik, che mi pare non si siano ancora accorti
e presero posto sui loro elefanti. - All right! - comandò  Yanez  quando vide che tutti erano pronti. I tre pachidermi si
latrando a piena gola. Percorsi quindici passi,  Yanez  si fermò e togliendosi colla sinistra il cappello, disse
fece un nuovo tentativo per alzarsi ed infatti vi riuscì.  Yanez  però l'aveva ormai presa di mira. Due colpi di carabina
fedele ... di Suyodhana ... - E quel Sindhya? - insistette  Yanez  che vedeva l'indiano girare gli occhi e respirare sempre
aveva avuto il suo romanzo, come un mortale qualunque?  Yanez  si era curvato sull'indiano, per chiedergli maggiori
signor de Gomera, - disse l'americano, rivolgendosi a  Yanez  che pareva assai preoccupato e pensieroso. - Pare che non
gli occhi del marinaio di guardia, - disse l'americano.  Yanez  aveva fatto un gesto di collera. - Morto, portando nella
che si propagò sul mare rumoreggiando sinistramente.  Yanez  aveva interrotta bruscamente la sua passeggiata, mentre
direzione di Mompracem, si combatteva un'aspra battaglia.  Yanez  e l'americano si erano slanciati sul ponte di comando,
isole malesi, tengono il posto dei tronchilichi americani.  Yanez  ed i suoi uomini, dopo essere rimasti qualche tempo in
ancora giunti in quei dintorni. Appena calato il sole,  Yanez  fece subito i preparativi della partenza. Vi erano ancora a
dal suolo. - Si direbbe che minaccia un uragano, - disse  Yanez  che respirava con grande fatica. - E scoppierà presto,
essere state le bande dei dayaki a metterli in rotta.  Yanez  e i suoi uomini affrettavano il passo, temendo di venire
di vedersi rovinare addosso quei mostruosi animali. Anche  Yanez  appariva preoccupato. Avevano raggiunta una macchia formata
pareva volessero scagliarsi verso gli alberi della canfora,  Yanez  stava per far eseguire una scarica, quando vide dei punti
perseguitati dai dayaki. - Che siano cacciatori? - chiese  Yanez  quando il fragore si perdette in lontananza. - Che
c'è? - Vedo dei fuochi brillare laggiù! - esclamò Tangusa.  Yanez  aguzzò gli sguardi e attraverso uno squarcio delle piante,
trova dinanzi a noi, signore. - Attraversiamolo, - rispose  Yanez  risolutamente, - e piombiamo sugli assedianti a passo di
dato l'allarme prima che scomparissero sotto i boschi.  Yanez  e Tremal-Naik con un solo sguardo si persuasero che non era
sotto le gigantesche piante durò una buona ora, poi  Yanez  e Tremal-Naik, avendo trovato una macchia foltissima,
valletta, - terremo duro a lungo. - Sì, mio bravo, - disse  Yanez  con voce commossa. - Appena udrai a tuonare le nostre
colpire la fanciulla. - Arrivederci presto! - gridarono  Yanez  e Tremal-Naik, slanciandosi dietro ai cavalli che si erano
Erano in venti, avendone distaccati otto per scortare  Yanez  e Tremal-Naik, tutti ben armati e ben provvisti di
mentre una seconda scarica rumoreggiava verso la costa.  Yanez  doveva avere molta premura. Il drappello con una corsa
su dei pali. Al di là rumoreggiava il mare. - Signor  Yanez  - gridarono Sambigliong e Kammamuri, vedendo dei piccoli
sulla riva. - E gli altri? - chiesero a una voce  Yanez  e Tremal-Naik. - Tutti morti, - rispose Kammamuri con voce
po' più grosso e portava per armamento un lilà; quello di  Yanez  invece non aveva che una vecchia spingarda collocata su un
lavorava tenacemente e con buona fortuna a liberare Surama,  Yanez  si riposava, almeno apparentemente, alla corte del rajah,
della caccia spetterà esclusivamente a me. - Oh! - fece  Yanez  incrociando le braccia. - Ed a me che cosa spetta? - Di
il bestione però. - Lascia fare ai seikki, mylord. -  Yanez  salì su uno dei due elefanti, molto di cattivo umore ed un
- È questo il luogo che il rinoceronte frequenta? - chiese  Yanez  al cornac che stava a cavalcioni dell'elefante. - Sì,
formate con frasche e coperte da rami ancora verdeggianti.  Yanez  senza occuparsi dell'alto ufficiale, scelse la più comoda e
aspettavano che l'ordine del gran cacciatore per servire.  Yanez  mangiò alla lesta, prese la sua magnifica carabina a doppia
bardato, con staffe corte all'orientale. - Il mio? - chiese  Yanez  all'ufficiale. - Sì mylord, - rispose l'indiano. - Non
a milioni e milioni, proiettando una luce dolcissima.  Yanez  colla sua eterna sigaretta fra le labbra, colla carabina
fece a loro segno di arrestarsi. - Ci siamo? - chiese  Yanez  sottovoce. - Sì, sahib: lo stagno dei coccodrilli è poco
essere di buon umore e sfuggirci, invece di caricarci. -  Yanez  trasmise l'ordine ai seikki poi disse alla guida: - Avresti
qui e tenetevi pronti a montare a cavallo, - disse  Yanez  alla scorta. - Se io manco aprite il fuoco e mirate bene.
il niff-niff del rinoceronte. - Si è svegliato - sussurrò  Yanez  mettendosi rapidamente la carabina alla spalla. - Che si
quantunque dovesse aver ricevuto qualche palla, poiché  Yanez  non mancava mai ai suoi colpi, caricava all'impazzata
stato il primo a scappare, senza perdere tempo a far fuoco.  Yanez  aveva fatto fare al suo nero destriero un salto terribile
di guerra: niff-niff! ... Se gli altri erano scappati,  Yanez  era rimasto sul luogo della caccia e non per volontà sua,
uscivano insieme getti di sangue, intestini e polmoni.  Yanez  che aveva ricuperata prontamente la sua calma, appena
guardando in aria, colla bocca aperta. Era il momento che  Yanez  aspettava. Il secondo colpo di carabina partì colpendo
dei fichi schiantandone parecchi. - Per Giove! - esclamò  Yanez  ricaricando l'arma. - Per questi animali ci vorrebbe una
e di grosso calibro. - Era tempo che tu morissi! - esclamò  Yanez  lasciandosi scivolare giù da uno di quegli innumerevoli
sventrasse. No, mio caro, anche questa t'è andata a vuoto.  Yanez  ha la pelle più dura di quello che tu credi e, devo dirlo,
seguìti dall'ufficiale del rajah. - Ecco fatto, - disse  Yanez  con una certa ironia, guardando l'indiano. - Come vedi la
dal vecchio indiano, fece cenno a uno di loro di smontare.  Yanez  stava per montare in sella quando un'improvvisa agitazione
dalle grida: - Lo jungli-kudgia! ... Lo jungli-kudgia! -  Yanez  udendo dietro di sé aprirsi i cespugli si voltò
l'ufficiale del rajah. - Andate tutti al diavolo! - gridò  Yanez  che perdeva la pazienza. - Temo, mylord che tu dovrai fare
onde essere più pronti ad ogni chiamata del loro signore.  Yanez  affidò a loro i cavalli e salì nel suo appartamento
importanti spiegazioni. - Sono ai tuoi ordini, sahib. -  Yanez  si sbarazzò della carabina, mandò i suoi malesi a
per istinto non meno diffidenti del loro padrone. Quando  Yanez  udì squillare nell'ampio cortile i baunk, che sono specie
spettatori che erano accorsi all'invito del rajah.  Yanez  dopo d'aver dato un rapido sguardo a tutti quegli invitati,
e dare ordini. - Che cosa può essere successo? - si chiese  Yanez  a cui non era sfuggito quel tramestìo. - Che sia scoppiata
della guardia si diresse verso il divano ch'egli occupava.  Yanez  vedendolo accostarsi, provò una stretta al cuore. Gli era
di condurti senza indugio da lui. - Ti seguo - rispose  Yanez  forzandosi a mostrarsi tranquillo. I malesi che stavano
qui. È l'ordine che ho ricevuto. - Rimanete pure, - disse  Yanez  volgendosi verso i malesi. Fece colla mano un gesto che
delle due parti che si aprivano ai due lati del trono, e  Yanez  si trovò in una saletta ammobigliata con molto gusto, con
con sé che un ministro e due ufficiali della sua guardia.  Yanez  comprese di primo acchito, dall'espressione alterata del
buon umore. - Che cosa desiderate, Altezza, da me? - chiese  Yanez  fermandosi a due passi dal principe. - Vi è qualche altra
Altezza? - Perché potresti essere tu la selvaggina. -  Yanez  con uno sforzo prodigioso trattenne un sussulto, poi
palazzo dinanzi la vecchia pagoda di Tabri. - Ah! - fece  Yanez  tentando di sorridere. - Chi è stato quell'imbecille che vi
la tua donna non te n'abbia mai parlato. - Chi? - chiese  Yanez  con impeto. - Quella che chiamano la principessa. - Quella
È una infamia codesta! - L'ha confessato ella stessa. -  Yanez  portò ambo le mani alla fascia dove teneva nascoste le
fanciulla? - L'abbiamo fatta rapire. - Miserabili! - tuonò  Yanez  con accento terribile. - Chi vi ha dato il permesso? - Il
limitandosi ad aggrottare la fronte. - Altezza, - rispose  Yanez  con rabbia concentrata, - voi avete agito non come un
ti risponderò invitandoti a deporre le armi. - Io! - gridò  Yanez  balzando indietro. - Tu, mylord, devi averne sotto la tua
Allora sarò costretto a fartele togliere colla violenza. -  Yanez  incrociò le braccia sul petto e guardandolo fisso con tono
due porte della sala degli elefanti. - Dunque? - chiese  Yanez  vedendo che il principe non si decideva a riprendere la
si preparasse a far fuoco dietro le loro spalle.  Yanez  approfittò di quella confusione per chiudere le due piccole
voce imperiosa che gridava: - Aprite, ordine del rajah! -  Yanez  che stava dirigendosi già verso il portone di bronzo,
l'ultima - rispose Yanez. La voce non si fece più udire.  Yanez  s'accostò alla porta di bronzo che metteva sul cortile e si
per intralciare il passo all'elefante che per arrestarlo.  Yanez  però era sicuro di abbatterlo a colpi di carabina, prima
impossibile a danzarsi. - Che festa è mai questa? - chiese  Yanez  ridendo. - Se una delle nostre signore d'Europa la vedesse,
quasi subito. - Aspettatemi qui, milord - disse il rajah.  Yanez  non rispose né si mosse. Quel grido, che forse non udiva
fosse stato necessario. In quel momento rientrò il rajah.  Yanez  vide subito che una ruga gli solcava la fronte. Trasalì e
oltre, mettendosi a discorrere con uno degli invitati.  Yanez  invece rimase lì, seguendolo con uno sguardo inquieto. -
indietro e guardare all'intorno come se cercasse qualcuno.  Yanez  tornò a trasalire. - Cerca me - disse. - Ebbene, mio caro
- Sì, perché lo cercò per i boschi. - Grazie, amico - disse  Yanez  mettendogli in mano una rupia. Uscì dalla sala e si diresse
precipitò verso il tavolo e impugnò le pistole dicendo: -  Yanez  non ucciderà lo zio di Marianna Guillonk, ma difenderà la
- Solo, milord, e senz'armi. - Entrate, Altezza - disse  Yanez  con accento ironico. Si mise le pistole alla cintura,
non fu ingrato verso i suoi alleati: offrì a Sandokan, a  Yanez  e a Tremal-Naik onori e ricchezze, pregandoli di rimanere
in India, portando con sé preziosi regali e Sandokan e  Yanez  s'imbarcavano con le loro bande per far ritorno nella loro
di pelle di bufalo di forma quadrata. - Bei tipi, - disse  Yanez  colla sua solita calma. - Sono molti, signore. - Ouff! Un
fatto altro danno che quello di forare il contro fiocco che  Yanez  non aveva fatto ammainare. - Quei bricconi tirano come i
pezzo di caccia che era già puntato. - Dov'è quel briccone?  Yanez  aveva attraversata rapidamente la tolda, in preda ad una
precipitato giù per la scaletta, impugnando una pistola.  Yanez  lo aveva subito seguìto mentre i due cannoni da caccia
incatramata accesa. - Che cosa facevi, miserabile? - urlò  Yanez  precipitandosi a sua volta sul malese che tentava di
era stato fracassato di colpo da una palla tiratagli da  Yanez  e le sue murate erano state ridotte in così cattivo stato,
maltrattato, ma al terzo colpo di cannone sparato da  Yanez  le scialuppe erano già quasi sotto. - Impugnate i parangs e
alle sartie, ai paterazzi ed alla dolfiniera del bompresso.  Yanez  aveva impugnata una scimitarra e si era messo in mezzo ai
urla di vittoria. - Dentro colle spingarde! - gridò  Yanez  che li aveva lasciati fare. Le quattro bocche da fuoco
a salirlo. - Quanti uomini abbiamo perduto? - chiese  Yanez  a Kickatany, il malese che funzionava da medico a bordo. -
perdere la stima che nutro per voi. Anch'io al signor  Yanez  devo la vita mia e quella di mio padre. L'anglo-indiano
la salutarono cortesemente e l'aiutarono ad imbarcarsi.  Yanez  che era rimasto impassibile, si era accomodato a prora
presi i remi, il quinto si era messo a prora accanto a  Yanez  ed il capo alla barra del timone. Era quest'ultimo un bel
vecchio molto barbuto e molto abbronzato, che ricordava a  Yanez  uno dei quattro consiglieri del governatore. Forse non
bandiera inglese. Aprì la porta ed invitò l'inglese,  Yanez  e Darma ad entrare, poi, mentre i suoi uomini armavano
più alto della loro nave. Pirata! - Io, pirata! - esclamò  Yanez  alzando il pugno. Sir Moreland fu pronto ad intervenire. -
tuo. - E gli animali. - Che vi sono stati pagati, - ribattè  Yanez  che perdeva la sua solita flemma. - Avete ancora in tasca
bene. - Andiamo, - disse il capo, spingendo ruvidamente  Yanez  verso la porta. - La commedia è finita per ora.
la porta, sprangandola al di fuori. Sir Moreland,  Yanez  e Darma, meno spaventati di quanto si potrebbe supporre, si
loro arrivo. - Se il diavolo non ci mette la coda, - disse  Yanez  a Tremal-Naik, - quando la squadra degli alleati ci
considerarci, almeno per ora, fuori di pericolo, - disse  Yanez  a Horward il quale, assieme a Darma, contemplava il
Marianna sia nascosta entro il fiume? - chiese Kammamuri a  Yanez  che esplorava la costa con un cannocchiale. - Il suo
sulla piattaforma del trinchetto. - Fumo dinanzi a noi! ...  Yanez  aveva puntato un cannocchiale nella direzione indicata. Un
essere rimontato molto verso il levante del Sedang, quindi  Yanez  e Sandokan presero il partito d'abbandonare il fuggiasco,
rapidamente. La gran barca a vapore fu calata e Sandokan,  Yanez  e Tremal-Naik, con venti malesi armati, vi entrarono,
si udì una voce a gridare: - Il capitano! ... Sandokan e  Yanez  avevano alzata vivamente la testa, mentre i malesi, per
capitano. - Tu, Sakkadana! - esclamarono ad una voce  Yanez  e Tremal-Naik, riconoscendo in lui il pilota della
minuti dopo  Yanez  e Tremal-Naik, assicuratisi che i dayaki avevano sgombrato
e dal nipote di James Brooke, il nuovo rajah di Sarawak.  Yanez  aveva lasciato cadere un pugno così formidabile sul tavolo,
sul picco le bandiere del rajah. - Tremal-Naik, - disse  Yanez  che si era alzato e che passeggiava nervosamente per la
qui inosservato? - Che cosa? - chiesero ad una voce  Yanez  e Tremal-Naik. - Che il pellegrino che ha fanatizzato i
ad abbatterla. Preferiranno bere il tuo bram, - disse  Yanez  ridendo. - Noi collocheremo nel cortile tutti i vasi che
piano. - Quella non era una tigre di Mompracem, - disse  Yanez  con comica serietà. - Cadranno nel laccio i dayaki. - Non
si ritrasse dietro la palizzata in attesa del nemico. Come  Yanez  aveva preveduto, gli assedianti attratti dai bagliori
assordanti. Si tenevano ormai certi della vittoria. Quando  Yanez  li vide entrare fra gli arbusti, fece dare fuoco alle
pronti a sgozzare i difensori a colpi di kampilang.  Yanez  vedendoli slanciarsi verso gli enormi vasi che formavano
a crepapelle, sordi alle grida e alle minacce dei capi.  Yanez  e Tremal-Naik ridevano allegramente, mentre i loro uomini
- Che l'inferno bruci tutte quelle canaglie, - disse  Yanez  inforcando uno dei quattro cavalli che gli era stato
per raggiungerci. Fuori l'idea. - Invece di rispondere,  Yanez  si era fermato dinanzi ad un palazzo, le cui finestre erano
allegro. Quella trattoria non era così frequentata, come  Yanez  aveva creduto. Si componeva di tre salette, ammobiliate
pistole, pugnali e tarwar assai ricurvi e affilatissimi.  Yanez  li guardò bene in viso, senza degnarli d'un saluto e si
che suonava come una sfida, i quattro kaltani ai quali  Yanez  aveva bevuto l'arak, si erano slanciati contro la tavola
mettendo le mani entro la fascia; ma uno sguardo rapido di  Yanez  lo fermò. Il portoghese era d'altronde un uomo da
e che metti in fuga i miei avventori? - Mylord, - rispose  Yanez  con tutta tranquillità. - Mylord o contadino t'invito a
ma subito indietreggiò fino sulla soglia della porta.  Yanez  aveva impugnate le pistole che aveva deposte sulla tavola e
lasciamolo scappare! È un pazzo! Le guardie! Le guardie! -  Yanez  era scoppiato in una gran risata. - Per Giove! - esclamò. -
l'inglese! - È un ladro! - È un furfante! - È una spia! -  Yanez  guardò intrepidamente quegli energumeni, che facevano gli
alle guardie di ritirarsi, rialzò la tenda ed introdusse  Yanez  in un grazioso gabinetto, illuminato da un globo di vetro
della vecchia birra inglese che, quantunque molto acida,  Yanez  si guardò bene dal non tracannare. Quand'ebbero terminato,
e ambasciatore segreto di S. E. il viceré, - rispose  Yanez  imperturbabilmente. - Domani vi mostrerò i miei documenti.
Essendo però tali squali piuttosto lenti nelle loro mosse,  Yanez  aveva avuto il tempo di lasciarsi calare a picco per
il kriss fra le pinne pettorali. Fatto il colpo,  Yanez  chiuse le gambe lasciandosi portare dalla corrente per
i suoi primi raggi sulle acque del Brahmaputra, quando  Yanez  giunse dinanzi al tempio sotterraneo, sulla cui porta
carne di bue gli indiani. - Mangiamo per ora, - disse  Yanez  - e voi, Eccellenza, rasserenate un po' il vostro viso e
più oscuro in viso, nondimeno non respinse il carri che  Yanez  gli offriva, né una tazza di birra. Mentre mangiavano con
non avevano indugiato a prendere il largo, convinti che  Yanez  se la sarebbe facilmente cavata da sé. Quando la colazione
facilmente cavata da sé. Quando la colazione fu terminata  Yanez  accese, come di consueto, l'eterna sigaretta, mise il
- Il ministro aveva fatto un soprassalto, guardando  Yanez  cogli occhi dilatati dal più intenso stupore. - Volete
il fuoco nelle vene e che un malese penava a frenare.  Yanez  salì al posto del cocchiere, Sandokan e Tremal-Naik di
il mail-cart si trovasse nelle vie centrali di Gauhati.  Yanez  ed i suoi compagni notarono subito un'animazione insolita:
subito usciti dalla casa salutando con un goffo inchino  Yanez  ed i suoi due compagni. - Surama? - chiese brevemente il
coppa di pietra, zampillava altissimo un getto d'acqua.  Yanez  passò sotto il porticato di destra e si fermò dinanzi ad
senz'altro la porta, dicendo: - Entra, sahib: ti aspetta. -  Yanez  ed i suoi compagni si trovarono in un elegantissimo salotto
Ed il merito è tutto del tuo fidanzato, - disse Sandokan. -  Yanez  invecchia ma la sua straordinaria fantasia rimane sempre
in nostra compagnia? - Chiamalo Eccellenza, - disse  Yanez  maliziosamente. - Ah! Scusate, Eccellenza, - disse
depose il suo tondo dinanzi al ministro, mentre entravano  Yanez  e Tremal-Naik. La Tigre della Malesia si era alzata per
che impressionavano perfino la Tigre della Malesia. Anche  Yanez  si era alzato di fronte al ministro. - Parlerai? - gli
sue sofferenze, aveva allungate le mani per afferrarle, ma  Yanez  fu pronto a fermarlo. - Quando mi avrai detto dove si trova
fossimo, non saresti più vivo. - Non posso più resistere! -  Yanez  prese un bicchiere e lo empì lentamente d'acqua. Kaksa
trattava del Re del Mare, bensì della nave inglese attesa.  Yanez  e sir Moreland, tranquillizzati dalla minaccia della
chiusero le loro file attorno a sir Moreland, a  Yanez  ed alla giovane e scesero verso la spiaggia, seguiti dal
tenendosi sotto vapore. Il capitano, il tenente,  Yanez  e Darma s'imbarcarono sulla più grossa scialuppa assieme a
rione. - Ed il fiotto di sangue sarà fatale a tutti! ...  Yanez  si era in quel momento accostato con precipitazione. - sir
tempo, - disse la Tigre della Malesia. - Dobbiamo cercare  Yanez  e Darma. - Speri di trovarli ancora sullo scoglio? - chiese
negli sguardi. - Moreland a bordo di quel legno! Allora  Yanez  ... Darma ... Come possono trovarsi su quella nave? È
e di potervi dare una notizia che gradirete assai. -  Yanez  ... Darma? ... - gridarono ad una voce Sandokan e
volete dire? - Che il comandante vi consegnerà il signor  Yanez  e miss Darma a condizione che voi lasciate tranquilla
profonde preoccupazioni. La seconda scialuppa era giunta.  Yanez  e Darma avevano salito precipitosamente la scala, cadendo
La Tigre della Malesia stava per rispondere, quando  Yanez  lo prevenne. - No, sir Moreland, voi siete libero. Tornate
si scagliassero contro i suoi uomini per massacrarli.  Yanez  indovinò subito ciò che passava nella mente di lui e,
alla povera Ada. Scese la scaletta di poppa assieme con  Yanez  e bussò alla cabina del maharatto. - Chi è? - domandò
i mobili che aveva accumulato dietro la porta ed aprì.  Yanez  e Sandokan entrarono. Il maharatto era armato fino ai
poco prima da un vaso di fiori. Vedendo entrare Sandokan e  Yanez  si alzò di scatto, fissando su di loro uno sguardo che
su di lei, Kammamuri. - Non lascerò il suo fianco.  Yanez  e Sandokan risalirono in coperta. Proprio in quel medesimo
verso sud, un punto rossastro che correva con rapidità.  Yanez  e Sandokan si slanciarono a prua guardando attentamente in
veniva dal largo - Che abbiamo udito male? - Ne dubito  Yanez  - Cosa facciamo? - Ci terremo pronti e avanzeremo con
ma pensieroso, scendeva nella cabina del capitano dove  Yanez  l'aveva preceduto, stendendosi sul lettuccio. Tutta la
e che urlavano e muggivano sui suoi fianchi. Sandokan e  Yanez  avevano dato ordine a Horward di attivare i fuochi, onde
sbattuti contro le murate e talvolta perfino sollevati.  Yanez  e Sandokan pareva che se ne ridessero dei furori
di questo momento di calma relativa, - disse Sandokan a  Yanez  ed a Tremal-Naik. - Le carboniere sono quasi vuote e
all'orizzonte. - Mangalum? - chiese Tremal-Naik a  Yanez  che l'osservava col cannocchiale. - Sì, - rispose il
il suo porticino. - Fra due ore vi giungeremo, - disse  Yanez  all'indiano. Il portoghese non s'ingannava. Non era ancora
La traversata si era compiuta in meno di cinque minuti.  Yanez  che aveva assunto il comando della spedizione, sbarcò per
d'ora. Mentre i malesi ed i dayaki lavoravano febbrilmente,  Yanez  si era seduto sotto la tettoia coll'orologio in mano e la
altri uccelli marini, ben migliori dal lato commestibile.  Yanez  che dirigeva la scialuppa, in meno di mezz'ora sbarcò
testa. - Miss ... aggrappatevi ... siamo qui ... col signor  Yanez  ... vi salveremo. Darma sentendosi afferrare e rialzare,
spaventevole che pareva non avesse più fondo. - Signor  Yanez  ... Sir Moreland! - gridò la giovane. - Dove scendiamo noi?
Era tempo perchè sir Moreland stava per abbandonarsi.  Yanez  aiutò Darma a superare la spiaggia, poi l'anglo-indiano che
a ritirare la spingarda e ad abbandonare quel posto.  Yanez  cominciava ad annoiarsi. Uomo d'azione ed irrequieto,
chiese sul cader del quinto giorno l'indiano, vedendo che  Yanez  appariva più annoiato che mai. - Io credo che nessuna
come chiodi di garofano, per l'abuso del siri e del betel.  Yanez  e Tremal-Naik erano appena saliti sul parapetto, quando
color del rame. - Un attacco ed un uragano? - si chiese  Yanez  che aspirava l'aria che era diventata estremamente secca. -
l'ordine, - rispose l'indiano scendendo precipitosamente.  Yanez  stava per recarsi verso l'angolo della cinta, dove si
- Preferirei un attacco furioso a questa calma, - disse  Yanez  che fumava rabbiosamente un cortado masticandone la punta.
angoli delle cinte gridare: - All'armi! Ecco il nemico!  Yanez  e Tremal-Naik, che si erano coricati sul parapetto, erano
servirsene come di arieti e sfondare i panconi della cinta.  Yanez  e Tremal-Naik, comprendendo che stavano per giuocare la
di bambù per dare la scalata alle terrazze. Alle grida di  Yanez  e di Tremal-Naik, tutti gli uomini del kampong erano
mussulmani delle sabbiose terre dell'Arabia, i pirati di  Yanez  rispondono con non meno entusiasmo: - Viva Mompracem! Largo
d'animo. È finita per tutti. Anche per la graziosa Darma!  Yanez  volta la spingarda in modo che la mitraglia rada il
si era slanciato sulla terrazza, muovendo rapidamente verso  Yanez  e Tremal-Naik. Era anche quello un bel tipo di indiano di
ed i lineamenti fini ad un tempo ed energici. Vedendolo  Yanez  aveva mandato un grido di gioia: - Kammamuri! - Il mio
attendeva  Yanez  ed i prigionieri sulla cima della gradinata, a fianco d'una
da guerra, illuminavano la scala con delle grosse lanterne.  Yanez  pel primo era giunto sulla tolda, tendendo una mano al
nell'interno del quadro. Quando Sandokan, Tremal-Naik e  Yanez  furono in coperta, tutti gli uomini erano ai loro posti di
servizio delle macchine dagli americani rimasti a bordo.  Yanez  e Tremal-Naik, appoggiati alla murata di prora, il cui capo
la coperta rifugiandosi nel quadro di poppa, Sandokan,  Yanez  e Tremal-Naik si ritrassero nella torretta di comando dove
e l'altro uomo bianco. - Ah! Il signor Teotokris! - esclamò  Yanez  quasi distrattamente. - Già, l'altro uomo bianco è sempre
in mano. - Ah! ben felice di vederti, mylord - disse appena  Yanez  entrò seguìto dai malesi. - Ti aspettavo con impazienza. -
- Io essere sempre a disposizione di V. Altezza, - rispose  Yanez  nel suo fantastico inglese. - Siedi presso di me, mylord. -
nel suo fantastico inglese. - Siedi presso di me, mylord. -  Yanez  prese una sedia e la collocò sulla piattaforma, presso
Così desidera il mio favorito. - Benissimo, - rispose  Yanez  con indifferenza. - Tu hai un coraggio meraviglioso,
sai che tutti i miei attori sono fuggiti? - Oh! - fece  Yanez  simulando un meraviglioso stupore. - Fra di loro doveva
e valoroso come il giorno in cui hai ucciso la kala-bâgh. -  Yanez  uscì dalla sala del trono e forse in quel momento appariva
fare colazione. - Subito mylord, - disse il chitmudgar.  Yanez  passò nel salotto, mangiò col suo solito appetito, poi
- il rajah ti aspetta. - Ah! Diavolo! - esclamò  Yanez  stirandosi le membra. - Non mi ricordavo più che il greco
si erano invece alzati in piedi, osservandolo curiosamente.  Yanez  salutò toccandosi con una mano la tesa del cappello, poi
- È degno dei briganti indiani che adorano Kalì, - rispose  Yanez  ironicamente. - Credevo aver da fare con un europeo: ora
la funicella. Ad un tratto un sibilo acuto si fece udire,  Yanez  aveva alzata rapidamente la scimitarra, vibrando un colpo,
Tuttavia il colpo era stato parato. - Traditore! - gridò  Yanez  al greco che ritirava precipitosamente il lazo per
tornava a far girare la funicella. Spiava attentamente  Yanez  sperando di sorprenderlo; il suo avversario però conservava
destinata a riparare l'equipaggio dalle ingiurie del tempo.  Yanez  ed i suoi compagni s'imbarcarono; i malesi ed i dayachi
alle barche del fiume. - Ecco dei guasta affari, - disse  Yanez  a Tremal-Naik. - Ci faranno perdere un tempo prezioso. -
in preda ad una vivissima eccitazione, Sandokan,  Yanez  e Kammamuri camminavano a rapidi passi verso la punta
Ritiratevi tutti e due nel fortino. Tremal-Naik, Sandokan,  Yanez  e il maharatto attraversarono rapidamente la fitta cortina
- Andate dunque. Noi vi aspetteremo qui. - Sandokan,  Yanez  e Kammamuri si sedettero sul tronco di un albero rovesciato
Era Sandokan che aveva lasciato il suo posto, seguito da  Yanez  e da Kammamuri. - Ah! signore - balbettò l'indiano. -
e il maharatto si allontanarono in direzione del forte.  Yanez  passò un braccio in quello del povero Tremal-Naik e si
palazzina e l'abiterete con Ada. - Questo è troppo, signor  Yanez  - disse Tremal-Naik con voce commossa. - Non vi basta aver
sole era rapidamente tramontato e le tenebre erano calate.  Yanez  guardò l'orologio all'incerto chiarore delle stelle. - Sono
e gran copia di viveri e di munizioni. Tremal-Naik e  Yanez  mandarono un grido di sorpresa. L'ampia sala, in poche ore,
pronti? - chiese Sandokan. - Tutti - risposero i dayachi. -  Yanez  - disse allora Sandokan, - ti affido una parte importante.
- Fidati di me, fratello. Ognuno al suo posto. Tremal-Naik,  Yanez  e Kammamuri uscirono, mentre Sandokan si fermava dinanzi
sulla soglia della pagoda ed un gruppo di uomini guidati da  Yanez  irruppe nell'interno, mentre i dayachi, come i thugs in
 Yanez  aveva ascoltato pazientemente, guardando con curiosità, non
le preghiere dei suoi ufficiali e le intimazioni di  Yanez  e dei suoi uomini. Il valoroso marinaio anzi si era seduto
calma che aveva stupito gli stessi malesi. Alle minacce di  Yanez  di farlo imbarcare colla violenza, egli aveva risposto con
flemma ed aveva anche accettato un bicchiere di whisky che  Yanez  gli aveva offerto, sorseggiandolo con perfetta calma.
la mia pipata. Si separarono, levandosi le berrette, poi  Yanez  scese nella baleniera che l'aspettava all'estremità della
inglese. - E dunque non si muove? - chiese Sandokan, quando  Yanez  fu sull'incrociatore. - Ecco un ostinato degno
subito il largo ridiscendendo verso il sud. Sandokan e  Yanez  volevano andare a distruggere gli splendidi steamers che
audacia. - I nostri giorni sono contati, - aveva detto a  Yanez  e a Tremal-Naik. - Fra qualche mese non troveremo più
un giorno si rivolgesse anche contro di esse. Sandokan e  Yanez  cominciavano a preoccuparsi. Sentivano per istinto che pel
morire a fianco del mio sahib bianco, - rispose l'indiana.  Yanez  le accarezzò con una mano la lunga capigliatura nera, poi

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