Inoltre non va sottovalutato il problema dell’iconografia, cioè non va sottovalutata la necessità di decifrare il soggetto di un’opera d’arte del
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sfolgorante di ori, che riecheggia ed amplifica l’interno della Biblioteca in cui l’affresco si trovava, producono un effetto grandioso ed eloquente, che va
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più grandiose ed imitate del Barocco romano, va ricordato anche il Trionfo della Divina Provvidenza (fig. 123) eseguito da Pietro da Cortona nella
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rendere questa concentrazione drammatica attraverso il contatto fisico. Si osservi il mantello di Abramo: esso va ad impigliarsi nel tronco di un
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è posto nelle medesime condizioni nelle quali si trovava il pittore nel realizzare l’opera e la piramide visiva che parte dal suo occhio e va a
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dallo spago teso che ha un capo fissato al chiodo, mentre l’altro capo va a toccare vari punti dell’oggetto da riprodurre (in questo caso, un liuto). L
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del corpo umano redatto dal medesimo autore tre anni dopo, il programmatico sforzo da parte di un esponente di punta della cultura figurati va d
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va di pari passo con la tecnica dello «sfumato»: nello sfondo dei suoi quadri (fig. 141), le montagne, avvolte da nebbie e vapori, assumono toni
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spazio e nel tempo. Quando ci si trova di fronte ad un’opera di cui non conosciamo l’autore, i dati visivi che ricaviamo dal suo stile (ma va da sé che
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distribuiti e incasellati i caratteri distintivi di ciascuna epoca storica e di ciascun artista. Una mappa «mobile», in quanto va continuamente
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devoto da essere del tutto disinteressato alle questioni terrene. Va tenuto presente che mentre la denominazione «Angelico» risale alla seconda metà
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secoli, sia perché Benozzo, che per il tipo di compenso che riceveva ad Orvieto va considerato come un «socio» del maestro a tutti gli effetti e non
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cena», va con i discepoli a pregare nell’orto del Getsemani, sul Monte degli Ulivi. Raccomanda ai discepoli di sedersi e mettersi a pregare, poi si
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In ultima analisi, nella virtuosistica «prestezza» del Notturno di Whistler va individuata una programmatica volontà di riecheggiare il concetto di
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visivamente concetti e sentimenti. Va da sé che questo tipo di giudizio era anche applicato alla statuaria e alla scultura a rilievo.
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L’opera d’arte va vista nell’ambiente in cui si trova, meglio ancora se questo coincide con il luogo cui essa era originariamente destinata e per il
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dimensioni, i colori, la luce, ma soprattutto ne tradiscono la consistenza materiale, la corposa tattilità. La scultura va vista nel variare della luce
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rappresentazione di temi analoghi, ed in particolare con quella del Trasporto del corpo di Cristo deposto dalla croce. Tra le molte derivazioni va segnalata
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A proposito di questa lunga catena di derivazioni, va detto innanzi tutto che non dobbiamo dedurne necessariamente che per così dire ogni anello
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