piangente): aestà! ... è la | voce | della Reginotta. |
LE ULTIME FIABE -
|
udì risuonare in mezzo ad una folla di traditori codardi la | voce | «duemila francesi hanno attaccato la retroguardia!» e |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
francesi hanno attaccato la retroguardia!» e quella | voce | divenne persistente, e quella voce ebbe colore di un fatto |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
retroguardia!» e quella voce divenne persistente, e quella | voce | ebbe colore di un fatto positivo talché a me stesso fu |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
militi piegano in ritirata!... né odono più la rauca mia | voce | e quella dei prodi miei ufficiali!... Ricordiamola questa |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
della prigione dov'è rinchiusa la Reginotta. Si sente la | voce | flebile di lei che canta: |
LE ULTIME FIABE -
|
Transita fece un leggiero cenno di saluto gridando con | voce | secca alle emerite: - Attenzione a questo ... Czarre! ... |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
alza solennemente in piedi e pronunzia con | voce | lenta e sonora): In nome del Cielo e della Terra vi unisco |
LE ULTIME FIABE -
|
ridono scioccamente, rifacendo l'aria troppo seria e la | voce | grossa del Ministro.) |
LE ULTIME FIABE -
|
un viottolo privo d' illuminazione. Nell' oscurità udì una | voce | che gli chiese: _ Permette un' intervista? _ Era una voce |
La stampa terza pagina 1986 -
|
voce che gli chiese: _ Permette un' intervista? _ Era una | voce | leggermente metallica, priva d' inflessioni dialettali; |
La stampa terza pagina 1986 -
|
la voce, come se prendesse appunti. Elio notò che quella | voce | era proprio come quelle che si sentono in tv: chiara ma |
La stampa terza pagina 1986 -
|
stava spuntando l' alba, e nella luce incerta vide che la | voce | proveniva da una specie di pozzanghera ai suoi piedi; o |
La stampa terza pagina 1986 -
|
si doveva esser accorto che era passato parecchio tempo. La | voce | disse: _ Mille grazie, scusi per il disturbo _. Subito dopo |
La stampa terza pagina 1986 -
|
Parve a Elio che non ci riuscisse, e si udì ancora la | voce | che diceva: _ Per favore, lei che è così gentile, potrebbe |
La stampa terza pagina 1986 -
|
Prorompe in un grido. Ode un rumore di ciabatte ode una | voce | senile, carezzevole che gli dice: ? Non si agiti! Il medico |
I sogni dell'anarchico -
|
le vene. - Sono cieco? - domanda. - Speriamo... - dice la | voce | con esitanza'. ? Sono dunque cieco, cieco! ? urla, vedendo |
I sogni dell'anarchico -
|
il suo sospetto. ? Non sono medico. Speri ? osserva la | voce | con imbarazzo. Egli solleva le braccia piagate, fasciate, |
I sogni dell'anarchico -
|
di lui e gli usavano misericordia, e gli sembrò che una | voce | gli dicesse: Non l'anarchia ma Lui, Lui solo, è la salvezza |
I sogni dell'anarchico -
|
morta in camera - Andrea ne fu atterrato, come se quella | voce | l'avesse accusato d'assassinio. - È morta! Piangeva con la |
GIACINTA -
|
altri poteri occulti. - È vano! - rispose dalla tribuna la | voce | di Fidelia; - nessuna volontà umana potrebbe violentare il |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
Regina. - Piumadoro, che cosa canti? - Non son io. É una | voce | che canta in me. Piumadoro sentiva, infatti, ripetere le |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
|
me. Piumadoro sentiva, infatti, ripetere le parole da una | voce | dolce e lontanissima. E il vecchio soffiava e sospirava: - |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
|
e che oggi non la dice più, o la dice male, con una | voce | che non ci sembra più quella di prima. Sarà colpa sua o |
La ricerca delle radici -
|
e le parole per dirle. Il canto c' è, ma a tratti la | voce | è manierata, stridula, con stecche vistose. L' autore e |
La ricerca delle radici -
|
magnifico giardino, quando a un tratto udì un suono e una | voce | affascinante di donna, che cantava. Gli usignuoli a quel |
Le Fate d'Oro -
|
donna, che cantava. Gli usignuoli a quel canto tacquero. La | voce | giungeva sempre più chiara agli orecchi di Bernardo, così |
Le Fate d'Oro -
|
lo divorò in pochi bocconi. Quando fu sazio, attratto dalla | voce | melodiosa e non pensando più a sua madre, andò in una |
Le Fate d'Oro -
|
caminetto, per asciugarsi i panni, e cullato sempre dalla | voce | melodiosa, non tardò ad addormentarsi. Allora egli vide la |
Le Fate d'Oro -
|
donna col viso coperto di bende, e gli parve di udire una | voce | lamentevole che chiamava: - Bernardo! - Quella voce fioca |
Le Fate d'Oro -
|
una voce lamentevole che chiamava: - Bernardo! - Quella | voce | fioca bastò a destarlo; si stropicciò gli occhi, si alzò, |
Le Fate d'Oro -
|
si avvicinò a quel letto di dolore, sentì la cara e amata | voce | che chiamava: - Bernardo! Bernardo, vieni! - Il giovane |
Le Fate d'Oro -
|
della vita. - Ascoltami, Bernardo; - ella diceva con la sua | voce | melodiosa - se tu accon- senti a seguirmi nel mio palazzo |
Le Fate d'Oro -
|
un canto di esultanza, un canto di trionfo, quando una | voce | flebile colpì le orecchie di Bernardo. - Alzati, - diceva |
Le Fate d'Oro -
|
colpì le orecchie di Bernardo. - Alzati, - diceva la | voce | indebolita dalle sofferenze - mi duole toglierti al sonno |
Le Fate d'Oro -
|
lavoro e di economia. - Bernardo si scosse riconoscendo la | voce | di sua madre. Egli fece uno sforzo per cacciare dalla mente |
Le Fate d'Oro -
|
troppo spesso ... So che tu mi vuoi bene ... Spero che la | voce | dell'affetto figliale in avvenire preverrà di due o tre ore |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
coll'inventore della macchina ... ! - ripetè il vecchio con | voce | corrucciata. - Gran Proposto: - disse Rolland levandosi in |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
- Io non conosco la menzogna - riprese Fidelia con | voce | commossa. - L'inventore della pioggia artifiziale mi ha |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
fra il padre e la figlia: - Gran Proposto! - disse con | voce | autorevole; - in nome di quella legge che tu, primo |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
i Ministri? Il Re credeva di parlare con lo stesso tono di | voce | di tutti gli altri; e quando i Ministri, diventati sordi, |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
zitti ogni tormento. Il Re andava a visitarli, e alzando la | voce | pel dubbio che quella malattia degli orecchi non li facesse |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
palazzo reale e fece il bando da se stesso, ingrossando la | voce | più che poteva: - Chi saprà guarirmi dal vociooone, avrà |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
dove il bando non fosse conosciuto. E quei tuoni della | voce | del Re erano stati così forti, che per un paio di settimane |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
palazzo reale, e fece il bando da se stesso, ingrossando la | Voce | più che poteva: - Chi trova la Principessa Senza-liiingua |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
Senza-liiingua avrà tant'oro quanto peeesa! E i tuoni della | voce | del Re furono così forti, che piovve dirotto dovunque, |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
flebile, il Re s'infastidiva di sentir parlare fin con la | voce | ordinaria. - Perché urlate? - rimproverava a tutti - Non |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
sono mica sordo!". Eppure colui gli parlava sempre con la | voce | naturale ch'era un po' strillante. Aveva dunque la lingua |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
|
di fame, quando sentì di nuovo un rumore di sonagli e una | voce | che gli diceva: - Alla Mecca presto vai, Consolato tu |
Le Fate d'Oro -
|
Saaud stava per scoppiare in pianto, quando sentì la stessa | voce | accompagnata dal rumore dei sonagli, che gli diceva: - Alla |
Le Fate d'Oro -
|
Lo accompagnava sempre il rumor dei sonagli e la | voce | squillante che ripeteva: - Alla Mecca presto vai, Consolato |
Le Fate d'Oro -
|
Alla Mecca presto vai, Consolato tu sarai! - Egli seguì la | voce | squillante, poiché non aveva altra guida nello sterminato |
Le Fate d'Oro -
|
ai primi raggi del sole nascente. In quel momento sentì la | voce | dell'Imamm che, dall'alto della mo- schea, chiamava i |
Le Fate d'Oro -
|
chiamava i fedeli alla preghiera, e gli parve che quella | voce | dicesse: - Saaud, torna indietro! - Saaud si fermò, e la |
Le Fate d'Oro -
|
dicesse: - Saaud, torna indietro! - Saaud si fermò, e la | voce | ripetè: - Saaud, torna indietro! - E la terza volta sentì |
Le Fate d'Oro -
|
tanto contento che aveva dimen- ticato i sonagli, la | voce | misteriosa e il grido dell'Imamm. Un giorno un povero |
Le Fate d'Oro -
|
momento a Saaud parve che l'aria fosse piena di suoni e una | voce | gli ripetesse: - Consolato tu sarai! - E il ragazzo cinse |
Le Fate d'Oro -
|
Mecca gli fece mille carezze. In quel momento echeggiò la | voce | dell'Imamm, chiamando i fedeli alla pre- ghiera, e il |
Le Fate d'Oro -
|
come un agnello; - disse Saaud - basta che senta la mia | voce | perchè obbedisca. - Il sovrano di Persia voleva assoluta- |
Le Fate d'Oro -
|
Saaud; e Fior della Mecca saltava dalla gioia, udendo la | voce | del padrone. Il puledro posò la testa sulla spalla di Saaud |
Le Fate d'Oro -
|
fontana, ed ogni sera egli udiva un rumore di sonagli e una | voce | ben nota che pareva l'eco dei tempi passati. Una sera di |
Le Fate d'Oro -
|
quella parte di popolo che non avea potuto udire la | voce | che partiva dal balcone Zecchin ma solo il grido di morte |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
sue gondole e con essa si era posto al sicuro. Intanto la | voce | del solitario che esclamava: «Morte a nessuno!» era |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
e giungeva fino agli assalitori del Patriarcato. Quella | voce | amata e rispettata dal popolo, calmò il fremito delle |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
per tutta la chiesa un serpeggiamento elettrico. - Che | voce | di pecora! - È una voce che andrebbe bene a fare la fonduta |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
|
un serpeggiamento elettrico. - Che voce di pecora! - È una | voce | che andrebbe bene a fare la fonduta . Andrebbe anche bene |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
|
d'ilarità . I ragazzi, uscendo dalla chiesa, parodiavano la | voce | del sacrestano con certi versacci, che mettevano in |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
|
anima travolta nelle tenebre si riscuoteva al suono di una | voce | melodiosa che gli diceva: l'amore di una donna è il santo |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
nuovo al gondoliere - ritorniamo alla città - disse ad alta | voce | - alla contrada di Riparazione, numero zero. Mentre la |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
smarrite, io riprendeva il coraggio al suono di quella | voce | santa che mi diceva: Prosegui, l'espiazione cancella la |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
La Regina correva ogni momento alla finestra e consultava a | voce | alta gli astrologhi delle torri. - Mastro Simone! Che vedi, |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
|
bella bambina - sarai Regina. S'udì, a un tratto, la | voce | di mastro Simone: - Maestà!... Una stella cometa |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
|
" Gnaooo ... gnaooo ... gnaooo ... ", ripeté la solita | voce | con un miagolìo bizzoso e arrabbiato. "Dunque non vuoi |
STORIE ALLEGRE -
|
Bussò, tutto contento, alla porta. "Chi è?", domandò una | voce | di dentro. "Sono un povero cieco, smarrito nel bosco, che |
STORIE ALLEGRE -
|
a persone indegne di dirigerlo! - Dissi queste parole con | voce | un po' più alta e con accento adirato; e parve che esse |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
torti e noi li ripareremo. - Li sapete! - risposi con | voce | grave. Ella parve riflettere; poi riprese: - Ma ditemeli... |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
Non rispondete più?... - disse ancora la Direttrice con | voce | insinuante. Lo stesso silenzio. - Sei dunque molto sdegnato |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
più completa oscurità. - Ascolta, - dissi in un soffio di | voce | a Gigino. Si udiva già un singulto cadenzato. - Geltrude - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
A un tratto nel silenzio tragico di quel momento s'alzò una | voce | tremula che diceva: - Pierpaolo Pierpaoli... possiamo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
della Società segreta?... - Stanislao!... - chiamò con | voce | più alta la Direttrice. Nessuno rispose. Allora il cuoco |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
la Direttrice. Nessuno rispose. Allora il cuoco alzò la | voce | verso il ritratto: - Pierpaolo Pierpaoli! Gli spiriti |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
averlo più volte chiamato, disse (e nel dir questo la sua | voce | aveva ripreso il suo tono calmo e naturale): - Non c'è più! |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
- Tu sarai nella tua cameretta all'ora legale - disse una | voce | ben nota alla fanciulla. - Oh! voi ... mie buone sorelle! - |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
per l'ampio viale, l'Albani sentiva nell'anima una | voce | soave ripetergli in mille toni melodiosi: io ti amo! Presso |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
dalla porta d'onde era uscito - figliuola mia, disse con | voce | severa, tu sai che io non amo di saperti in volta ... ad |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
un sospiro: che ti ho fatto? - chiedèa. Brillò la trèmula | voce | nelle ìntime fibre di lui, e le tenne, finchè ci svanì, |
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione) -
|
"E voi come vi chiamate?" "Mi chiamo... io!" "Questa | voce | la riconosco!", masticò il cieco fra i denti: quindi |
STORIE ALLEGRE -
|
conducete a morire?", domandò il povero Pipì con un filo di | voce | che si sentiva appena. "Fra poco te ne avvedrai! A buon |
STORIE ALLEGRE -
|
si tratta di dare addosso a un povero ragazzo che non ha | voce | in capitolo!) ma io ho incominciato a tempestare l'uscio di |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
Bianchino mio!... - Che male c'è? - ho borbottato io con | voce | piagnucolosa. - Lo chiami Rossino da qui avanti... - Ah sì? |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
avanti... - Ah sì? - ha gridato allora la zia con la sua | voce | stridula, e tremando dalla rabbia. - Questo sfacciato ha |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
mia, hai capito? - Silenzio! - ha aggiunto mio padre con | voce | severa; ma io mi sono accorto che rideva sotto i baffi. Poi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
io sentivo, sebbene non riuscendo ad afferrar le parole, la | voce | del signor Stanislao e della signora Geltrude che parlavano |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
di patate... - Con chi parlava la signora Geltrude? L'altra | voce | che io sentivo era certamente quella di suo marito; ma è |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
|
delle gote sotto il bruno della pelle; rapita da quella | voce | soave d'amore che le cantava internamente, quasi voce |
GIACINTA -
|
voce soave d'amore che le cantava internamente, quasi | voce | infantile del suo Andrea, ch'ella ascoltava con serene |
GIACINTA -
|
simultaneamente in piedi. Cosa strana, incrediblle: quella | voce | era stata pronunciata così vicina a loro, da credere che la |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
fra i rami? - Ma no, - disse Kammamuri, tremando. - La | voce | si udì dietro di noi. - È strano. - Tykora! - esclamò la |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
dietro di noi. - È strano. - Tykora! - esclamò la medesima | voce | misteriosa. I due indiani tornarono a guardarsi intorno. |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
come quello d'un gatto. - Figli miei, - disse questi con | voce | grave. - La nostra possente mano ha colpito lo sciagurato |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
colla carabina in mano. - Ah! maledetti! - esclamò egli con | voce | sorda togliendoli di mira. - Cosa fai, padrone? - bisbigliò |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
errore. ABIATICO: | voce | dialettale lombarda per indicare il nipote, figliuolo di un |
Piccolo mondo antico -
|
prepotente, despota. AVITA: ereditaria, degli avi. BBALOSS: | voce | dialettale lombarda per "birbante", "furfante". BAGATTO: |
Piccolo mondo antico -
|
essa la fa suonare. BARABBA: prepotente, ozioso. BARGNIF: | voce | dialettale lombarda per "diavolo". BEGLI UOMINI: |
Piccolo mondo antico -
|
rossi, violetti e bianchi. BISCROME: note musicali. BREVA: | voce | dialettale lombarda che indica il vento periodico che |
Piccolo mondo antico -
|
bacchetta, sferza che usavano i pedanti. FIAT: | voce | verbale latina che vale "sia fatto". FICUS REPENS: nome |
Piccolo mondo antico -
|
ragazzi!» sciamarono quasi ad una | voce | Orazio, Attilio e Muzio. «Pronti!» e quest’ultima voce non |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
una voce Orazio, Attilio e Muzio. «Pronti!» e quest’ultima | voce | non era ancor pronunciata quando una valanga di papalini |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
dalle sue labbra. Ed Irene sentì l’anima trafitta da quella | voce | morente! Quantunque le tre donne non prendessero parte alla |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
nel lor proprio cuore. Irene giunse la prima, ove la | voce | del diletto della sua vita la chiamava e, visto Orazio che |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
violoncello sospirava e gemeva più dolcemente di qualsiasi | voce | umana. Il vento sibilava nelle logge, sbatteva ogni tanto |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
parlasse. "Maironi di Brescia?" disse l' Abate, con la | voce | ostile di prima e senza voltarsi. Avuta la risposta, |
IL Santo -
|
sensuale, egoista, debole, falso. Iddio mi richiamò colla | voce | dei miei morti, di mio Padre e di mia madre. Mi allontanai |
IL Santo -
|
di baciargli la mano. "No, no, andate via, andate via!" La | voce | dell' Abate tremava di collera. Benedetto ubbidì. Appena fu |
IL Santo -
|
che spero ti saranno care." Don Clemente, nel dir così a | voce | bassa, si colorò tutto di rossore. Benedetto piegò il capo |
IL Santo -
|
ambo le mani con dignità soave. "Desideri" disse la virile | voce | piana "dare tutto te stesso alla Verità Suprema, alla sua |
IL Santo -
|
quell'atto e a quella domanda, Benedetto rispose pronto con | voce | ferma: "Sì." La voce piana: "Prometti tu, da uomo a uomo, |
IL Santo -
|
domanda, Benedetto rispose pronto con voce ferma: "Sì." La | voce | piana: "Prometti tu, da uomo a uomo, vivere senza nozze e |
IL Santo -
|
e povero fino a che io ti sciolga della tua promessa?" La | voce | ferma: "Sì." La voce piana: "Prometti tu essere sempre |
IL Santo -
|
io ti sciolga della tua promessa?" La voce ferma: "Sì." La | voce | piana: "Prometti tu essere sempre obbediente all'autorità |
IL Santo -
|
della Santa Chiesa esercitata secondo le sue leggi?" La | voce | ferma: "Sì." Don Clemente attirò a sé il capo del discepolo |
IL Santo -
|
questo: "magister adest et vocat me" ma non come una | voce | sovrannaturale. Ho avuto torto di non capire che il Maestro |
IL Santo -
|
tutti. Basta farsi un po' di silenzio nell'anima, la sua | voce | si sente." Un raggio fioco di sole entrò nella cella. Don |
IL Santo -
|
Yanez, sedendosi accanto a lui. - Sì - disse la Tigre, con | voce | sorda. - Ogni volta che tu odi un nome che ti ricorda |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
Yanez. - Che cosa farai? - Yanez - rispose Sandokan con | voce | triste, - ti ricordi ciò che disse una sera, sotto la |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
genitore". - Basta, basta, Yanez! - esclamò il pirata con | voce | straziante.- Oh, quei ricordi mi lacerano il cuore. E non |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
aspettando di venire chiamato. - Signor Yanez!- esclamò con | voce | tremante, lanciandosi verso il portoghese. - Calma, |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
fra le mani. - A cosa pensi, fratello mio? - gli chiese con | voce | affettuosa. - Al passato, Yanez - rispose il pirata. - Non |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
di Sandokan. - Perché non vedo il serpente? - chiese con | voce | lievemente alterata. - Perché questi uomini non sono thugs |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
esclamando: - Il Mangal! - Che cosa dice? - chiesero ad una | voce | Sandokan e Yanez. - Credo che scambi il mare per il fiume |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
defunta Marianna? - Sì, sì, Yanez! - esclamò Sandokan con | voce | commossa. - Ha gli stessi lineamenti della mia povera |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
- Ada! ... Ada! ... - esclamò d'un tratto l'indiano con | voce | soffocata. La pazza non si mosse. Forse non lo aveva ancora |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
dove aveva visto il viso dell'indiano e udita la | voce | di lui. - Dei singhiozzi - ripeté. - Perché si piange qui? |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
compirò, ve lo prometto, Tremal-Naik - disse Sandokan con | voce | grave. - E quando? ... - Questa sera, vi ho detto. - In che |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
- Questo è troppo, signor Yanez - disse Tremal-Naik con | voce | commossa. - Non vi basta aver esposto la vostra vita per |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
- Avanzati, vergine della pagoda - disse Sandokan con | voce | grave, - Suyodhana te lo comanda. A quel nome di Suyodhana, |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
si fissavano su Tremal-Naik. - Ada! ... - ripeté questi con | voce | straziante. - Ritorna in te! ... In quell'istante si udì |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
- Ritorna in te! ... In quell'istante si udì una | voce | gridare: - Fuoco! Alcuni spari rimbombarono sulla soglia |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
che aspettava ancora la disgraziata? ... Forse, poiché con | voce | tonante si mise a gridare, come aveva gridato il feroce |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
una donna che non era più pazza. - Dove sono? - chiese con | voce | debole, cercando di alzarsi. - Fra amici, signora - disse |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
nulla. Erano le domande che Sandokan aspettava. Allora con | voce | grave le narrò succintamente tutto quello che era accaduto |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
fucili rintronava sulle sponde della baia, seguita da una | voce | tonante che gridava: - All'erta! ... pirati di Mompracem! |
I PIRATI DELLA MALESIA -
|
di fare la guerra avevano voglia di tornare a casa. Correva | voce | che a Padova e a Vicenza fossero già arrivati gli |
Lilit -
|
pesante e duro, un passo di gambe stivalate, e infatti la | voce | che disse "Alt, chi va là" era una voce tedesca. Sante |
Lilit -
|
e infatti la voce che disse "Alt, chi va là" era una | voce | tedesca. Sante pensò alla pistola e si chiamò testa di |
Lilit -
|
che appunto aveva l' orecchio fino, capì dal tono della | voce | che quella domanda non voleva dire "se ci sono ci pensiamo |
Lilit -
|
quello era un invito a fare altrettanto, e rispondevano a | voce | alta, come fanno quelli che parlano con un foresto come con |
Lilit -
|
grande finezza, e non rispondeva. Quando Susanna, con una | voce | brusca, annunziò che li gnocchi erano in tavola, egli |
La virtù di Checchina -
|
quasi aspirata, e una esse infantile, molto dolce; quella | voce | aveva delle intonazioni molli, come carezzevoli, e nelle |
La virtù di Checchina -
|
Checchina non intese bene il senso delle parole, ma la | voce | la carezzò come una musica. Il marchese non prese il caffè, |
La virtù di Checchina -
|
stanza e soffrendone acutamente: appena appena se udiva la | voce | armoniosa del marchese di Aragona che le diceva male della |
La virtù di Checchina -
|
ed amici. Quando quasi tutti furono al loro posto una | voce | sonora si udì nel recinto che gridò: «Le sentinelle sono a |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
recinto che gridò: «Le sentinelle sono a posto?» Un’altra | voce | dall’altro estremo rispose: «A posto». Allora il lume di |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
«A posto». Allora il lume di una torcia accanto alla prima | voce | illuminò centinaia di fisonomie simpatiche di giovani quasi |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
sentii più forte lo stridore del ridicolo, segreto dalla | voce | consolante della ragione. "Non tremare! Nessuno sa! La cosa |
L'ALTARE DEL PASSATO -
|
supera il gemito lamentoso delle condutture aeree, e sembra | voce | di angeli che nelle tenebre di un secolo, nel quale |
I sogni dell'anarchico -
|
divino Infante che è nato a Betlemme. Essi uniscono la loro | voce | a quella del celebrante. Cantano: Gloria a Dio nel più alto |
I sogni dell'anarchico -
|
in quel cuore. E' questo l'effetto delle campane; la loro | voce | benedetta ha donato la pace a quel poveretto, quella pace |
I sogni dell'anarchico -
|
al gran capo prediletto della divinità, rispose Ada con | voce | tremante. Entrambi tacquero, guardandosi fissamente. Pareva |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
pagoda, tu corri un gran pericolo, - ripeté l'indiano con | voce | ancor più cupa. - Io ho scoperto tutto! ... Ada aveva fatto |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
- Suyodhana, - disse la giovanetta con un tono di | voce | da non lasciare dubbio. - Se tu tocchi un sol capello a |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
... - Giura! - Ebbene! ... - esclamò l'infelice con | voce | spenta.- Io ... io giuro ... che non amerò ... più |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
Il pesciolino che nuotava in fondo al bacino, a quella | voce | venne a galla. - Padre mio, - proseguì l'indiano. - Un |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
nei suoi sguardi. - La dea l'ha condannato, - diss'egli con | voce | cupa ... - Quell'uomo morrà! Tremal-Naik, rimasto solo, |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
libera. - Qualche cosa sta per succedere, lo sento, disse a | voce | bassa, - ma mostrerò chi sia Tremal-Naik, quando si batte. |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
della pagoda e di ascoltare con profonda attenzione. Una | voce | segreta gli diceva di vegliare e di diffidare e ben presto |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
vegliare e di diffidare e ben presto si accorse che quella | voce | non mentiva, poiché verso le undici, quando più fitte erano |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
lampada tornò a tintinnare. - Chi è là? - ripete egli con | voce | stridula. - Se v'è qualcuno si faccia innanzi, che |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
Torresani. - Signori e signore! - gridò il barone colla sua | voce | rantolosa e vibrata; - abbiate la compiacenza di fermarvi |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
le mie salutazioni più affettuose. - No! no! - grida una | voce | dalla platea; - nessun cittadino onesto metterà il piede |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
tardiamo? non si perda un istante! - esclama la donna con | voce | affannata, appoggiandosi al braccio del medico. E già |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
nel cortile si fermò un istante. Nessun lume, nessuna | voce | usciva dal Palazzo nero. Prese a dritta, rasente il muro, |
Malombra -
|
udì chiamare ancora, ma più forte, stavolta: "Renato!" La | voce | gli pareva e non gli pareva di donna Marina. Diede un passo |
Malombra -
|
la strinse, l'alzò quasi da terra. "Era vero" diss'ella con | voce | morente, tenendogli le labbra sul collo "era vero quello |
Malombra -
|
odoroso che le usciva dal seno, udirsene al collo la fioca | voce | e non perdere ogni lume di pensiero. Silla poté dir appena: |
Malombra -
|
Fu tanto superbo l'impero del suo sguardo e della sua | voce | che Silla obbedì. Si alzò in piedi, si allontanò da lui |
Malombra -
|
Un altro passo lo fe' inorridire, lo costrinse ad alzar la | voce | leggendo: "Allora, allora vorrei rizzarmi sul cataletto e |
Malombra -
|
della lettura, per la molle bellezza di Marina, per la | voce | blanda, più voluttuosa del tocco. Ella rialzò il capo. "Ma |
Malombra -
|
gittar da sé la mano nervosa che lo stringeva, ma una | voce | gli aveva gridato dentro: "Vile! adesso l'abbandoni?". |
Malombra -
|
della signora Giovanna!" gli gridò dietro, dal fondo, la | voce | di Catte. Fanny si mise a singhiozzare, e il cameriere, |
Malombra -
|
s'aperse, qualcuno zittì sdegnosamente. Subito dopo la | voce | tranquilla del medico disse forte: "Ghiaccio!" Voci |
Malombra -
|
col gomito, passò loro davanti. Improvvisamente si udì la | voce | sonora di don Innocenzo: "Renova in eo, piissime Pater, |
Malombra -
|
conte, scivolar dentro; udirono ancora per un istante, la | voce | di don Innocenzo: "Commendo te omnipotenti Deo." Fanny die' |
Malombra -
|
"Lasciami dunque!" "No" rispose Silla. Non era più la ebbra | voce | di prima; era la voce d'uno che vede subitamente qualche |
Malombra -
|
rispose Silla. Non era più la ebbra voce di prima; era la | voce | d'uno che vede subitamente qualche cosa orribile. "Come?" |
Malombra -
|
che veniva dal lato opposto alla camera del conte. Un'altra | voce | commossa ripeteva: "Gesummaria, Gesummaria!" Fanny aveva |
Malombra -
|
le avean gli occhi addosso. Don Innocenzo proferiva ad alta | voce | le preghiere commendationis animae con Rituale alla mano, |
Malombra -
|
che s'inginocchiasse, poi si curvò sul letto, pronunciò con | voce | chiara le ultime preghiere. Marina fece due passi avanti; |
Malombra -
|
cominciò subito le preghiere per l'anima partita. Una | voce | chiamò dalla porta il medico, che uscì. Anche i domestici, |
Malombra -
|
che, inginocchiata al letto del suo padrone, rispondeva con | voce | debole, desolata, alle preghiere del curato. Nepo accese |
Malombra -
|
ne avvedesse, gli si avvicinò, gli disse con la sua severa | voce | proba: "A me." "Bisogna leggere subito" disse Nepo, |
Malombra -
|
ma non gli riuscì di afferrarne alcuna. Riconobbe però la | voce | di donna Marina. Nessuno rispondeva. Colpi sordi di passi |
Malombra -
|
illuminata la finestra d'angolo del piano superiore. La | voce | veniva di lassù. Adesso parevano rimproveri, imprecazioni, |
Malombra -
|
sussultavano impazienti: se ne udiva strillar lontano la | voce | chiara, imperiosa. Sulle scale don Innocenzo e il Rico |
Malombra -
|
"La campana: ho inteso la campana" rispose Steinegge con | voce | commossa. "Oh, questo è un dolore! Io dovrei piangere per |
Malombra -
|
dissimulare a quel modo? Deliberò di aspettarlo. Nessuna | voce | veniva più dalla camera di Marina; tutta quell'ala del |
Malombra -
|
a nome mio che per un'ora mi si troverà qui in loggia." La | voce | era sinistramente fredda. Qualcuno che portava un lume |
Malombra -
|
benevola e ironica insieme. "Chi sa" soggiunse sotto | voce | "che il signor Fogazzaro possa avere il versetto dalla sua |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
"La scusi, signor Fogazzaro" mi disse in veneziano una | voce | tremante. "Non c'è il concerto stasera?". Mi voltai, |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
più?" I begli occhi mi parvero ad un tratto più grandi, la | voce | più tremante. "Non lo so davvero" risposi. Credetti poi di |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
non essere veduta in viso da me; e ricominciò a parlare con | voce | più sommessa di prima, più rotta dall'emozione. "Sono qui |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
linguaggio paterno, di venire a prenderci il lume. La sua | voce | mi colpì; quando poi vidi lei a letto, credetti proprio |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
incontrarono a caso il volto del cieco, mentre la dolce | voce | saliva con un fremito di passione alle parole: Se a te |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
con gli occhi e il piegar del capo che con la voce. La | voce | pareva rotta, spenta. Si alzò dal piano, sedette nel vano |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
che lo ha dato lo riprenderà. Suppongo" soggiunse con | voce | quasi iraconda "ch'è ancora presente". Nessuno fiatò. Lo |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
esser altro che Fedele". Su queste ultime parole la sua | voce | si abbassò, quasi si spense, come se avessero qualche |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
sapere? ..." Fedele esitò. "Glielo dirò" rispose a bassa | voce | "non lo ripeta a mia sorella. Me lo prometta! Vado a |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
|
... Gerace ha rinunziato al suo impiego ... E il tono della | voce | lasciava capire: e siete stati d'accordo! - Fa quel che gli |
GIACINTA -
|
un momento ad ascoltarla a capo chino, atterrita alla | voce | lenta e cupa che pareva gittasse un infame maleficio |
GIACINTA -
|
prima | voce | che s’udì nel loggione era voce d’uno da noi conosciuto: la |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
prima voce che s’udì nel loggione era | voce | d’uno da noi conosciuto: la voce di Attilio. Attilio, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
che s’udì nel loggione era voce d’uno da noi conosciuto: la | voce | di Attilio. Attilio, l’intemerato, a vent’anni era stato |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
Quando, quasi fosse un seguito della meteora, s’udì una | voce | di disperazione risonare nel vestibolo dell’anfiteatro e |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|