Quando vent'anni avea, e spensierato il suo viaggio correa, egli avea detto alla gaia Isabella: - Tu sei gaia, sei giovane, e sei bella... vuoi tu
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noto agli usignuoli condur ti voglio. Ti innonderò di mammole il lettuccio ai dì di primavera; e leverò, se vuoi, dal suo cantuccio la croce nera
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dall'occhio sdegnoso, allenta la foga dell'agile piè; e a qualche vicino cantuccio nascoso, se vuoi ch'io ti ascolti, cammina con me - Passava un
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volta immensa e costellata! Vieni, fanciulla, di palor soffusa, vieni all'amplesso dell'eterna ebbrezza! - Ed ella rispondea tutta confusa: - Vuoi ch'io
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