Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 24 occorrenze

Un discorso analogo a quello dei buchi vale anche per i «tagli»: anche qui si tratta quasi sempre di vaste tele monocrome, segnate da uno o più tagli

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tecniche pari a quelle di opere assai più importanti per mole e impegno. Quello che vale per questi oggetti di serie è la loro precisa ricerca d’una

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al particolare medium di questo linguaggio (alla parola), e non solo al «capolavoro letterario o poetico» che di questo linguaggio si vale, nel caso

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, si vale anche di immagini prese a prestito all’iconologia dei mass-media: dai giornali a rotocalco ai comics, dai manifesti cinematografici alle

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, ospitato dal museo (naturalmente questo non vale in maniera assoluta e per le fasi pittoriche che precedettero l’attuale, ma soltanto per quell

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(dato che quest’ultimo si vale del grande schermo e d’una proiezione che coinvolge l’intero pubblico e non il singolo spettatore) mentre nel caso della

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indirizzata al destinatario e mirante a determinare in questi le reazioni richieste dal messaggio; 2) una funzione fàtica, che vale a mantenere il «contatto

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stati sottoposti. Nel secondo caso, invece, ci si vale di grafici eseguiti da un asse elettronico sopra lo schermo d’un tubo a raggi catodici sempre

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signifié sociale, psicologico, politico, e non più estetico. E questo vale a suffragare la mia convinzione di come molte opere - oggi apparentemente

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la sua «negativizzazione», dimostra quante nuove dimensioni ci siano offerte in questo caso. Quando, per fare un altro esempio, Ketty La Rocca si vale

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-fantascientifica dove il linguaggio visivo si vale del medium fotografico alterato, deformato, e reso così più ambiguamente cattivante.

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portano a preconizzare l’esistenza dei due tipi di operazioni. Questo fenomeno vale per l’architettura come per le altre arti visive (si vedano

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benissimo essere un signifié sociale, psicologico, politico (come nel caso che abbiamo considerato di certa arte sudamericana). Il che vale a suffragare

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’astrazione drammatica. La prima, che, come dice il nome, si vale d’una ripartizione spaziale basata su più o meno esatte scansioni geometriche, è seguita

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E lo stesso discorso vale per gli «auguri» in rame di Dominguez, o per i delicati e sapienti collages di Mesens.

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, che si vale di altre strutture (metallo, vetro, legno, ecc.) solo in funzione del movimento. Anzi, a questo proposito, vorrei suggerire una prima

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fase creativa - quella che altrove ho battezzata «neoconcretista» - che si vale cioè di uno studio dell’elemento percettivo, microstrutturale, tissulare

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e i due pittori Müller e Maclver) - d’una nuova tendenza mitopoietica dell’arte d’oggi, che si vale dell’inserimento nel dipinto o nella scultura di

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Cromatico, anzitutto; perché Hundertwasser si vale di quei particolarissimi colori, acidi ed aspri, ma vivacemente timbrici, che rispecchiano la

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, però, un Lichtenstein si vale della stessa iconologia di massa (il classico fumetto del quotidiano) dilatato e riprodotto sino a «diventar quadro

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. L’oggetto «vale» (o non vale) per le sue caratteristiche formali e per la sua efficacia simbolica (d’una situazione, d’un costume, d’un consumo di

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artigianale che si vale appunto del legno accuratamente strutturato, piallato, intarsiato e dipinto, a creare composizioni le più varie, che hanno quasi

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francesi e da quelli italiani (come Baj che si vale prevalentemente di «residui del passato»: medaglie, lustrini, uniformi e bandiere di antiche battaglie, o

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li differenzia dagli oggetti fatti in serie, prodotti industrialmente, ma se ne vale ad uno scopo preciso: quello di denunciare una condizione

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