Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'evoluzione

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Montalenti, Giuseppe 50 occorrenze

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L’evoluzione è uno dei tanti fenomeni che si sono svolti sulla terra senza che l’occhio umano abbia potuto osservarli. Ed è perciò vano cercare la

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D’altra parte vediamo che organismi appartenenti a classi diverse, adattatisi alla vita in uno stesso ambiente, possono avere aspetto estremamente

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nuove condizioni. E in ciò appunto consiste uno dei fattori essenziali di evoluzione.

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, rappresentano i documenti, molto ravvicinati l’uno all’altro di lunghissimi tempi trascorsi; di una lunghissima «storia senza storia da noi scritta

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I Rincocefali hanno una storia singolare: hanno avuto uno sviluppo relativamente modesto nell’era Mesozoica, poi si sono praticamente estinti nel

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uno degli elementi dominanti della fauna.

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di ridar significato agli oggetti immobili e silenti e di risuscitare la vita che vi ferveva nei secoli passati - ci si trova di fronte ad uno

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Ogni organismo, come uno strumento, è adatto a determinate circostanze, a un certo ambiente, a una data «nicchia ecologica» ed è, in certo senso

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lunghezza, di specie sconosciuta. Gli si diede il nome Latimeria chalumnae, e con uno studio anatomico accurato si poté stabilire che appartiene ad una

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Già fin dal 1866 uno studioso solitario, non legato ad alcuna delle grandi scuole operanti in quel periodo, Gregorio Mendel, religioso dell’ordine

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Incrociando un topolino bianco, albino, con uno grigio normale (non importa quale razza si usi come padre, quale come madre) si ottiene una prima

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formando n bivalenti. L’appaiamento non avviene a caso, ma si uniscono in coppia i cromosomi omologhi, che sono uno di provenienza paterna e uno di

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di Mendel. Quando un eterozigote Aa forma le proprie cellule sessuali, uova o spermatozoi, ciascuno di questi riceve uno solo dei cromosomi di ogni

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coppie diverse, fenomeni che sono stati ampiamente studiati dai genetisti. Così si spiega come i figli rassomiglino per certi caratteri all’uno, per

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colorazione bianca, adatta a mimetizzare l’animale sulla neve - questi non potrebbero mai confluire in uno stesso individuo, condizione che consente la più

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singoli geni, con una frequenza bassissima, dell’ordine (per ciascun gene e per ogni generazione), da 1/105 a 1/108, cioè di uno su cento mila a uno su

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. In molti, forse in tutti, gli stati allelici di ogni gene sono più di uno, fino a qualche diecina.

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, uno dei collaboratori del Morgan, annunciò una importante scoperta: bombardando con raggi X o con altre radiazioni ionizzanti i gameti (cioè

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categorie: geniche - e sono quelle di cui abbiamo parlato: passaggio di un singolo gene da uno ad un altro stato allelico; cromosomiche cioè variazioni

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soltanto se si evitano con cura gli accoppiamenti con individui di altra razza. Se in uno stabilimento in cui si allevano diverse razze di cani (dal cane

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3) che non vi sia migrazione differenziale di uno dei due alleli da o verso popolazioni vicine;

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selezione, in cui praticamente tutti i caratteri che, in quel dato ambiente risultano favorevoli, sono stati selezionati. È raro che ne compaia uno che

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tubetto contenente una limitata quantità di cibo, si introducono in egual numero uova di un ceppo normale e di uno mutato di Drosophila, e se, dopo

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Si conoscono anche modi particolari per cui si può passare di colpo al livello del differenziamento specifico. Uno di questi, abbastanza comune nelle

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delle quali è di per sé di piccola entità e tutte insieme cooperano alla estrinsecazione di uno o più caratteri.

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geni, i quali non operano separatamente e indipendentemente l’uno dall’altro, bensì in stretta collaborazione e coordinamento. Raramente la selezione

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Infatti, in qualche modo bisogna cercare di spiegare l’origine della vita sulla terra, e la generazione spontanea è uno dei modi possibili. In realtà

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tempo e con una quantità sufficiente di materia idonea in uno stato adatto. Haldane precisa il significato di «quasi» come un’espressione tecnica

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I composti e le strutture realizzate sperimentalmente rientrano in uno stadio della biogenesi, o biopoiesi (com’è stato chiamato il processo di

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pubblicato. Non parliamo poi delle reazioni degli incompetenti: uno ebbe a scrivere: «Non si trovano uomini fossili, perché Dio non ha voluto che i

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parte da uno stadio in cui non v’ha dubbio che possa parlarsi di genere Homo nel senso zoologico. La seconda, andando a ritroso, è quella rappresentata

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I primi tre volumi furono pubblicati nel 1749. Fu un grande successo editoriale e uno scandalo. La prima edizione di mille esemplari si esaurì in sei

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nome di Australopithecus hafariensis. Parecchie ossa sono state composte in uno scheletro quasi completo (ad eccezione del cranio, rappresentato da

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capostipite (o come uno dei capostipiti) degli Ominidi è Dryopithecus, miocenico (da 10 a 20 milioni di anni da oggi) di cui si sono trovati resti in

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ad ottenere uno scheletro intero, abbastanza ben conservato dalle ligniti della miniera di Baccinello presso Grosseto. Da un accurato studio risulta

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CH. Darwin - A. R. Wallace, Evolution by Natural Selection, Cambridge University Press, 1958 (contiene uno «sketch» del 1842 e l’Essay del 1844

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La scienza consiste invece in uno sviluppo di idee, di teorie, il cui primo scopo è cercare di spiegare il mondo in cui viviamo e i suoi fenomeni. E

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, finché uno spirito geniale, raccogliendo gli indizi sparsi nelle opere dei predecessori, li colleghi in una visione sintetica e organica. Così

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Ciò avveniva nel giugno 1793. Lamarck, all’età di quarantanove anni, dovette cambiare strada, incominciare uno studio completamente nuovo per lui, in

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fluido sottile (fluido nervoso) nella parte stimolata, così che questa entra in uno stato di «orgasmo», a cui è dovuta la sua reazione. Vi è inoltre nel

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morte colse nel 1829, all’età di ottantacinque anni, uno spirito che si era già spento da tempo. Pochi intimi assistettero ai funerali. La famiglia

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. Uno di questi, il dott. Grant, di parecchi anni più anziano di lui, gli parlò per la prima volta di Lamarck.

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stata oggetto di pubblica discussione, e che uno dei relatori vi aveva riconosciuto un bernoccolo della religione così sviluppato che sarebbe stato

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’uovo di Colombo. Mi riferisco alla tendenza degli organismi discendenti da uno stesso ceppo a divergere nei loro caratteri, quando si modificano.

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differiscono non fossero ereditari, cadrebbe tutta la costruzione. Che gli individui siano diversi l’uno dall’altro è un fatto acquisito. Ma si pongono due

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della sua teoria, due grandi aspetti del problema evoluzionistico gli urgono in mente. Uno di carattere generale: è la selezione naturale l’unico fattore

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particolare tipo di selezione da contrapporsi alla selezione naturale, ma piuttosto come uno dei modi con cui questa si realizza.

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’Académie des Sciences, nella sezione di zoologia. Secondo E. Blanchard egli era «un amatore intelligente e non uno scienziato» e mancava «del vero spirito

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dimostravo come in senso puro anatomico spariscono ad uno ad uno tutti i caratteri differenziali fra l’uomo e le scimmie, dicevano: bravo De Filippi

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chiamavano «sports» o «single variations»; alcune di esse, comparse in uno o pochi individui, avevano costituito l’origine di nuove razze. Tuttavia il

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