in confidenza, può proporre di contribuire al menu («Vuoi che ti porti l'insalata russa?», «Ti faccio un contorno?») ma accettando senza replicare un
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, lasciamo un po' di tranquillità a chi vuole dormire («Alzati pure quando vuoi, ti lascio la colazione in cucina») ed evitiamo, alle sei e mezza, sbattere
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romantici, non condanno affatto l'uso, tra persone che si amano (o sono amiche) da anni, di chiedersi reciprocamente: «Che cosa vuoi che ti regali
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l'appuntamento è per le sette», è senz'altro il caso di chiedere: «Vuoi dire le cinque, vero?»), ma se il senso non cambia, è meglio non cadere in
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casi mi sembra poco spontaneo, perché rimanda a un'intimità in realtà inesistente. Come il «Ciao, cosa vuoi?» indiscriminato di certi commessi di
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, indipendentemente dal sesso. L'importante è che sia chiaro fin dall'inizio chi pagherà: «Vieni fermiamoci un momento per un caffè», «Vuoi cenare con me da Maxim's
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Premesso che esistono decine di libri sull'argomento, questo è il mio bon ton, perché se vuoi conoscere davvero una persona devi mangiarci insieme
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secondo da quanto tempo»; la frase è perfetta anche in ambito conviviale. Se vuoi sapere tutto di una persona mangia con lei almeno una volta e, volendo
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fastidio il mio cucciolino? (riferito a un doberman di settanta chili) - Vuoi dire che tu non sei il mio appuntamento al buio? - Ti dispiacerebbe indossare
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giustamente di fumare a tavola nei locali pubblici, ma la cosa ha risvolti positivi: vuoi mettere quante persone interessanti si possono conoscere nelle
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consegnarvi la bottiglia o il libro che vi ha portato in regalo. «Ma sicuramente lo hai già letto, se vuoi si può cambiare». Poi si fa prendere dall'ansia
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