Storia sentimentale dell'astronomia
pensava gli spettasse, coprì di lapidi commemorative la facciata del suo palazzo in via Sant’Antonino, tanto che i fiorentini lo definiscono ancora
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lì che si realizza la visione. Un bel paradosso: l’immagine di ciò che abbiamo davanti a noi si forma alle nostre spalle e, per via dell’incrocio dei
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per via dei gruppi sanguigni e del sistema immunitario, cose di cui all’epoca non si sapeva nulla. Scrisse persino poesie in latino e in italiano
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Che forma ha la Via Lattea?
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. Hershel lo applicò con grande soddisfazione ai suoi scandagli celesti intrapresi per determinare la forma della Via Lattea. Ancora più luminoso era
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Quando William decise di esplorare la Via Lattea non si conosceva ancora la distanza di nessuna stella. Come già Huygens, Gregory e Newton, Hershel
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immensa pazienza, lavorando per l’intera notte anche a 10 gradi sotto zero, conteggiò 50 mila stelle e giunse a stabilire che la Via Lattea doveva
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di 38.600. Il risultato era meno preciso di quello attribuito a Eratostene, ma la nuova via era tracciata.
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astronomico della città, sul tetto di un palazzo all’inizio di via Po. I suoi studi prediletti riguardarono l’elettricità: sulla sua casa impiantò un
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’inventore della scienza delle stelle”. Per via del moto di precessione, ventimila anni fa il Polo Nord celeste si trovava nella costellazione di Cefeo
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passare dal novilunio al primo quarto, dal primo quarto al plenilunio e così via. Molte tavolette di argilla babilonesi riportano osservazioni di
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Lagrange, da Torino a Parigi via Berlino
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Le eclissi stavano a mezza via tra le due astronomie: gli specialisti del calendario dovevano cercare di prevederle, il che era abbastanza facile per
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Foucault fece il primo esperimento nella cantina della sua abitazione in via Assas facendo oscillare una boccia di ferro di 5 kg appesa a un filo d
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Benché le opposizioni diventassero via via sempre più sfavorevoli, altre osservazioni di canali furono fatte nel dicembre 1881, e Schiaparelli nella
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condensazione di materia della Via Lattea.
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considerarle sistemi di stelle analoghi alla Via Lattea. Altre nebulose invece sembravano autenticamente gassose. La questione rimaneva aperta.
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o lontanissimi sistemi stellari simili alla Via Lattea?
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Nubi di Magellano, Grande e Piccola, sono due galassie nane in orbita intorno alla Via Lattea ma allora erano considerate semplici ammassi stellari
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servendosi del moto proprio del Sole verso la costellazione di Ercole per triangolare alcune cefeidi nella Via Lattea. Il risultato fu molto grossolano
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contribuire alla lotta contro il nazismo. Intanto studiano 2000 stelle variabili della Via Lattea. Infaticabili, in cinque anni esaminano 5000 lastre
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Monaco. Quando si ricongiunse ai genitori abitò prima a Milano, in via Bigli 21 (il poeta Eugenio Montale, Nobel per la letteratura, abiterà al numero 15
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». De sei mesi Einstein aveva iniziato la sua seconda vita coniugale con Else, cugina cui lo legava una doppia parentela, per via materna e per via
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schizzato via alla velocità della luce. Capì che l’orologio gli sarebbe apparso fermo, perché la luce proveniente dalle lancette non avrebbe
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geniale dei “ragazzi di via Panisperna” allevati da Enrico Fermi. Ancora nel 1951 tenne all’Accademia delle Scienze di Bologna una conferenza per
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la Via Lattea si identifica con l’universo includendo in sé nebulose piccole e grandi, e quelli che invece erano convinti che migliaia di piccole
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fece la sua parte per farla emergere: aveva ragione Curtis, ci sono milioni, miliardi di galassie come la Via Lattea...
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questi oggetti celesti sono esterni alla Via Lattea. Il 23 novembre 1924 ne aveva dato notizia addirittura il New York Times. Il titolo era: “Scoperta
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da 1 centesimo di euro si dilatasse fino a diventare 10 milioni di volte più grande della Via Lattea. Fu questo fenomeno a creare le connessioni tra un
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nuclei catturano gli elettroni, la nebbia si dirada, i fotoni hanno via libera e compare la luce. Per poco. L’ulteriore raffreddamento fa piombare l
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però c’è una infinitesima via di fuga: su tempi lunghissimi, enormemente più lunghi dell’età dell’universo, per il principio di indeterminazione di
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S in alfabeto Morse, arrivarono senza fili - via etere, si diceva allora - a un chilometro di distanza, al di là di una collina, dove a constatare la
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Ci volle di più. Un paio di anni. Il 5 maggio 1933 il New York Times pubblicava un articolo intitolato “Radioonde dal centro della Via Lattea”. In
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Grazie alla sua antenna casalinga nel 1939 Reber disegnò la prima radiomappa della Via Lattea. Quattro anni dopo individuò anche segnali provenienti
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forte da collocarlo di gran lunga fuori della Via Lattea, alla distanza di un miliardo di anni luce (la stima attuale è 3 miliardi). Doveva quindi essere
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Aiutata da Kent Ford, un collega che aveva fiducia in lei, la Rubin spostò le sue ricerche sulla Via Lattea. Risultò che la nostra galassia corre a
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Poiché il vuoto quantistico ricorda l’etere spazzato via dalla scienza con l’esperimento di Michelson e Morley e poi dalla relatività speciale, per
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esterna alla Via Lattea: il quasar 3C 279.
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celebre Istituto di via Panisperna. Qui conobbe Fermi e lavorò con lui a un rivelatore di mesoni, poi si dedicò a studi sui raggi cosmici. Scherzando
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media nella Via Lattea eventi del genere si verificano ogni tre o quattro secoli. L’ultimo risale al 1604. Fenomeni così grandiosi difficilmente
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Dio-centrico mentre la Terra è diavolo-centrica, i cori angelici orbitano intorno a Dio a velocità sempre più alta via via che ci si avvicina a Dio
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, le gemme si schiudevano al giungere dell’estate, le ciliegie maturavano in autunno e così via.
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Caso unico, fu la seconda supernova nell’arco di una sola generazione. Dopo, nella Via Lattea non ne sono esplose altre: da quattro secoli siamo in
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“delle aree”) viene spazzato via anche il dogma aristotelico, tolemaico e cristiano del moto uniforme dei corpi celesti.
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, c’è una nota fondamentale che è il sol basso connesso alla velocità di Saturno e così via. Se poi il gioco di corrispondenze astronomiche
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Luna aveva montagne, crateri e pianure (o mari?). Le ombre dei picchi montuosi, frastagliate e nitide, si accorciavano via via che il Sole saliva sull
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, Marcantonio Mazzoleni, poi morto di peste, ospitandolo nella propria abitazione, un palazzo di tre piani in via Vignali del Santo, dietro la Basilica
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intanto Galileo, che aveva optato per il barocco gioco di parole Cosimo/Cosmica, aveva dato il via alla stampa del frontespizio. Fu quindi costretto a
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un anno dopo) e qualche anno dopo il figlio Vincenzio (14 agosto 1606). Secondo la crudele usanza dell’epoca, le bambine presero la via del convento
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nebulosa di Orione e la Via Lattea, che descrive come un pulviscolo di stelle. Quest’ultima osservazione merita un commento perché fu una scoperta più
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