una piccola locomotiva, di quelle che in tempi normali servono a manovrare i vagoni all' interno delle stazioni. Il convoglio si arrestò davanti a noi
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sempre si era fatto realtà. Alla stazione di Katowice ci aspettava il treno: un lungo treno di vagoni merci, di cui noi italiani (eravamo circa ottocento
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foreste, di villaggi sperduti, di lente e larghe fiumane. Pigiati nei vagoni merci, si stava scomodi: alla prima sera, approfittando di una fermata
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, enorme e maestosa come un monumento di se stessa, stava dalla parte giusta. Ci affrettammo a tastarne il fianco: ahimè, era freddo. I vagoni erano sessanta
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fuori di ogni regola, i viveri per i rispettivi vagoni. Era un gioco d' azzardo quotidiano: quanto alla quantità, le razioni erano talvolta scarse
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imbarcato un ospite, dopo Monaco ci accorgemmo di averne imbarcato una intera nidiata: i nostri vagoni non erano più sessanta, bensì sessantuno. In
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Accademia della crusca
