Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: viso

Numero di risultati: 35 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Parassiti. Commedia in tre atti

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Antona-Traversi, Camillo 2 occorrenze
  • 1900
  • Remo Sandron editore
  • Milano, Napoli, Palermo
  • teatro - commedia
  • UNICT
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misura del suo grande talento artistico; e, con la felice espressione dei gesti e del suo mobile viso, destò la più grande ammirazione nell'affollato

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prof. Traversi piace e deve piacere. Il pubblico padovano fece bonissimo viso a Parassiti e applaudì, convinto, ogni fine d'atto. L'esecuzione fu

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Tosca

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1 occorrenze

(Spoletta parte. Scarpia, ritto presso la porta, ascolta Spoletta allontanarsi, poi trasformato nel viso e nei gesti si avvicina con grande passione

XX Legislatura – Tornata del 15 maggio 1900

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Colombo 1 occorrenze
  • 1900
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
  • s
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Maggioranza, possano fare buon viso alla proposta dell'onorevole Giolitti. La ragione è evidente. Il presente conflitto non è casuale, semplice

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PROFUMO

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Capuana, Luigi 19 occorrenze

del dottore. Pallido, con gli occhi infossati, il viso istupidito dall'angoscia, e la voce molle dalle lagrime che egli comprimeva per non ispaventare

guar- date di faccia. Una corona di barbetta grigia contornava il viso da un orecchio all'altro, arricciata qua e là in direzioni diverse; e gli occhi

battenti soc- chiusi avea visto affacciarsi un istante il viso scurito di Eugenia, la quale pareva attendesse impazientemente che il sin- daco si

impaurirlo, con gli echi che risuonavano da le volte quasi gli facessero il verso. Pur troppo quelle cattive persone, dal viso duro e dalle ma- niere

finestra, aspettando che Eugenia si levasse il cappellino. Nella penom- bra della stanza scorgeva appena il biancore del viso di lei presso il letto e il

una san- ta donna. Io, io verrei a scompigliarglieli dieci volte al giorno. Non vede che viso giallo si fa, stando sempre rinchiuso qui dentro? Glielo

paramenti sacri, diventò rossa in viso e si arrestò su la soglia, quasi avesse commesso una grande sconvenienza introducendosi in quel luogo così come

anche allora, intanto che una delle due persone in cui egli si sentiva raddoppiato ascoltava, rispondeva, dava torto, faceva buon viso, porgeva pazienti

un'ombra di preoccupazione sul viso! Niente, niente! Da quella sera, dal ritorno dal Santuario della Madonna delle Grazie, neppure un lontano accenno

, il viso rosso; e la lingua impastava male le poche frasi che gli riu- sciva di mettere insieme. Però si reggeva fermo su le gambe, e marciava pel

beni! Se li gode il cassiere." "Incappucciati a quel modo, con quei due buchi neri sul viso, i confrati mi hanno fatto sempre paura" interruppe Giulia

faranno fare una pazzia!" Parlava tra' singhiozzi, col viso nascosto sul petto dell'amica, stringendola convulsamente. "Coraggio! Si persuaderanno ... Lo

Angelica a Eugenia. "Che odore di zagara! Stordisce." Le tre sorelle le fiutavano la veste, il viso, le mani, esclamando in coro: "Che delizia! La zagara

avrebbe voluto leggergli in viso, sentendogli replicare: "Non aver paura! Non aver paura!" con tale tenerezza nella voce da renderlo quasi

rispettare come propria. E tornava a prendersela con Giulia: "Non la guarderò più in viso! Non è più mia sorella!" "Si calmi. Suo padre vuole che si

viso da sembrare che dovesse da un momento all'altro svenirsi. E lungo l'interminabile viaggio, sol- tanto poche parole scambiate a voce bassa, quasi che

dal viso, e talvolta lo imbarazzava con quella mimica conti- nuata, fino a che Patrizio, portandosi le mani alla testa, non conchiuse: "È stato così

viso da strega, tornò a lanciarsi in quel suo ballo di San Vito, facendo buffe riverenze ora a Patrizio, ora a Eugenia. I com- messi, attirati fuori

levò da sedere, passandosi le mani sul viso, facendosi di mille colori, ripetendo soltanto: "Ah, Signore! ..." Il dottor Mola già sentiva rimorso di

CENERE

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Deledda, Grazia 12 occorrenze

il mugnaio, udendo picchiare al cancello. Anania ed Efes sollevarono il viso, l'uno dal libro, l'altro dall'erba, quasi con la stessa espressione

pettini di ferro: poco distante tre bimbi laceri e sporchi giocavano, o meglio si accapigliavano fra loro. Ad una finestra apparve un viso scarno e

incessantemente sul cielo grigiastro; di tanto in tanto un lembo ovale di firmamento chiaro, circondato di cupe vaporosità, appariva come un viso

guardò attorno con occhi foschi. Anania era partito; la vedova fonnese, pallida e scarna, con un viso di spettro, circondato da una benda giallastra

patria diletta, la strada melanconica, la piazza in quell'ora deserta e ardente, il Pantheon triste come una tomba ciclopica; e Anania, col viso

capelli neri della morta; in questo cerchio tragico il viso di lei si disegnava grigiastro, con la bocca ancora contorta per lo spasimo: attraverso le

solitario orizzonte nuorese, è lo stesso viso rotondo e melanconico che vedevo affacciarsi sopra le roccie dell'Orthobene, ma come ora mi sembra più

, grosso, rosso in viso, con gli occhi azzurri e i capelli rossicci, col gilè di terziopelo attraversato da una enorme catena d'oro, veniva salutato

ginocchia: allora rallentò la corsa, si pose a fianco di Olì e cominciò a chiacchierare; ma la donna, col suo fagotto sul capo, il viso livido e gli occhi

soleggiato, aspettando che l'ortolano si assentasse: ma zio Pera, ch'era un ometto secco, dal viso rosso-terreo, sbarbato e sarcastico, amava troppo le sue

molto bruna di viso, stava seduta sugli scalini, cucendo o ricamando una camicia paesana. In estate rimaneva a testa nuda, coi capelli nerissimi rialzati

studente. «Santa Caterina mia, che cosa ti passa in mente, adesso?» Anania sbuffò, sospirò, curvò il viso su un libro senza vederne una parola. La donna gli