Una mattina Cuddu era andato, al solito, da compare Sidoro; e, non avendolo trovato in casa, si era diretto verso la merceria che quegli aveva nella
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Ormai a Ràbbato lo sapevano tutti: se si voleva un espresso che portasse una lettera e riportasse sùbito la risposta, bisognava mandare Gambalesta
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Uscito di casa con la ferma intenzione di non recarsi dal sarto, Cuddu aveva errato un po' per vicoli e vicoletti, fermandosi davanti a una bottega
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ritardarlo sarebbe stato bene. Sentiva dentro di sé una smania di vedere ancora cose nuove, luoghi nuovi. Giacché compare Ignazio partiva per Messina con la
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sei bravo. - Chi mi voleva per mandarmi a portare una lettera? - domandò Cuddu dopo alcuni momenti di silenzio. - Ecco chi ti voleva. Un omaccione si
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fasciato stretto stretto alla vita; e, appena egli tentava di voltarsi, una trafittura acuta al fianco destro gli strappava degli ahi! ahi! da far
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rumore delle acque del fiume, che si vedevano luccicare, di tratto in tratto, tra gli alberi, a sinistra, perché il letto del fiume faceva una gran
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Era arrivato con la Squadra davanti a una gran porta senza portone, come quella di Ràbbato, ma più grande assai; ed era penetrato, confuso con gli
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capitano, ma non potei raggiungerlo. Volevo domandargli... Ma ecco un fuggi fuggi dalla via accanto, e grida: - Ammazzalo! Ammazzalo! Una turba di gente
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ricevuto una carezza; spesso egli aveva ripensato con orgoglio le parole di quel giovane soldato: Ricordati che hai avuto una carezza da Garibaldi! Se
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ora venissero sollevate dalle onde... E, più giù, una barca grande che fumava e, andando, lasciava nuvolette di fumo nell'aria... Madonna benedetta
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cupo, accigliato, da insospettire la mamma. - Non farne una delle tue! Più tardi verrò a vedere se sei andato a bottega. Quasi le parlasse il cuore
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mi tengono fasciato così stretto stretto?... Mamma! Mamma! Sentiva parlare attorno al suo letto. Una signora diceva: - Si è battuto come un leoncino
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tratto. Due ranocchi all'orlo di una di quelle conche attirarono l'attenzione di Cuddu. Si accostò adagino adagino, si mise carponi, si trascinò fino al
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nascosta dalla pianta di capperi spiovente da una fessura. - Aspetta; scendo giù. Cuddu attese, impietrito, col cuoricino che gli batteva forte, con
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coperte di lana. Per terra, all'angolo incontro, parecchie forme di cacio sparse di sale, una vecchia cassa senza coperchio; nel centro, sur un masso
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leste di cima alla roccia. Cuddu disse: - Me ne vado. Esitò; poi riprese ad andar dietro a Pino, che inseguiva a sassate una lucertola e gli additava
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pesano. Vediamo se mi porti fortuna. Ieri, in tutta la giornata, ho ammazzato soltanto un coniglio e una tortora... Rimbóccati i calzoni. Il cane
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terreni soprastanti. Un tronco d'albero, buttato a traverso le due sponde, serviva da ponticello. Compare Nunzio, preso Cuddu per una mano a
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- Non ci abbiamo pensato. - Tieni... Ti bastano? Compare Sidoro, tagliata da una pagnotta una bella fetta di pane, e preso da una cesta un pugno di
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Mentre Cuddu cavava dal petto la lettera, il vecchio ricercava la sua in fondo a una sacca deposta là accanto, e gliela metteva dentro lo sparato
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- Ti ha visto nessuno? - Nessuno. - Torna mercoledì, alla stessa ora. E bada! Compare Sidoro prese tra l'indice e il pollice d'una mano le labbra e
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che gli nascondeva mezza la faccia e una mazza grossa così, con la capocchia nodosa. Questi era sbrigativo.. Lo addossava al muro del casolare senza
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! Compare Sidoro crollò il capo, sorridendo. Il mercoledì appresso, prima di consegnargli la lettera, egli disse a Cuddu: - Lèvati una scarpa e una
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Cuddu le raccontò: - Oggi compare Sidoro non mi ha dato la solita lettera, ma due belle pagnotte e una gran fetta di cacio. Mi ha detto: questa con la
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quelle tasche gonfie? Lasciami vedere. Chi ti ha dato queste pagnottelle? - La massaia. - Per chi? - Per me. - Una non ti basta? Quasi, quasi... Eh via
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! - rispose il signore in tuba. Colui che aveva gridato " Morte ai birri „ si era fatto avanti brandendo una pistola. Cuddu, credendo che quegli stesse
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terreno, larga e con una finestra da lato, di faccia alla porta era rizzato il telaio. L'arcolaio stava presso la finestra, in guisa che la mamma poteva
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addietro. Una frotta di ragazzi stava a guardare a bocca aperta, intimidita dagli urli di quell'omaccione che non riusciva a far marciare in tempo i
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egli si era trovato in una via larga e lunga che gli sembrava non finisse più. Gran desolazione anche colà. Case mezze distrutte, facciate crollanti
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o zoppicanti per qualche ferita a una gamba. Si accostò timidamente a un giovanotto, seduto sur uno scalino, che si allacciava le scarpe sdrucite
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Il giovanotto, piantatosi sui due piedi e fatto il saluto militare, disse: - Generale, questo picciotto ha una lettera per lei. Cuddu era rimasto un
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