natura, a uno spazio d’immagine o di visione, il Rainaldi non sente affatto il bisogno di trasformare, come il Borromini, la tipologia, il tradizionale
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visione essenzialmente letteraria e poetica.
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Un altro tipico artista «concettuale», egli pure torinese-genovese, Paolini, ha portato al massimo punto di esaustione una visione dell’arte
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, che si apre su una visione lacustre; per alcuni studiosi la visione riguarda le chiuse del Mincio (figura 48) Figura 48 - ANDREA MANTEGNA, La morte
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quella visione.
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Visione pittorica: La composizione è espressa direttamente attraverso il colore, senza l’ausilio del disegno.
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Visione lineare: La composizione si manifesta attraverso la linea, ossia attraverso il disegno dai contorni ben evidenziati ed il colore è
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Visione superficiale: La composizione si svolge su un unico piano frontale, non contemplando la rappresentazione dello spazio. Le figure vengono
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Tetramorfo: È la rappresentazione dei quattro Evangelisti secondo la visione di San Giovanni Evangelista nella Apocalisse, San Giovanni è raffigurato
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Visione di profondità: La composizione si sviluppa su diversi piani e quindi lo spazio viene rappresentato.
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Visione a poli: È il tipo di composizione da ricollegare alla forma aperta, dove non essendo presente un asse di simmetria, che coordina gli elementi
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Visione unita: È il tipo di composizione da ricollegare alla forma chiusa, dove, come abbiamo già detto, tutti gli elementi rispondono ad un asse di
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Visione incerta: È il tipo di composizione in cui tutti gli elementi hanno più un aspetto di “apparenza” che di “sostanza”. Ciò avviene nella visione
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Visione chiara: In questo tipo di composizione tutti gli elementi sono ben definiti, in maniera “plastica” o “lineare”.
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, oppure come espressione del sentimento e della visione del mondo dell’artista. Il risultato è una maggiore o minore fedeltà al dato naturalistico
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è più l’oggetto che viene riprodotto dall’artista, il quale l’accoglie nella propria visione, ma è l’artista che con l’atto della visione si situa
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La forma è dunque il risultato di una visione interiore; è una forma affrancata dalla sua fisicità, come possiamo vedere nell’arte bizantina: le
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1. Analisi preiconografica. Analisi dei dati puramente formali della composizione: tipo di visione; tipo di struttura compositiva; modo in cui
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visione unitaria e univoca, fonte di intolleranza e di facili consensi. Si può addirittura parlare, come ha fatto Sarat Maharaj, di «etica della
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La crisi sta nel fatto che, se la visione è sempre fenomeno, ogni fenomeno tende a porsi come visione: nel momento stesso in cui l’arte tende ai
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le scale metriche e questo spiega perché lo stesso artista possa darci una natura morta vicina o una visione ultraterrena. Ma se vi sono tante scale di
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fosse dinamica; l’essenza del cubismo è la visione della natura in movimento.
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una semplice «diversa versione» dei rapporti cromatici, o dei rapporti plastici dentro una visione sensibile e determinata; non solo la visione è per
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A proposito di questo sempre più esplicito rivolgersi all’esterno per dare di questo esterno una visione comunque astratta, e quanto più possibile
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. Questa triplice visione di orrori, ha per culmine il dipinto di centro, una donna, ci sembra: nuda, mitragliata su un letto, viva ancora nella
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punto di vista della tartaruga che è il centro invisibile, sentimentale, del quadro, pur costituendo una visione piuttosto delibata, da pittore
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riuscita a raggiungere in una visione spregiudicata. Un vero e proprio repertorio di luoghi comuni oggettuali e visivi; ma, ricordiamoci, luoghi
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E, intendiamoci, ripeto. La seconda era non rinnega i risultati della prima, solo li incorpora nella nuova visione: basti pensare a Cézanne e ai
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In verità, sopraffatto dal suo umanesimo plastico, Michelangelo, quanto al paese, vedeva la impossibilità di tradurre nella sua visione qualcosa che
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totalità della visione: «In verità il mio parere è che chi sa ben disegnare e rendere un piede soltanto o una mano o un'appiccatura di collo dipingerà
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Un piccolo capolavoro dove la visione comune del bassorilievo si fonde con quella en creux.
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D'altra parte quanto più l'artista s'è autolimitato, tanto più invece la sua visione trasfigurante è ampia ed organica e di tanto s'affievoliscono
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È infatti seguendo queste ricerche sintetiche che Boccioni negli studi migliori di questa serie può creare una visione completamente riformata ma
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assoluta divergenza), tra l'arte e la realtà, o, per esser più positivi, aver chiara nozione del divario che corre tra la visione pittorica e la visione
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di visione fisiologica, ma, via! non si potrebbe pensare che ci avesse un pochino parte, lirica e magari realistica, la tendenza a render l'involucro
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Il suo senso dello stile (che vorrebbe aggiungere all'impressione) non è che interpretazione critica di una visione lirica passata, con che egli
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Ma il superbo dipingere del Gentileschi, calmo, padrone di sé, senza più una sola preoccupazione di esistenza formale, anteriore alla «visione
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nuova epoca artistica, il che vale porre la visione pittorica su basi nuove e capaci di reali sviluppi. Non riesce ad essere infine il Masaccio del
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architettonica più complessa, più connessa, più fusa di visione - dalla cattedrale alle mura della città, dal trittico dell'altar maggiore alla veduta del borgo
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Non rimane che aspettare la creazione di una nuova idea artistica che risolva il problema rinnovando completamente le basi della visione pittorica. È
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Ed ecco che alla visione oltremondana ch'era stata l'apriori genetico dell'arte senese, si sostituisce un'altra visione, tutta terrena, altrettanto
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Sarà ostinazione, saranno preferenze personali o sarà visione più sana della realtà storica, certo si è che noi non comprenderemo mai che giovamento
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Non dubitiamo dunque che una visione più matura avrebbe condotto il P. a convincersi che Luca Giordano è sì Luca Giordano, ma è anche un brano della
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che il portato inevitabile della visione prospettica.
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Viva. È dunque vero che l'artista, egli solo sa quel che vede e come vede il mondo, e largirci, in sogno, la verità della sua visione.
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, alogicamente espresso, che gli rischiara la sua visione estetica del mondo. Ma questo, ci basta.
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La sua era la stessa visione del comunista Guttuso, la visione dei partigiani che avevano battuto il fascismo. Al tempo del fascismo, il maestro
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particolare dell’abito), riesce a creare nel ritrattato una sensazione quasi indescrivibile di "eautoscopia” (la "visione del se stesso," presente in
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pittura è stata un modo di far tollerare la visione dell’intollerabile, di rendere sontuoso il visibile, ebbene allora strappiam via tutto questo.
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Vecchi, Varisco), entrambi interessati ai problemi della visione del movimento. Ad essi si associarono talvolta anche altri artisti isolati come
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