PREFAZIONE............. Pag. v Documenti umani............" 1 Il Passato..............." 17 Una dichiarazione............." 79 Il memoriale del
rettorica non è la verità! - Oh, bene! E se noi cominciassimo a intenderci sul significato dei vocaboli? La verità! Quale verità? Vi è una verità, reale
Alle cinque della sera, dopo una giornata di lavoro indefesso, cominciato a tavoìinoo con l'alba, proseguito nelle aule affollate di San Firenze
meccanica del gesto col quale sgranavano i loro rosarii: una trentina di persone, in tutto. La chiesa era piccola, moderna, dall'architettura
delle ragioni speciali? - Ho giurato, dopo l'ultima volta che presi parte ad una quistione d'onore, di non fare più il padrino a nessuno. - Perchè?... Che
. L'importanza che negavo alle cose mie, la trovavo nelle altrui. Chi aveva una speranza da formulare, una gioia da espandere, un dolore da alleviare, se ne
rare od intricate?... È una storia semplicissima, la storia di una passione come se ne possono vedere tutti i giorni. Soltanto, era la mia prima
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Un lampo era passato negli sguardi del maestro Albani. Il Natali, senza far rumore, si era alzato, aveva scelta una tela e dispostala sul cavalletto
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; sentiva ancora il suono della sua voce quando, al ritorno dal romitorio, preso posto nel landau della marchesa, si era intavolata una discussione sulle
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, portava una mano al cappello o spingeva uno sguardo lontano, all'orizzonte. Giunto finalmente dinanzi ad un cancello arrugginito fra due pilastri di
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l'ombra delle acacie. Tutt'intorno si distendeva circolarmente una parete di verzura, come un immenso merletto vegetale a cui l'azzurro del cielo faceva
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rovesciato sul mio petto? Una valanga? una montagna?... Aiuto!... Soccorso! Nessuno sente la mia voce.... Io soffoco.... io sono sepolto vivo...............................
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4 ottobre. "Nessuna creatura umana è compresa da nessuna creatura umana." (Taine). L' impossibilità di una tale comprensione deriva unicamente dall
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sentimento? Se le mie parole fossero come i rintocchi di un mortorio, in una campagna spogliata e deserta, sotto un cielo plumbeo e opprimente come il
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25 ottobre. Quando i miserabili accozzatori di parole hanno detto che una sensazione od una emozione sono ineffabili, hanno detto tutto. È una
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multiformità. Intorno alla frase principale altri motivi meno distinti si affollano, come una congerie di idee e di imagini fa corteggio al pensiero
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, piccole elevazioni indicano il posto di una tomba; ma ben presto quelle pieghe si livellano anch'esse, e per l'immenso cimitero del mondo niun segno
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. La chiesa è la più grande di Sicilia, il convento uno dei maggiori del mondo. È tutta una piccola città. Vi sono corridoi lunghi come strade, delle
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sentimento di desiderio, con una vaga aspirazione, come verso una creatura superiore, più degna e più capace di amore fra tutte quelle vane ombre che gli
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meraviglioso. Le vibrazioni delle anime, rinforzate tutt'intorno per la vuota sfera, convergenti concentricamente in un punto, devono acquistare una forza
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Oh no; non era mai più stato così dolce come prima! Era stata una passione sovrumana, una vera fusione di anime, il conseguimento del sogno più
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fasci. - - Addirittura un epistolario! Andrea lasciò cadere quella mano che aveva tenuta fra le sue. Come una nebbia di tristezza gli aveva velato la
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fogliame dei trafori che spiccava in rilievo sopra un fondo di piccole stelle. Una delle sue preoccupazioni, prima di maritarsi, era stata quella di
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topi, alle tignuole ed alla muffa. I libri erano: due volumi scompagnati di Walter Scott, una grammatica francese e una strenna, di quelle che usavano
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, staccato, come si vedeva, da una lunga lettera. La carta era sottile, rasata; la calligrafia femminile, diceva: «mai, mai lo dimenticherò, mai! Esso
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Diletto Alberto, Perchè non mi scrivete? Ho passato una notte agitatissima, senza chiuder occhio. Alle undici e mezzo vi ho sentito passare sotto le
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Mercoledì. Impazzisco, Alberto! Non una parola durante otto giorno interi. So che siete in paese; vi ho visto ieri andando a messa; eravate lontano
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nome, in fretta, fra una piega dell'abito; cercalo. Ma non mi basta il nome; scrivo quì le parole che desideravo unire alla fotografia; ritagliale e
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d'amore, sentendo una stretta al cuore per ogni bacio che Elvira aveva dato ad Alberto, oppressa dalla disperata convinzione che per quanto ella facesse o
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deludere la smania che la divorava? Decisa prima a tacere, dovette poi venire ad una transazione col proprio orgoglio; parlerebbe, ma parlerebbe per
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insieme un desiderio, una grande disillusione ed una curiosità più grande ancora. - Dimmi - disse, stringendosi ad Alberto, poichè in quella carrozza
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Simpatico il volto un po' lunghetto, di un pallore bianco, che si accendeva talvolta fino all'incarnato di una fiamma velata, non più in là. Intorno
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Una visione, una fantasia che non aveva corpo, nulla. Del resto che cosa vedeva altrove? Gavazzini, dopo aver rapita la cara donna e bevuto il dolce
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, sparendo e ricomparendo col suo passo aereo, mentre le serviva di sfondo ora una colonna d'edera arrossata sul tronco di una quercia, ora il
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Le cortine forate del letto, velando la luce, spandevano intorno un'aria raccolta d'alcova, una dolce aria di intimità, che Marta respirava
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«Le Confessioni d'Andrea iniziano una serie, un ciclo di romanzi, che meglio e più propriamente potrebbero chiamarsi studi sociali. Il Valcarenghi
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«....Già più d'una volta ebbi a lodare, ed anche in queste stesse colonne, dei libri sinceri; principalmente perchè sinceri. Eccone un altro da
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«L'Autore ha facoltà di intuire e cogliere la vita borghese con ischiettezza. Bel saggio n'è la descrizione di una festa da ballo; - più bella
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«Spergiuro!... Cose scritte con molto garbo artistico, con una l'orma limpida e scorrevole. «Il Valcarenghi occupa, nella novellistica moderna, un
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un'ora, ma se anche ne avessi impiegate due, non me ne pentirei nemmeno. «Il racconto è dedicata ad una bambina, la figlia dell'autore, il quale con una
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stesso la definisca una realtà borghese. Ma è forse meno difficile a cogliere di un'altra? Sarebbe illusione o pochezza di mente il crederlo. Quelle
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«Ogni nuovo lavoro dell'Autore di Malombra è una prova del suo non solo grande, ma originalissimo ingegno che, appunto per la elevata singolarità non
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, uscì come un razzo, da una porta laterale, una ragazzotta sui venticinque anni, bruna, ardita, con due occhietti che sembravano granelli di pepe, e
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quantunque non più sul fiore degli anni, sano tuttavia, con una villa quasi principesca, provveduta di una serra immensa, dove Marta avrebbe potuto
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baci appassionati, le sue tenere carezze,» e rileggeva poi quegli aggettivi che le davano una dolce commozione, una specie dei piaceri immaginari che
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Porta grande comune a vetri in fondo nel mezzo. – Presso la porta, a destra, una finestra grande. – Più in qui, sempre a destra, un vasto camino
Un accampamento in fondo. – Colline e un villaggio a destra in lontananza. – A sinistra, su una breve gradinata, un catafalco funebre. – È il
A destra, sul davanti, la casa di Edgar; presso la porta della casa un sedile di pietra; più in là una chiesuola. – A sinistra, sul davanti, una
Grande atrio. – Una gradinata coperta da tappeti conduce alla sala del banchetto. – In fondo, al di là dell’atrio, terrazzo da cui si scende alla
(Le finestre della chiesa si illuminano. L’organo preludia a una preghiera. – Donne, vecchi, fanciulli vengono da diverse parti alla spicciolata, si